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A pochi metri dal cuore della movida milanese, spingendo naso e gambe oltre i locali dei Navigli, ha aperto una piccola oasi enologica, figlia di passione e lungimiranza. La Cantina Urbana di Michele Rimpici si ritaglia infatti uno spazio nel cuore, letteralmente, di Milano e dei milanesi, con un’atmosfera familiare e un progetto che farà sentire chiunque a casa propria.
Se è vero che gli agriturismi e le cantine aperte sono sempre più destinazioni di moda e apprezzate, allo stesso tempo rimane un problema logistico legato alla possibilità di raggiungere luoghi spesso decentrati, per ovvi motivi. Rimpici risolve la questione, definendo “l’accessibilità in città il motore dell’iniziativa”. Dopo anni in Cavit e poi come consulente per SignorVino del gruppo Calzedonia, è arrivato il momento di realizzare il proprio sogno: “Mi sono sempre occupato di retail, ma non ho mai smesso di coltivare il desiderio di fare vino. L’idea mi è venuta dopo un viaggio a New York, in piena Brooklyn ho trovato una realtà simile e mi sono detto che Milano sarebbe stata la città perfetta“.
Cantina Urbana vive all’interno di un vecchio stabile della Sacofgas, con container e distributori in acciaio a fare da tappezzeria in quello che è un ampio open space dalle potenzialità infinite: uno spazio aperto che fungerà da area per degustazioni, visite guidate, eventi, cene in cantina. Il focus principale rimarrà ovviamente il vino, con una chiave innovativa e attenta alla necessità del consumatore: ci sarà una produzione di Cantina Urbana, ovviamente, ma soprattutto la possibilità per i visitatori di creare il proprio vino, con tanto di etichetta e supervisione dei lavori. “La nostra anima è artigianale, non è necessario legarsi a brand o marchi per poter fare un prodotto di qualità. È importante avere passione e competenza“.
Rimpici collaborerà, almeno nella fase iniziale, con sei viticoltori da lui selezionati in base ai propri personali canoni, che contribuiranno alla vinificazione direttamente all’interno di Cantina Urbana, dando vita a un affascinante contrasto tra la sensazione quasi boschiva che solo una vigna può regalare, e l’atmosfera post industriale del Naviglio. “Mi sono voluto circondare di persone che lavorano con il cuore, senza crismi. Mi interessa che il nostro prodotto sia fresco, senza preoccuparci della denominazione“. Il vino sarà custodito in anfore di terracotta, barrique (esposte all’interno dello stabile) o venduto direttamente sfuso tramite appositi distributori con “rubinetti”, per consentire da un lato la valorizzazione del vino e dargli “un’anima vera, senza stereotipi facili del vino economico che viene venduto sfuso“; e dall’altro ai visitatori di servirsi autonomamente, per il massimo dell’immersione nell’esperienza.
Il team di Cantina Urbana è giovane e vario, e spazia in ogni campo necessario, dall’enologo all’organizzatore di eventi, dal gastronomo al consulente esterno. Per inizio 2019 è prevista una linea in cantina che si comporrà, tra gli altri, di Riesling, Dolcetto, Grillo di Sicilia, e la proposta prevederà prodotti da tutta Italia: Lombardia, Piemonte, Veneto, Sicilia, Toscana, Trentino. Come essere in una autentica cantina di campagna, nel centro di Milano.
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