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Chi ben comincia è metà dell’opera recita un vecchio adagio. Nel caso del Milano Coffe Festival vale questa regola, per una manifestazione andata in scena allo spazio Base dal 19 al 21 maggio. Una prima edizione con il favore del pubblico e degli operatori intervenuti, per una manifestazione che si candida a diventare un punto di riferimento per il mondo del caffè. Milano è una piazza troppo importante per il settore, così il format messo in campo ha convinto all’esordio.

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Un mix tra produttori di caffè grandi e piccoli, dalla sezione delle macchine del caffè, ai partner tecnici dell’indotto della filiera. Una rassegna promossa dal Consorzio Promozione Caffè e Ucimac, con HostMilano-Fieramilano e in collaborazione con Sca-Speciality Coffee Association, ideale sia per consumer ma anche per addetti ai lavori con la giornata di lunedi dedicata a loro. La location del Base di Milano nei suo spazi recuperati post-industriali si è rivelata una sede all’altezza della situazione. Noi di Beverfood.com siamo stati alla prima edizione del Milano CoffeFestival, vi vogliamo raccontare il nostro viaggio nel mondo del caffè. Un viaggio molto lungo, perché prima di arrivare nelle tazzine dei nostri espressi le rotte del caffè affrontano tragitti impegnativi dove dal magazzino, al container, alla spedizione, sono tanti i passaggi crucciali.

Chi sono i principali consumatori di caffè? A livello quantitativo Usa e Brasile la fanno da padrone. In Italia si stima un consumo di circa 6 kg a testa. I maggiori consumatori di caffè pro-capite sono i finlandesi con 12 Kg all’anno per persona, che seguono un trend di grandi consumi nei paesi del nord Europa, con Norvegia 9,9 Kg, Islanda 9 Kg e Danimarca 8,7 Kg, secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale del caffè. Ci piace andare alla ricerca delle origini, quindi la sezione che ci è piaciuta di più è stata quella che vedeva la presenza dei paesi produttori provenienti a Milano da tutto il mondo. Una sezione resa possibile dalla collaborazione con l’Iila, un’organizzazione internazionale composta dai Governi della Repubblica Italiana e delle Repubbliche Latino Americane, che ha contrubuito all partecipazione dei paesi latinoamericani produttori di caffè al Milano Coffe Festival. E vediamo come andata.

ECUADOR

Un settore in crescita quello del caffè in Ecuador, con una produzione suddivisa in 4 regioni principali, tra cui le  splendide  Galapagos. A Milano presente l’Acede, associazione creata nel 2007 per dare voce al movimento del caffè in Ecuardor, generare valore aggiunto all’industria del caffè, creare un collegamento tra i produttori sui mercati internazionali, oltre a standardizzare i processi qualitativi per garantire anche una sostenibilità della produzione. Caffè dell’Ecuador che vede come mercati di riferimento gli Usa e l’Europa, con Germania e Francia paesi di riferimento per il vecchio continente.

COSTARICA

Focus sulla qualità per il caffè in Costarica, una produzione che per il 95% vede un sistema della produzione organizzato in cooperative da 150 anni. Un caffè che viene prodotto in altitudine, tra un’altezza che va dagli 800 sino ai 2.000 metri, un microclima che può beneficiare degli influssi dell’aria dell’Oceano Pacifico. Qualità garantita anche da una legge per cui la produzione deve essere per il 100% Arabica, con molti torrefattori che si approvvigionano in Costarica. Destinazione preferita di questo caffè Usa, mentre in Europa mercati di riferimento Belgio e Germania.

HONDURAS

Tante le storie dei produttori di caffè, se parliamo di Honduras parliamo anche di un legame con l’Italia. Finca D’Tronconi, questo il cognome italianissimo di un produttore hondureno che ha mantenuto la cittadinanza italiana dopo che il nonno nel periodo della guerra era andato in Honduras a cercare fortuna. Il legame con l’Italia è sempre stato mantenuto, oggi la figlia studia all’università di Pisa e cerca di promuovere il caffè dell’Honduras, uno dei più pregiati come qualità.

EL SALVADOR

Tomelo..y sonria! Tradotto in bevilo e sorridi, questo il claim del Café de El Salvador. Sono sei le “regiones cafetaleras”: Altotepec Metapan, El Balsamo Quezaltepec, Apaneca Ilamatepec, Chichontepec, Tecapa Chinameca, Cacahatique, per varietà di caffè che vanno dal Pacamara, Bourbon, Catimores e Sarchimores. In Savador è stata realizzata una sorta di denominazione che dipende dell’altitudine: Shg con altitudine media sopra i 1.200 mt, Hg altezza tra i 900 e 1.200 metri, Cs sotto i 900 metri. Presente anche una ruta del Café dove possibile visitare sia delle Finca che delle Cooperative.

GUATEMALA

Il Guatemala è definito il paradiso del caffè. 305.000 ettari di coltivazioni, 98% di produzione Arabica, la più pregiata, 125.000 produttori riuniti nell’Anacafé, l’associazione nazionale del Guatemalan Coffee. Sono 8 le zone di produzione, che possono sfruttare una grande varietà di microclima, suoli vulcanici, piogge frequenti e possibilità di produrre in altitudine rendono il Guatemala un posto ideale per la crescita del caffè. Una coltura molto importante, con le quotazioni che dal 2.000 a oggi si stanno continuando ad apprezzare, rispetto al prezzo medio del caffè in America Latina.

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