Buono come il pane, si dice, e non c’è dubbio che questa tipologia di alimento vada ancora forte. Ma non è solo pane: ci sono i dolci, i biscotti e la sempre amatissima e intramontabile pizza, che dai lidi nostrani è partita alla conquista del mondo, vincendo su tutti i fronti. Negli ultimi anni dunque l’industria italiana si è focalizzata sempre più sull’export, complice anche un mercato interno decisamente maturo.
La conferma viene dai più recenti dati ISTAT: a giugno 2018 l’istituto di statistica segnala un aumento delle esportazioni dei prodotti industriali su base annua del +6,6% che coinvolge sia l’area extra Ue (+8,0%) sia i Paesi Ue (+5,6%). Nel periodo gennaio-giugno 2018, la crescita tendenziale dell’export è stata del +3,7%.
La filiera alimentare, in particolare, come ha rilevato l’Osservatorio Host comparando i più rilevanti dati di settore, tira il gruppo soprattutto per una sua caratteristica fondante: quella di essere costituita principalmente e in maniera crescente da prodotti di fascia alta, come indicano le elaborazioni di StudiaBo su dati del Sistema Informativo Ulisse.
“Tutto ciò che ha un’attinenza con il nostro modo di trattare il cibo, dall’elettrodomestico alla posata – ha spiegato Marcello Antonioni di StudiaBo – vede salire le vendite nella fascia di elevato valore che costituisce, per esempio, il 90% dei mobili per cucina, il 58,1% degli elettrodomestici, l’85% della coltelleria e posateria, il 41% delle pentole e tegami”.
Buone notizie vengono anche da ANIMA-Asssofoodtec. Nella meccanica, che comprende anche il service equipment, l’associazione di categoria ha individuato alcuni mercati che nel primo semestre del 2017 si distinguono per incrementi molto più elevati della media. Tra questi spiccano gli Stati Uniti, con un +22% rispetto all’anno precedente fino a raggiungere 1,4 miliardi di euro, e la Russia che nei primi sei mesi del 2017 ha assorbito 445 milioni di euro con un incremento pari a +45,9%. Bene anche il Medio Oriente, dove si distinguo Arabia Saudita (+18%) e Iran (+25,9%). Nella media annuale delle tecnologie alimentari, ANIMA-Assofootec calcola che nel 2017 la crescita sia stata del +0,7% per la produzione e del +0,8% per l’export.
Nel comparto delle macchine e forni per pane, biscotti, pasticceria, l’Osservatorio Host calcola per il 2017 una crescita della produzione pari all’1,5% e una dell’1,1% nelle esportazioni, mentre negli impianti per l’industria dolciaria l’aumento stimato è dell’1,6% per la produzione e dell’1,3% per l’export. Da notare che in questo segmento le esportazioni assorbono già la quasi totalità della produzione.
Per quanto riguarda le materie prime, l’associazione dell’industria molitoria Italmopa segnala che, con un incremento di circa 49.000 tonnellate rispetto all’anno precedente, nel 2017 il volume si è attestato su circa 11 milioni di tonnellate, per un fatturato stimato in 3,467 miliardi di euro. Soprattutto grazie al crescente consumo di pizza, circa 150 mila tonnellate di farina di grano tenero varcano ogni anno i confini nazionali dirette in particolare verso Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, per un fatturato superiore agli 80 milioni di euro. Un amore globale: secondo Statista nel mondo nel 2018 i ricavi del segmento pane e prodotti da forno arriverà a 125,76 milioni di dollari (108,39 milioni di euro), con una crescita annua del 2,3% e uno consumo pro capite di 57 chilogrammi. La maggior parte delle entrate è generata negli Stati Uniti (67.987 milioni di dollari previsti nel 2018).
Fonte: host.fieramilano.it/prodotti-da-forno-i-consumi-salgono-e-l%E2%80%99italia-esporta