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“Chi lo avrebbe mai detto”. Il primo pensiero di Federico Gordini, mente e patron della Milano Food Week, va alla prima edizione della sua creazione, quella del 2009, quando “era una Milano diversa, l’alimentazione e la ristorazione ancora non erano esplose come oggi”. Il decimo compleanno della settimana del cibo milanese è stato presentato in Terrazza Duomo, e dal 2 all’8 maggio promette di essere un’occasione rivoluzionaria e positiva, in un mondo sempre più in evoluzione. 

Milano Food Week: da sx Davide Oldani, Federico Gordini e Carlo Cracco

BUON COMPLEANNO – “È un giorno importante che celebra l’inizio di un momento speciale come il decennale”. La Milano Food Week è un’idea figlia del terremoto EXPO, nata pochi giorni dopo la vittoria del bando della città meneghine. “Iniziammo plasmando la nostra ispirazione su un concetto che Milano esporta da una vita, quello del design, per avvicinare la città al food. Parliamo di un’eccellenza straordinaria, e di un acceleratore altrettanto straordinario cui abbiamo assistito negli ultimi anni”. LA MFW 2019 non si focalizza però sul passato, quanto piuttosto sui prossimi dieci anni, tenendo fede alla vera natura della manifestazione. Quella di osservatorio di evoluzione e crescita per persone, luoghi, filosofia, con l’aiuto di partner e protagonisti di punta, come gli chef che sono intervenuti alla presentazione, Carlo Cracco e Davide Oldani. “Dieci anni fa non avremmo mai indovinato come la cucina sarebbe diventata. Dobbiamo però pensare anche ai prossimi, coltivare la rivoluzione della cucina, e inizieremo con quattro macroinstallazioni grazie a Scavolini, nostro main sponsor e partner. Racconteremo l’evoluzione e il futuro”.

EVOLUZIONE – Sarà una settimana colma di eventi e appuntamenti, che abbracceranno le tematiche più disparate, tutte ovviamente accomunate dal respiro importante del cibo e della tavola: che si confermano ormai sempre più elementi portanti di un vivere sano, non solo per il contenuto dei piatti, quanto piuttosto per l’energia che trasmettono. “La cucina è diventata sempre più un luogo conviviale, aperto”, spiega Fabiana Scavolini, “e centrali sono la voglia di cucinare, l’amore per il cibo e la salute: basti pensare alla nascita di nuovi elettrodomestici, nuove idee e nuove culture, quasi, di mangiar bene”. Per non parlare dell’evoluzione nel mondo della ristorazione in senso stretto, come sottolinea lo chef Cracco: “È un universo cambiato tantissimo, a Milano nessuno se ne interessava, non valeva la pena aprire un’attività. E guardiamo adesso invece, è forse il segnale più bello per una città che conferma la sua capacità di attrarre e assorbire, dare linfa a chi la vive”.

Da sx Carlo Cracco, Federico Gordini e Davide Oldani

IL PROGRAMMA – Solidarietà e sostenibilità, un focus sulle periferie di Milano e sui territori limitrofi che secondo Gordini sono autentiche miniere di esperienze enogastronomiche, a testimonianza, qualora servisse, della sterminata e inesauribile potenzialità del mangiarbere italiano. E ancora un progetto concentrato sul momento dell’aperitivo, e quattro cucine tematiche disseminate per la città: Stage Kitchen (in Piazza Duomo), dedicata agli eventi più spettacolari della settimana; Lifestyle Kitchen (a CityLife) dove confluiranno i trend gastronomici e si analizzeranno le reciproche influenze tra stili di vita e abitudini di consumo; Fashion Kitchen (al Brian & Barry Building di San Babila), hub dove la moda incontrerà il cibo, e Young Kitchen (alla IULM), teatro di dibattiti, esperienze e laboratori in università. Il cibo nel cinema e nella tecnologia, mostre fotografiche, interventi interattivi con il pubblico. Ci sarà tutto, per un compleanno con i fuochi d’artificio, che ancora una volta può essere un ulteriore punto di partenza.

 

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