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Nell’attraversare le contrade marchigiane i dolci saliscendi dividono le colline, si respirano le diverse colture animate dai colori dei clivi in cui l’uva Verdicchio tra i Castelli di Jesi diventa il simbolismo di un terroir unico. Gli studi genetici lo identificano come un parente del Trebbiano di Soave e Lugana forse per l’incredibile mineralità e potenza dei frutti gialli. L’uva è piuttosto vigorosa, mai proibitiva, che da vita a un bel ventaglio di vini. Un vitigno speciale disegnato in chiaroscuro lanciato negli anni ’60 e riproposto negli anni ’80 dopo un periodo di stallo. In Casa Sabbionare in termini di produzione si passa da una freschissima base per un Metodo Classico a due Verdicchio dei Castelli di Jesi (Classico e Superiore) e Passito. Dalla tenuta a Montecarotto la vista è ampia da non vedere il confine. L’analisi richiede tempo e il tutto rimanda ad una sensazione di ordine e precisione con porzioni di terra definite e coltivate da sempre da contadini locali.

Una chiara rappresentazione paesaggistica che nei colori pastello e linee morbide ricorda l’immagine della Montagna di Sante Victoire proposta da Paul Cezanne. All’interno c’è lo stile del Verdicchio, una finezza e profondità solida e prospettica ritrovate anche nel pensiero dell’autore. “Il paesaggio è soffuso di luce, eppure è fermo e solido”. E questa luce si inserisce tra i filari, scalda le vigne trentenni cresciute nella sabbia, nell’argilla e nel limo. Nell’annata corrente il piano colorato è sicuramente il verde, le piogge primaverili mettono l’accento sulla natura. La biodiversità è una preziosa alleata, la competizione territoriale aiuta la difesa delle piante.

La gestione agronomica del parco vigna Sabbionare è a cura del preparatissimo Pierliugi Donna mentre quella della cantina è affidata all’enologo Sergio Paolucci. I due insieme si mettono al servizio delle esigenze dell’azienda. Una team eccellente e di lunga esperienza che segue in prima persona ogni lavoro in vigna e in fase di produzione. L’ascolto della terra viene rielaborato e trasformato in 45.000 bottiglie che ogni anno si esauriscono felicemente.

 

Sergio Paolucci e Pierluigi Donna
Sergio Paolucci e Pierluigi Donna

 

Tutto inizia nel 1985 con mezzo ettaro di vigneto e un laboratorio di analisi. L’incontro tra Sauro e Sergio Paolucci (contadino ed enolgo) avviene davanti a un primo campione di Verdicchio “quotidiano”. Si assaggia e ci si confronta e dopo vari incontri nasce la voglia di impostare un progetto più grande: produrre vini per la vendita. Perché si poteva andare oltre alle damigiane. Oltre al semplice ma sicuro vino sfuso. Si inizia quindi con la fondazione della cantina dopo l’acquisto dei due ettari di vigneti in Via Sabbionare, quelli che battezzeranno ufficialmente l’azienda nel 1988. Con non pochi sforzi l’attività cresce a tal punto da giustificare la scelta di ampliare la cantina nel 2007. Dai due si arriva a sette per arrivare oggi a 24 ettari compresi quelli in affitto e l’uno e mezzo destinato alla produzione di vini rossi a base Merlot e Montepulciano spalmati nei comuni di Poggio San Marcello, di Serra de’ Conti e Cupramontana.

Oggi Sabbionare è una realtà in cui si spazia moltissimo e con la domanda in continua crescita si mantiene con rigore e rispetto il livello qualitativo raggiunto nel tempo per esaltare in ogni millesimo il gusto della vigna, orgoglio della cantina, in cui nasce il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc Sabbionare.

I risultati raccolti dai consumatori creano nuove nicchie di mercato e la consequenziale espansione nel numero di etichette e tipologie. Nascono vini rossi fruttati e potenti il Cromia e Ribotta affiancati da un vibrante, mineralissimo e fresco Dune Metodo Classico Pas Dosé Millesimato 2014 dai vigneti esposti a nord – est (sole 1200 bottiglie).

 

Donatella

 

Donatella, la vera fonte di energia della Casa, pare abile anche in cucina e tra pranzo e cena è la guida per il figlio e marito Sauro. Le numerose premesse ed evidenti aspettative sull’elasticità e longevità del Verdicchio sono ben ritrovate in una verticale di cinque annate di Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc Sabbionare che certificano il talento della vigna, di chi la cura e la trasforma.

 

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc Sabbionare 2010

L’annata non è tra le più calde, caratterizzata da una vendemmia tardiva. L’APA alto registrato (valore che determina la quantità di sostanze alimentari nei lieviti) è a supporto dei precursori aromatici. L’attesa è ripagata perché al naso troviamo impattanti note floreali di margherita, magnolia e frutti gialli maturi. Naso corposo e delicato con cenni di frutta candita e anice. Si apre e vira con sfumature che ricordano gli idrocarburi, l’anice per sfoggiare in coda una scorza di lime. Il sorso è di grande compattezza e salinità. Si fa strada con una trama potente e fresca in cui riaffiorano aromi di frutti gialli maturi e zafferano.

 

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC Sabbionare 2012

Annata solare e calda con temperature più asciutte durante tutto il corso dell’anno. E quando il calore è costante ci si aspetta una concentrazione maggiore. E in effetti il colore giallo luminoso e brillante annuncia  note più tropicali e di pasticceria. Cioccolato bianco, erbette e rugiada sono tutti abbracciati da una foglia di menta. La bocca è impostata sulla tattitilà ed immediatezza. Fresco e rapido, il gusto è stretto e come puntellato. In chiusura ci sono aromi più dolci ed aromatici.

 

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc Sabbionare 2013

Annata dell’efficienza fotosintetica con un abito vegetativo eccellente. È produttiva e con una buona base idrica. Un naso avvolgente giocato prevalentemente su toni che ricordano la resina di pino ma anche l’albicocca e l’acqua di rosa. Profumi nei profumi che anticipano una grande stratificazione al palato. Nella batteria è il più fresco e completo per i suoi piani sapidi e succosi in cui percepire la nocciola, propoli e agrumi. È carico di materia ed energia che si riscopre in un centro bocca di grande vitalità. Potente e progressiva si può inserire tra le annate “de garde”.

 

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Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc Sabbionare 2014

Annata complicata perché fredda e piovosa. Nonostante ciò la componente umana fa la differenza. Al naso l’albicocca, la pesca, le foglie di ulivo e la salvia convincono e si fondono al palato formando un nucleo succoso e solido. Il gusto cremoso è sostenuto da una buona freschezza. Piacevole ed espressivo si apprezza per il passaggio diretto che plana con morbidezza e chiude fresco.

 

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc Sabbionare 2015

Annata modello per il Verdicchio -da metter la firma- che esalta i precursori aromatici dell’uva. È un simbolismo del lavoro di valorizzazione della vigna vocata e del millesimo. Si coglie l’abilità decisionale del momento della raccolta. Sale rosa, Pain Doré, sambuco, basilico. Profumi uniti e in punta di piedi formano una bocca di spiccata eleganza. La corona di sale accelera gli aromi di frutta gialla e cannella. Scivola e penetra nel palato con grande scioltezza ed equilibrata base acida.

 

In accompagnamento le prelibate ricette a cura dello Chef e Maestro Massimo Bomprezzi (www.facebook.com/mbomprezzi)

 

E in chiusura si sa il gran finale deve essere dolce e poetico. Appunto.
Poèsia è ottenuto dall’appassimento in pianta e sui graticci di uve Verdicchio vinificate ed affinate in barriques per 20 mesi. Fico, datteri e caramello creano un nuovo stile. È stupenda l’avvolgenza e la freschezza che non sovrastano una parte più grassa e di grande volume.

 

Info: www.sabbionare.it

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