Festeggiati dal Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato dieci anni di Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Il vino piemontese, con una produzione che negli ultimi dieci anni ha raggiunto 21 milioni di bottiglie per un valore di comparto di oltre cento milioni di euro, è esportato in metà nel mondo. I mercati più gettonati sono Nord Europa, Nord America e Canada.
Gli ettari tutelati dal Consorzio di tutela sono invece 11mila, mentre i soci sono passati dai 175 del 2014 agli attuali 338. “Il vero, grande valore aggiunto della Barbera d’Asti – commenta il presidente del Consorzio di tutela Filippo Mobrici- resta l’elevatissima qualità della produzione, frutto di una selezione sempre più attenta a partire dal vigneto. Ma quello che i numeri dicono solo in parte è il valore di un comparto, 11 mila gli ettari tutelati dal Consorzio della Barbera, che si riflette anche sulla promozione del territorio”. “Non a caso – precisa Mobrici – ci sono sempre più grandi firme dell’enologia di qualità che vogliono investire sui nostri terreni. E il prezzo di acquisto delle terre da vino, nell’Astigiano, è cresciuto esponenzialmente in questi ultimi tempi arrivando a toccare quota 100 mila euro per un ettaro di Barbera d’Asti”.
I NUMERI DEL CONSORZIO BARBERA D’ASTI E VINI DEL MONFERRATO
- 338 aziende associate;
- 12 Denominazioni tutelate:
- 2 Docg: Barbera dAsti e Ruché di Castagnole Monferrato;
- 10 Doc: Albugnano, Cortese dellAlto Monferrato, Dolcetto dAsti, Freisa dAsti, Grignolino dAsti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Piemonte e Terre Alfieri.
- 5 Denominazioni sottoposte a funzioni Erga Omnes: Barbera dAsti, Freisa dAsti, Albugnano, Dolcetto dAsti e Cortese dellAlto Monferrato.
Fonti: Ansa del 3/3/19 – www.viniastimonferrato.it/