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Il Caffè Torino di Martini in occasione del Salone del Gusto 2018 diventa un salotto culturale in cui ascoltare il pensiero filosofico del barman francese Remy Savage per cogliere cosi un nuovo approccio alla mixologia. Un’expertise tutta da comprendere, da portare con sé, d’ora in avanti racchiusa nel suo concetto di “Aperitivo minimalista”.

 

 

Un incontro che vuole aprire nuovi orizzonti gustativi sicuramente ma soprattutto celebrali. Remy nell’ideazione di nuove ricette parte come i filosofi ponendosi delle domande: “Cosa succede nel momento in cui si sta per sorseggiare un drink?” e ancora: “Cosa ci spinge a scegliere un cocktail?”. “Un ingrediente?”. No di certo. Le risposte le trova nelle cosiddette discipline alternative: filosofia, arte, architettura. Spunti  “what not” che impreziosiscono la selezione degli ingredienti. Che una volta dentro il drink formano l’opera d’arte. Perché per capire i sapori, immaginarli senza l’assaggio, non sono necessarie le parole.

L’emotività percepita dalle immagini ha un diverso linguaggio che diventa per il Miglior Barman Europeo 2018 e attualmente Head Bartender dell’iconico The Artesian Bar di Londra, il motivo della scelta di un cocktail. Ed è da questi concetti che decide di creare il “The evocative menu” avvalendosi di ben 11 diversi artisti chiamati a disegnare i cocktail dai più classici ai più ricercati irrompendo nelle scena mixologia internazionale con nuovi metodi di presentazione dei cocktail menu. L’ affumicatura, la glassa, la dolcezza, le durezze, l’acidità si fanno colorate, fanno “pensare fuori dalla scatola” ossia dalla propria conoscenza. Per espanderla. Introduce quindi nuovi strumenti finalizzati alla scelta del consumo di un drink. E in questo suo percorso sceglie la città del Vermouth, Torino, per raccontare la sua personale interpretazione dell’aperitivo italiano, inteso come un viaggio circolare con due ricette innovative partendo dai prodotti della gamma MARTINI Riserva Speciale.

 

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E non è certo la prima volta che il moderno bar Caffè Torino si cimenta in queste esperienze. Già nel 2015 proprio al MARTINI “Caffè Torino” durante il “Tales of the Cocktail” furono presentati per la prima volta il Riserva Speciale Rubino e il Riserva Speciale Ambrato. In seguito nel 2017, al Caffè Torino aperto in TERRAZZA MARTINI in Darsena a Milano è stata la volta del  lancio del Riserva Speciale Bitter. Un vermouth che si ispira alla ricetta originale del Bitter MARTINI del 1872; l’ingrediente perfetto per un gran numero di cocktail classici da aperitivo, ma delizioso anche da solo o unito all’acqua tonica.

Grazie quindi alla creatività e al background, Remy delizia gli ospiti con due drink speciali: Martini Riserva Speciale Ambrato e acquavite di albicocche Capovilla Martini Riserva Speciale Bitter.

 

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Le ricette:

MARTINI RISERVA SPECIALE AMBRATO E ACQUAVITE DI ALBICOCCHE

Servito in una coppa da champagne grande con una sfera di ghiaccio

  • 75ml MARTINI Riserva Speciale Ambrato
  • 15ml acquavite di albicocche Capovilla

 

MARTINI RISERVA SPECIALE BITTER E BAROLO

Servito in una coppa da champagne piccola

  • 50ml MARTINI Riserva Speciale Bitter
  • 35ml vino Barolo del 2010

 

Fermo sugli ingredienti base del Martini fa un focus su l’acquavite di albicocca Capovilla e sul Barolo che portano freschezza e isolano i tannini cosi da sentire un grande corpo nel sorso.

Ricette elaborate con “funzionalismo”e alla definizione dell’influenza che l’ambiente ha sugli ingredienti. Su quest’ultimo punto conclude il suo intervento con un esempio: se il Martini si deve bere in tre sorsi, uno stesso ingrediente può provenire da tre differenti terroir, come le olive. Che mettono in pausa il palato per lasciarlo emozionare, tre volte.

 

+info: martinierossi.it
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