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Cinque terre, cinque borghi, cinque storie, cinque botaniche, (almeno) cinque motivi per provarlo. È nato da pochi mesi Cinque Terre Gin, il primo gin che celebra le cinque terre della Riviera ligure di Levante fra La Spezia, Punta Mesco e Punta di Montenero: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.

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Progetto fresco, giovane e ambizioso, Cinque Terre Gin nasce proprio dall’unione di cinque famose località accomunate da natura selvaggia, brezza marina e colori variopinti, che ogni giorno lasciano a bocca aperta visitatori giunti da ogni parte del mondo. “Cinque Terre Gin è un gin unico, legato a un territorio famoso in tutto il pianeta grazie alle proprie qualità autoctone, artistiche e turistiche: le Cinque Terre”, ci raccontano i due soci Francesco Valletta e Umberto Giubasso. Dopo aver collezionato numerose esperienze nel settore del beverage e della miscelazione, così come nell’organizzazione di eventi su tutto il territorio italiano (è ormai un’icona il loro Cocktail Fest di Sarzana e di La Spezia), in primavera questi due giovani imprenditori hanno deciso di lanciarsi in una nuova grande avventura: creare il primo gin delle Cinque Terre.

Spinti dalla passione per i distillati, hanno intrapreso delle ricerche sui prodotti del territorio per la creazione di una ricetta esclusiva. “La ricetta di Cinque Terre Gin – proseguono Francesco e Umberto – è stata creata grazie alla collaborazione con Origine Green Spirits, uno dei più affermati laboratori di produzione di liquori, presente non a caso sul territorio da oltre 20 anni, che ci ha aiutati a selezionare e bilanciare le botaniche all’interno del nostro distillato”.

Le Cinque Terre sono ovviamente il focus assoluto di questo progetto, partendo dal numero “5” e passando per le botaniche del territorio fino ad arrivare ai nomi dei luoghi interessati. Nella ricetta, oltre al ginepro biologico di alta qualità che rappresenta la base di partenza per la realizzazione del distillato, sono state appunto scelte 5 botaniche legate ai 5 borghi in questione: la salvia di Manarola, il rosmarino di Vernazza, la maggiorana di Riomaggiore, il limone di Monterosso e il basilico di Corniglia. “La scelta di affidarci all’agricoltura biologica ha come obiettivo il rispetto dell’ambiente, degli equilibri naturali e delle biodiversità e cerca di offrire ai nostri consumatori un prodotto genuino ottenuto nel rispetto del ciclo della natura”.

Ma le eccellenze del territorio in questo prodotto vengono sottolineate davvero in ogni piccolo dettaglio, già a partire dall’etichetta del gin: “L’abbiamo fatta disegnare al maestro Musante, artista e pittore della zona delle Cinque Terre, che vanta anche alcuni quadri esposti in musei importantissimi a livello internazionale come il MoMa di New York”, concludono con orgoglio i due amici e soci liguri.

Ben rappresentato dal Brand Ambassador Michele Venturini, Cinque Terre Gin sta riscuotendo un discreto successo a livello locale e nazionale, ritagliandosi la sua fetta di mercato anche grazie a una lunga serie di eventi che in queste settimane l’ha visto collaborare con volti noti della miscelazione nostrana, quali per esempio Luca Cinalli de La Menagere di Firenze (e non solo), special guest al Terminal Caffè di La Spezia lo scorso 18 luglio per una serata, naturalmente, a tema Cinque Terre Gin.

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