«Il settore del vino italiano ha vissuto un 2023 tra luci e ombre, rispecchiando una tendenza globale dovuta alla complessa congiuntura economica internazionale. Dopo anni di crescita continua, a livello mondiale, la contrazione in valore degli scambi internazionali di vino è stata del 5%. Il 2024, purtroppo, è iniziato allo stesso modo, con un calo generalizzato dei volumi in quasi tutti i principali mercati, che restano in sofferenza a causa soprattutto della difficoltà di smaltire le eccedenze di stock»: a tracciare un primo bilancio dell’andamento del mercato wine in questi primi sei mesi del 2024 è Denis Pantini, Responsabile Agrifood & Wine Monitor di Nomisma, che sottolinea come la frenata dell’economia abbia inciso pesantemente sulla capacità di acquisto dei consumatori.
Una contrazione rilevata anche dai dati rilasciati a fine luglio dall’Osservatorio Uiv-Ismea su base Nielsen-IQ, che evidenziano come nella Gdo le vendite continuino a rallentare. Dopo un marzo sottotono, l’ultimo trimestre ha trascinato in negativo i saldi semestrali delle vendite segnando complessivamente un -2,5% a volume, risultato della combinazione di un -3,4% di fermi e frizzanti (soprattutto per ciò che riguarda i rossi) e del +4,2% degli spumanti.
«Va meglio, invece, il settore della ristorazione – aggiunge Pantini – che aveva già chiuso bene il 2023 e ha mantenuto lo stesso impulso nei primi mesi del 2024. Qui ha influito il ritorno dei turisti stranieri, che per numero di presenze hanno superato gli italiani, trainando il consumo di vino fuori casa».
IL PUNTO DI VISTA DI PROPOSTA VINI
Tra i principali player della distribuzione italiana, con oltre 3.500 referenze in catalogo e un fatturato che nel 2023 ha superato i 28 milioni di euro, con oltre 2,8 milioni di bottiglie vendute, Proposta Vini stima che «l’andamento del fatturato totale nel periodo gennaio – giugno di questo 2024 è in linea con l’anno scorso (+0,11%). Marzo, maggio e giugno sono stati i mesi più a rilento, complice la situazione metereologica instabile che in buona parte dell’Italia ha ritardato la partenza della stagione estiva, mentre abbiamo registrato una buona performance a gennaio, febbraio e aprile» rileva Gianpaolo Girardi, fondatore di Proposta Vini.
Lo scoppio in ritardo dell’estate, soprattutto al Nord Italia, ha segnato fortemente i consumi nelle «grandi città e nelle zone turistiche, che a giugno hanno sofferto parecchio. A livello regionale, la sponda trentina del Lago di Garda, ad esempio ha registrato una contrazione del 20%, mentre e le altre aree della provincia di Trento si sono attestate a – 4%. Dopo la flessione del mese di giugno, l’andamento del fatturato è tornato a crescere nel mese di luglio segnando un + 14%. I vini fermi a valore sono in linea con l’anno precedente (-1%), mentre bollicine e champagne sono in calo. Molto buona la performance degli spirits che registrano un +40% a valore. A parte le grappe, che continuano il loro trend in calo (-9%), crescono tutte le altre categorie: gin (+60%), amari (+84%), liquori (+73%)» specifica Girardi.
In un contesto così difficile «mantenere il nostro posizionamento e l’andamento delle vendite in linea con il 2023 è per noi molto significativo, a dimostrazione del gran lavoro che compiamo quotidianamente, da oltre quarant’anni, per valorizzare le eccellenze dei nostri produttori e per garantire un servizio di altissimo livello ai nostri clienti. Guardando complessivamente al 2024, puntiamo e stimiamo di raggiungere alla fine dell’anno un incremento complessivo tra il 4 e il 6%», conclude il fondatore di Proposta Vini.
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