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Si chiama Dante il miglior bar al mondo del 2019, non è un bar propriamente italiano visto che si trova a New York nel Greenwich Village, ma nel dna scorre sangue tricolore. Non solo per il nome ma anche nel menù, una storia centenaria, da quando l’hanno rilevato nel 2015 i proprietari Linden Pride, Nathalie Hudson e Naren Young, gli hanno dato un tocco in più nella parte di cocktail, intrecciando tradizione e modernità.
Mantenuti alcuni tratti di italianità di questo che era poco più di un semplice caffè all’italiana, spostato il focus sul bar, mantenendo le radici che ne avevano fatto un punto di riferimento per il quartiere, virando l’arredamento sul classico e dato spazio all’italian style nel cibo e soprattutto nell’aperitivo, tra drink classici e mainstream. Nel menù c’è una sezione dedicata tutta al Negroni, il signature più famoso è il Garibaldi, diventato ormai un cult realizzato con Campari e succo d’arancia, facendolo balzare in vetta alla lista dei 50 Best Bars un po’ a soprpresa, facendogli guadagnare ben otto posizioni in griglia, passando dalla nona alla prima posizione. Una classifica dei migliori bar al mondo che vede una buona fetta d’Italia, rimanendo sul podio troviamo infatti Ago Perrone al 2° posto, capo mixology del Connaught Bar di Londra che nel cuore della city a Mayfiar con un team affiatato e molto italiano. Nella lista dei primi 50 ritroviamo anche due Bar italiani.
Grande balzo del 1930 di Milano, che si porta in 44esima posizione, lo scorso anno era al n.88, scalando di fatto oltre quaranta posizioni, confermando ancora una volta il grande lavoro del team guidato da Flavio Angiolillo e Marco Russo. Per l’occasione il 3 ottobre tutti i loro locali in città sono stati chiusi, fatto più unico che raro per degli stakanovisti come loro, ma l’occasione era di quelle storiche, andare a Londra a ritirare il premio e festeggiare.
Al 50° posto posizione i ragazzi del Jerry Thomas di Roma, che dopo la prima edizione del Roma Bar Show dove sono stati parte attiva nell’organizzazione, hanno ancora da festeggiare, chiudendo di fatto la carrellata dei magnifici cinquanta, per un bar che dall’apertura nel 2010 come il primo secret bar in Italia sta scrivendo pagine importanti di storia, scalando due posizioni rispetto all’anno precedente.
Una classifica rimescolata rispetto all’anno precedente, sale la miscelazione del Sud America, come testimonia la terza piazza del bar argentino Floreria Atlantico di Buneos Aires, la decima piazza di Licoreria Limantour a Mexico City e l’entrata più alta in classifica, il Carnaval di Lima.
New York scalza Londra non solo dal gradino più alto del podio, ma piazzando tre locali nella top ten rispetto a Londra che vede l’intramontabile American Bar del Savoy al quinto posto, anche qui con vari italiani nel team come Angelo Sparvoli, il golden boy del bartending italiano. In discesa rispetto all’exploit dello scorso anno la piazza di Singapore, tiene solo l’Atlas Bar che si conferma all’ottavo posto che si aggiudica il premio di Best Asian Bar. La cara vecchia Europa oltre alla solita Londra padrona di casa, con l’organizzazione del World’s 50 Best Bars targata William Reed, vede tenere bene la piazza di Atene con il The Clumsies al sesto posto, bene Oslo con Himkok in diciassettesima posizione e la Spagna con due bar nei primi venti, con Salmon Guru Madrid e il Paradiso Barcellona con il nostro Giacomo Giannotti, rispettivamente in diciannovesima e ventesima posizione. Ora non resta che aspettare il 2020 e vedere se Milano e Roma scaleranno ancora l’assalto alla vetta. Ricordiamo infatti che nella classifica dei primi 100 migliori bar al mondo troviamo anche il Baccano di Roma al 70° posto, rimanendo nella capitale il Drink Kong 82° a cui è stato assegnato il premio come locale rilevazione dell’anno Campari One To Watch e tornando a Milano il Nottingham Forest all’86° posto.
CLASSIFICA
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