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1° aprile, Castello di Grinzane Cavour – Nessun pesce d’aprile per il Consorzio Alta Langa che dopo il successo della scorsa edizione replica, sempre a Grinzane Cavour, il format di degustazione che ha visto oltre 50 etichette in degustazione prodotte dalle 23 aziende presenti, cinque in più rispetto al 2018. Un big tasting che ha aperto le porte ad operatori del settore e giornalisti per presentare attori storici e nuovi, di una zona non più di nicchia ma una vera e propria novità produttiva che con il suo milione e 300 mila bottiglieentra a pieno titolo tra le denominazioni di riferimento per le bollicine italiane” come sottolinea il Presidente Giulio Bava dell’azienda Cocchi.

 

 

Dai 40 gli ettari “originali” e sperimentali infatti si è arrivati a 280 spalmati in 130 ettari in provincia di Asti, altrettanti in quella di Cuneo e 20 in provincia di Alessandria. Un balzo in avanti incredibile reso possibile anche dalla gestione di un Consorzio attento che impone regole e vuole restare ancorato alle proprie radici con la difesa della viticoltura sostenibile ed il rispetto della natura come punti fermi in cima alla lista. E già si stima di arrivare a 350 ettari pienamente produttivi entro il 2022, superfici vitate sempre fedeli ai valori ed alla storia gestite con ritmo ed entusiasmo. Questa l’energia che si assapora quando si parla di Alta Langa che ricordiamo per chiamarsi tale dev’essere bianco o rosé, millesimato, prodotto con uve pinot nero e chardonnay, in purezza o assemblato, brut o nature e figlio di lunghissimi tempi di affinamento con almeno 30 mesi sui lieviti.

Un protocollo rigido che lascia tuttavia ampio margine di manovra per via dell’enorme diversità dei suoli in cui vengono coltivate le uve poi lavorate con impostazioni ed obiettivi diversi di ricerca stilistica diversa e molto personale.

I nostri Alta Langa preferiti?

 

 

Pianbello – Pianbè 2013

80 pinot noir, 20 chardonnay e 36 mesi sui lieviti per sentire quasi una sensazione di esperienza e confidenza con il suolo. Sensazioni citrine e di bacche rosse si mescolano a quelle gessose e quasi di sassi bagnati dalla rugiada. E poi ci sono camomilla e cedro in una texture incredibile per la sua consistenza, di buona complessità ed eppur facilità di beva.
www.pianbello.com

 

Cocchi – Alta Langa Rösa 2015

Biotipo borgogna per il pinot noir, 36 mesi sui lieviti e un colore delicatissimo, pastello, che anticipa una sfericità e cremosità nel centro bocca iniziale da lasciare a bocca asciutta e chiederne un secondo sorso per apprezzare ancora la finezza e la freschezza delle uve. Perché si tratta di una bollicina che prima di essere tale è vino per la sua densità. Gourmand direbbero i francesi.
www.cocchi.it

Enrico Serafino – Zero 2012

Sempre validi, validissimi i metodo classico della realtà storica di Canale. 85% pinot noir, 15 % chardonnay e 72 mesi per una bolla di una purezza e verticalità da portarti in fondo al mare a raccogliere il blu più profondo, note salmastre e un lime maturo che non ti abbandonano mai. Un sorso scioccante per la sua forza capace di restare sempre in equilibrio e ritornare con un tocco più cremoso nel finale.
www.enricoserafino.it

 

Fratelli Gancia – Riserva 2012 60 mesi

Da solo il packaging glamour ideato dai cugini francesi invoglia l’apertura in qualsiasi istante. Della nuova linea questa riserva piace sempre per la sua stratificazione, personalità e grande persistenza. Intenso, strutturato, capillare nel suo percorso.
www.gancia.it

 

Brandini – Alta Langa Brut 2011

85% pinot noir, 15% chardonnay, 36 mesi sui lieviti. Le vigne sono tra quelle sperimentali e di 27 anni di età a 650 metri s.l.m. C’è una crema di limone, un distillato di fiore, un po di mandorla dolce, una inaspettata mineralità smorzata da una velo di pasticceria. Una nuvola felice e solitaria nella sala del taste che vola ancora ora nella memoria. Fortunato chi ha qualche bottiglia in cantina o a scaffale. Buono anche il 2015 sulla stessa onda di questo magico 2011.
www.agricolabrandini.it

 

 

Ettore Germano – Alta Langa Docg 2015

80% Pinot nero e 20% Chardonnay, 30 mesi sui lieviti per un Alta Langa di spiccata acidità, tagliente, con agrumi e lime sostenuti da una grana persistente. Un metodo classico tra i più rappresentativi del suolo di origine lavorato pensando al tempo, il vero alleato di questa bottiglia che si apprezzerà più avanti quando si riuscirà a percepire la cremosità e la carica aromatica delle uve per un sorso pieno e ricchissimo.

 

+info: www.altalangadocg.com

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Scheda e news:
Giulio Cocchi

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