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Il Nebbiolo non significa solo Langhe. Se ne stanno accorgendo in tanti tra gli appassionati di vino, da ultimo niente meno che il New York Times, che ha parlato sulle sue pagine della Valtellina del vino. Un articolo di Eric Asimov, una delle firme più note nel mondo enologico, mette ancora una volta le luci della ribalta sul Nebbiolo di Valtellina. Non è la prima volta che Asimov scrive in termini positivi della “chiavennasca” provincia di Sondrio, era già successo quattro anni fa nel 2016 quando aveva scritto “La Valtellina non si nasconde più tra le colline“. Ora l’altro lato del Nebbiolo, perché questo è il filo conduttore, un vitigno nobile in grado di dare notorietà a una zona come quella della Valtellina che si sta conquistando un posto in cima alle preferenze dei wine lovers. “Nessun posto è più famoso per i suoi vini nebbiolo rispetto alle Langhe. Ad est del Piemonte, in Lombardia, a nord-est di Milano, quasi al confine svizzero, si trova la Valtellina, dove il nebbiolo, conosciuto localmente come chiavennasca, produce vini degni di nota- scrive Asimov- La Valtellina è anche alpina, ma le uve sono piantate su pendii esposti a sud che intrappolano la luce solare, che li aiuta a maturare sufficientemente per produrre vini ricchi”.

Valtelline Wine suggestions

Questo mese esploreremo la Valtellina dice Asimov nella sua rubrica Wine School. Solo un promemoria: suggerirò tre vini, suggestions per dirla all’inglese. Ar.Pe.Pe Rosso di Valtellina 2014, Sandro Fay Valtellina Superiore Valgella Cà Moréi 2015, Aldo Rainoldi Valtellina Superiore Grumello 2015, il tutto con tanto di prezzo, link diretto al sito internet della cantine e informazioni dove trovare il vino. L’articolo descrive nel dettaglio i vini, con un focus sul Valtellina Superiore, con le migliori espressioni della regione, una denominazione limitata alle pendici nei pressi di cinque cru, Grumello, Inferno, Maroggia, Sassella e Valgella. La terza bottiglia è un Rosso di Valtellina, che è il vino più basilare della zona e non è richiesto un lungo invecchiamento, scelto dall’autore perchè il produttore, Ar.Pe.Pe è eccellente. Se non si riesce a trovare queste tre bottiglie, da prendere in considerazione altri vini di questi stessi produttori, oltre a quelli di Mamete Prevostini, Balgera, Nino Negri, Alfio Mozzi e Dirupi. E poi appuntamento tra un mese ai lettori con un’altra puntata, con tutti a raccontare le proprie impressioni, perché il vino è bello soprattutto quando è condiviso.

Le reazioni in valle

Una notizia che è rimbalzata sui social e in valle, con grande soddisfazione da parte dei protagonisti citati. “Siamo al posto giusto al momento giusto, questo è un segnale che segue altri articoli pubblicate su riviste importanti, anche se chiaramente il New York Times è uno dei principali media a livello mondiale- la soddisfazione del Presidente del Consorzio Tutela Vini di Valtellina Aldo Rainoldi– Ora aspettiamoci di essere pronti ad accogliere enoturisti nelle nostre zone, devono farsi trovare pronte le cantine ma anche gli operatori della ristorazione, alberghi, b&b e agriturismi”. Abbiamo chiesto a Marco Fay, quanto può servire in termini di ritorno commerciale un articolo di questo tipo. “Conta tantissimo, New York è la capitale economica del mondo, essere sulla testata di punta è davvero una bella cosa non solo per il vino ma per tutto quello che si lega alla Valtellina, mi ha già contattato un importatore e alcuni clienti che hanno visto l’articolo e si sono complimentati”. Another side of Nebbiolo, uno spot incredibile per la Valtellina anche secondo Ar.Pe.Pe. “La visibilità è tanta perché Asimov è il top, poi tutti speriamo nel ritorno in chiave commerciale, sarebbe bello poterlo ospitare in Valtellina la prossima volta che verrà in Italia”.

INFO: www.nytimes.com/2019/02/04/dining/valtellina-another-side-of-nebbiolo.html

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