«Stiamo riscontrando un cambio di abitudini nell’uso delle bollicine e in particolare del Metodo Classico, che oggi si beve a tutto pasto»: – sono le parole di Pia Bosca, intervenendo al 3° Forum nazionale sul Metodo Classico, ospitato oggi tra le colline del Monferrato, in occasione di “Canelli Città del Vino”.
«Si stanno sgretolando i vecchi schemi secondo i quali con la carne si bevono i rossi, con il pesce i bianchi e con il dessert le bollicine – prosegue Pia Bosca, insieme ai fratelli Polina e Gigi sesta generazione a capo di una delle più antiche case spumantiere italiane -. Oggi per fortuna ciascuno fa gli abbinamenti che meglio gli si addicono. Questo denota una maggior attenzione alla qualità e alle cose naturali. Un trend generale che riguarda tutti i prodotti e premia il Metodo Classico, che è fatto a mano in tutte le sue fasi di produzione e, tra le bollicine, è quello che sembra marcare il maggior aumento».
Il Forum, ospitato quest’anno nelle Cattedrali Sotterranee Bosca, è stato l’occasione per fare il punto anche sui dati del comparto.
«In Italia la produzione di spumante è di circa un miliardo di bottiglie all’anno, di cui 40 milioni ottenute con il Metodo Classico – spiega Giuseppe Martelli, presidente emerito del Comitato nazionale vini -. L’obiettivo è di aumentare la produzione e l’impatto dell’export. Il mercato estero rimane ancora limitato, ma ha buone potenzialità, soprattutto guardando al valore delle nostre aree a denominazione che si distinguono per un livello di qualità estremamente alto».
«Canelli è da sempre un punto di riferimento per il Metodo Classico – sottolinea il sindaco di Canelli Marco Gabusi -. Qui oltre 150 anni fa è nato il primo spumante italiano nelle Cattedrali Sotterranee oggi Patrimonio Unesco. Ma non vogliamo restare ancorati a un ricordo. Guardiamo al futuro consapevoli che i prodotti di questa terra e i nostri imprenditori sono il valore aggiunto di un’intera comunità».
Bosca produce spumante e vino a Canelli dal 1831. Da sempre sente il richiamo dell’innovazione attraverso la costante ricerca di nuovi prodotti e nuovi mercati. Le Cattedrali Sotterranee dello spumante, nominate Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 2014 e arricchite con il sistema di luce fotonica nel 2015, sono le silenziose testimoni nelle generazioni di questo credo e ancora oggi luogo in cui si produce la Riserva del Nonno, lo spumante metodo classico.
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