È stato il recente Vinitaly di Verona l’occasione ideale per presentare il neonato Consorzio del Vermouth di Torino, nato a due anni di distanza dalla fondazione dell’Istituto del Vermouth di Torino e dall’approvazione del DM che ne ha riconosciuto l’Indicazione Geografica.
La nuova istituzione battezzata a Verona, presieduta da Roberto Bava, già presidente dell’Istituto del Vermouth di Torino e dai vice presidenti Pierstefano Berta e Marco Pellegrini, ha il compito di tutelare l’intera filiera del famoso aperitivo noto in tutto il mondo e riunisce tra i suoi associati coltivatori e trasformatori di erbe officinali, elaboratori e imbottigliatori, aziende proprietarie di marchi commerciali. Vino aromatizzato dolce-amaro dalle eccezionali note aromatiche e balsamiche, nato nella capitale sabauda sul finire del settecento, protagonista del mondo del bere miscelato del novecento, il Vermouth di Torino sta godendo oggi di rinnovato interesse tra i grandi barman internazionali.
Una bevanda celebre in Italia e nel mondo, uno dei primi aperitivi della storia: l’abitudine di bere prima dei pasti così come oggi la conosciamo, infatti, inizia a diffondersi nella seconda metà del Settecento a Torino, proprio con il vermouth (o vermut), dal tedesco wermut – assenzio – già usato dagli antichi romani, seppur in forma diversa. Scopo del Consorzio è di promuovere e valorizzare la denominazione nata nel marzo 2017 con il Decreto Ministeriale n.1826 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha accolto la richiesta presentata a suo tempo dalla Regione Piemonte, oltre che di informare il consumatore e fornire assistenza tecnica e formativa alle aziende e ai produttori, nonché esercitare attività di vigilanza volta a garantire la corretta applicazione delle prescrizioni collegate alla Denominazione Geografica ai prodotti consorziati.
Fonte: Ansa – www.baroloeco.it