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Tutti andiamo a fare la spesa al supermercato, una grande torta più che fetta il panorama della GDO che interessa il 97% del mercato alimentare in Italia, per un giro di affari a quota 83 miliardi di euro (+4,4% sul 2016), dato migliore dal 2014. Secondo l’analisi effettuata dal rapporto Mediobanca sulla GDO, il fatturato aggregato dei 19 maggiori operatori della Grande distribuzione organizzata italiana è in aumento. Un segno + sul lato dei ricavi che non sembra essere correlato ai margini, dato che il Mon margine operativo netto ha registrato una diminuzione del 5,5%.

Uno studio che analizza il quinquennio 2013-2017, un quadro di un’industria che mostra segni di saturazione, abbinando la crescita delle vendite a rendimenti operativi calanti che possono preludere ad un quadro di consolidamento a discapito degli operatori meno performanti. Coop è il primo player nazionale della Gdo come ricavi con 14,8 miliardi, con una crescita del volume d’affari dello 0,7% (+3,4% nel solo 2017), mentre è più performante come crescita la Conad, che registra un aumento del 3,1% (5,3% nel 2017).

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Anche il rendimento del capitale investito (Roi) vede Conad raggiungere quota 7,9%, cioè un valore più elevato sia rispetto al 2016 (7,6%) che al periodo 2013-15 (7,4%). Il risultato supera ampiamente la media del Roi di tutta l’industria della Gdo che ha chiuso il 2017 al 4,8%, in calo dal 5,2% del 2016. Con 1.245€ mln di utili netti cumulati nel periodo 2013-2017 Esselunga detiene il primato di risultati nel quinquennio. Sul podio anche Conad (872 mln) e Eurospin (817 mln). Più indietro Selex (618 mln), Lidl (398 mln) e Végé (320 mln). Se si rapportano gli utili cumulati del periodo alla consistenza dei mezzi propri iniziali, i discount non hanno rivali: il gruppo MD ha accumulato utili pari a 2,6 volte il patrimonio netto iniziale, Eurospin e Lidl pari a 1,6 volte. Tutti gli altri operatori hanno multipli inferiori all’unità.

Male i francesi in Italia, Carrefour registra un rosso da 663 milioni di euro, mentre Auchan con meno 874 milioni di euro. Analizzando le vendite dei singoli operatori nel 2017, i maggiori incrementi hanno interessato il gruppo Crai (+14,2%), la catena discount Eurospin (+11,1%), la Végé (+9,8%) e la catena discount Lillo-MD (+8,8%) che ha preceduto la tedesca Lidl (+8,5%). Hanno superato la soglia di crescita del 5% anche Agorà (+7,5%), Despar (+6,9%) e Conad (+5,3%). Considerando il più lungo periodo dal 2013 al 2017, il maggiore tasso di crescita medio annuo è della MD (+15,6%) che precede Crai (+9,8%, Lidl (+9,2%), Végé (+8%) ed Eurospin (+7,7%).

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Dando uno sguardo al panorama internazionale, la Gdo italiana sembra soffrire apparentemente di un nanismo dimensionale nei confronti dei gruppi internazionali. Secondo il rapporto di Mediobanca l’aggregato di diciotto tra i principali gruppi internazionali ha chiuso il 2017 con ricavi pari a 1.258 miliardi di euro, in crescita del 3,3% sul 2016. In testa gli americani del gruppo WalMart con un fatturato di 413,4 miliardi di euro nel 2017, dato superiore al Pil dell’Austria, davanti alla connazionale Kroger 102,3 miliardi, alla francese Carrefour 78,9 miliardi, alla britannica Tesco 64,8 miliardi e all’olandese Ahold Delhaize 62,9 mld. L’ultimo operatore estero considerato, la spagnola Mercadona, ha segnato nel 2017 vendite nette pari a 21 miliardi di euro, molto maggiore rispetto alla Coop, primo operatore in Italia. Gdo italiana piccola ma performante, visto che nelle prime 11 posizioni ci sono 7 aziende tricolore: Eurospin domina la scena ricoprendo la prima posizione (23%), davanti a Woolworths (20,7%) Publix Super Markets (20,5%), Target (18,6%) e WalMart (15,8%). Così com’è ottima la quinta posizione dell’altro discount Lillo-MD con il 18,6%, da Lidl Italia in sesta (16,9%) e poi, dalla ottava alla undicesima posizione, dai gruppi Agorà (12,5%), Végé e Crai (11,7%) e C3 (11%).

INFO  mbres.it/

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