Il consumo quotidiano di caffè, con o senza caffeina e preparato secondo il gusto personale, eserciterebbe un effetto protettivo nei confronti della mortalità per tutte le cause. È questa la conclusione dell’analisi condotta dal National Cancer Institute statunitense sui dati relativi a 10 anni di osservazione su un campione di popolazione monitorato dalla UK Biobank, costituito da oltre mezzo milione di uomini e donne britannici, dell’età media di 57 anni all’arruolamento.
All’inizio dello studio sono state raccolte informazioni sui livelli di assunzione di caffè e su età, etnia, BMI, attività fisica, livello di istruzione, consumo di alcolici, eventuale abitudine al fumo presente o pregressa. L’analisi statistica di questa notevole mole di dati conferma i benefici associati al consumo di caffè, con una riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause dell’8% in relazione all’assunzione quotidiana di almeno una tazza, rispetto al non consumo.
La protezione aumenterebbe in parallelo con le tazze di caffè consumate quotidianamente, fino a un picco del 16% per 6-7 tazze, che si stabilizza se i consumi superano questo livello. L’analisi aggiunge dettagli inediti al già confermato ruolo positivo per la salute del consumo abituale di caffè.
I benefici appaiono complessivamente indipendenti dal tipo di caffè scelto, con caffeina o meno, e dal tipo di preparazione (istantaneo, ottenuto per filtrazione, preparato con moka o espresso), anche se va precisato che il contenuto di polifenoli del caffè istantaneo è inferiore rispetto agli altri. L’assenza di associazione tra presenza di caffeina e sviluppo dell’effetto protettivo induce ad ipotizzare che esso sia dovuto principalmente alla ricca componente polifenolica del caffè, e spiega probabilmente l’assenza di interferenza, sul beneficio osservato, delle alterazioni geneticamente determinate del metabolismo della caffeina; la protezione risulta invece più marcata nelle persone con problemi di salute e nei fumatori, attuali o pregressi.In conclusione, i ricercatori dichiarano che questi dati, nonostante siano soltanto osservazionali, provengono da un campione sufficientemente ampio e ben controllato, tale da permettere di sostenere il consumo quotidiano di caffè (fino a 6-7 tazze al giorno) nell’ambito di un’alimentazione corretta ed orientata al mantenimento del benessere.
a cura di Loftfield E, Cornelis MC, Caporaso N, Yu K, Sinha R, Freedman N. JAMA Intern Med. 2018 Jul 2. [Epub ahead of print]