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Un prodotto ‘divino’, direttamente dal cuore del Chianti. Dì Wine non è soltanto un vino fortificato, bensì un pezzo di storia e di tradizione che da fine 1800 si è tramandato di generazione in generazione. Con la stessa passione, genuinità e attenzione per il territorio che ne avevano ispirato la nascita.
È stato Gabriele Giotti, ambizioso geometra e grande appassionato di vini, a ritrovare in cantina qualche anno fa l’antica formula del bisnonno Egisto (base di vino Chianti, fortificato con alcol derivante da cereali e aromatizzato con arance tarocco rosse e limoni, con l’aggiunta di vaniglia bourbon del Madagascar), decidendo di riprenderne fin da subito la produzione in grande stile. Dove, se non nella sua accogliente e strutturata azienda agricola “Le Cantinacce”? Dodici ettari di terreno, di cui sei di vigneto (Sangiovese, Canaiolo e Colorino, con una piccola percentuale di Cabernet e Merlot), immersi nelle splendide colline della Toscana, nel Comune di Barberino Val d’Elsa, a metà strada tra Firenze e Siena. Un’oasi di pace, che Beverfood.com ieri ha potuto visitare e conoscere nel dettaglio nella bellissima giornata dedicata alla Florence Cocktail Week, in programma dal 6 al 12 maggio, della quale Dì Wine sarà ovviamente grande protagonista.
Dopo una visita guidata della cantina, la prima in Italia interamente realizzata secondo i dettami della bio-edilizia, e un divertente ‘rally’ tra le vigne, i tanti barmen arrivati da tutta la regione hanno potuto toccare con mano e sperimentare così il Dì Wine all’interno della mixology, esibendosi uno a uno dietro al bancone, tra shaker e strainer, con Spritz e Negroni rivisitati. Prima della celebre pizza fritta del mastro-pizzaiolo Giovanni Santarpia, che ha deliziato i commensali con un antipasto a base di impasto fritto, prosciutto crudo, burrata affumicata e marmellata di mandarini, e della gustosa grigliata di carne dell’abile cuoco Stefano Lorenzetti del ristorante de “Le Cantinacce”, che ha proposto i tagli più pregiati oltre a una ricca pappardella al ragù di capriolo. In un clima di grande armonia, sorrisi ed entusiasmo, con lo staff della FCW19 quasi al completo, capitanato chiaramente da Paola Mencarelli.
Il miglior modo per respirare e assaporare aromi e sapori del Chianti. Bere, mangiare e stare bene, insieme. Tra un calice di Chianti D.O.C.G. o di Borro Bozzone (i due vini prodotti da Giotti) e un sorso di Dì Wine, convincente tanto nei cocktail quanto in solitaria (gradazione alcolica 23%Vol), sotto un tiepido sole, davanti a dell’ottimo cibo (dall’antipasto al dolce) e in buona compagnia. Cosa chiedere di più a questo primo assaggio di primavera e di Florence Cocktail Week, dopo il successo degli eventi firmati Winestillery e Ginarte?
+info: www.di-wine.com
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