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Se vi fosse fatto il dono di poter viaggiare indietro nel tempo, e aveste la fortuna di visitare la Firenze di un secolo fa, seduti in uno degli eleganti caffè tardo ottocenteschi vi potreste trovare in una  situazione paradossale.

Rischiereste infatti di non poter bere un Chianti DOCG, o almeno di non poterlo bere come lo si conosce adesso (è solo nel 1924 infatti che un gruppo di 33 produttori dà vita al primo“Consorzio per la difesa del vino Chianti ”) ma di poter tranquillamente ordinare un Negroni. Forse alla prima richiesta il cameriere non capirebbe subito cosa volete (all’epoca era la novità del momento, fresco fresco di creazione), ma con un po’ di fortuna in poco tempo arriverebbe ad intuire che si tratta di quel nuovo cocktail creato dal Conte Camillo,  che ormai tutti identificano con il suo cognome.

 

 

Non se ne vogliano gli amanti del vino, questa premessa paradossale e scherzosa vuol solo far capire come il Negroni e Firenze siano indissolubilmente legati da una storia lunga a appassionata, una storia più antica di quanto molti immaginino, fatta di internazionalità, fantasia e tanto, tanto Campari.

 

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Sono passati precisamente cent’anni da quando Fosco Scarselli versò per la prima volta su consiglio del suo nobile cliente il gin nel Americano, e da allora di cocktail simili ne sono stati preparati milioni, sempre con la stessa ricetta: Campari, Vermouth e London Dry. Una passione inestinguibile che ha fatto un lunghissimo giro per il mondo, contagiando ogni continente, per alla fine un secolo dopo ritornare a casa. Per festeggiare il centenario del Negroni infatti per la prima volta la finale della Campari Barman Competition si terrà nel capoluogo Toscano, e avrà come tema il più fiorentino dei cocktails.

 

 

Come annunciato nella conferenza stampa odierna presso Palazzo Vecchio, Il 15 Gennaio 2019 nella splendida cornice dello storico Cinema Odeon, i bartender finalisti si sfideranno con le loro variazioni su tema in un evento che più che oltre ad una gara sarà un omaggio alla storia. Una storia che il Bitter Milanese sente orgogliosamente sua, essendo l’unico ingrediente imprescindibile della ricetta originale, e che con passione ha tramandato a tutti gli 8.000 bartender che dal 2012 ad oggi si sono formati alla Campari Accademy. Una generazione di ambasciatori con la missione di tenere viva l’eredità del Conte,  e chissà quanti di loro fanno parte dei 1.500 iscritti che anche per quest’edizione hanno presentato la propria ricetta. L’unica sicurezza e che uno di loro avrà la sua grande occasione di scrivere il suo nome nella storia di questo cocktail, proprio a pochi passi da dov’è stato creato. Non resta che aspettare Gennaio, per scoprire il nome del nuovo Fosco Scarselli e ovviamente per brindare con un Negroni in onore del Conte!

 

+info: www.campari.com

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Scheda e news:
Davide Campari-Milano

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