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-Packaging: sono sempre più numerosi i prodotti offerti senza imballaggio dalla gdo -Caffè: se ne beve di più e si diversificano le modalità di consumo -Il mercato dei tè freddi propone nuovi gusti e varianti e strizza l’occhio al salutismo -Certificazioni: lo standard ISO 22000 per la gestione della sicurezza alimentare -Ristorazione: il caffè e la cena diventano esperienze polisensoriali -I consumi italiani nell’analcolico superano l’88% del totale bevande fredde -Vino: l’export cresce a oriente: i paesi terzi registrano un +14%

Packaging: sono sempre più numerosi i prodotti offerti senza imballaggio dalla grande distribuzione. I consumatori risparmiano dal 20% fino al 50%.
La vendita al dettaglio del prodotto sfuso da qualche anno si sta sviluppando con ritmi sempre maggiori nel panorama della distribuzione europea e italiana in particolare, interessando sempre più categorie merceologiche i cui prodotti fino a poco fa erano venduti soltanto in unità preconfezionate. I consumatori apprezzano l’allargamento dell’offerta che, a parità di qualità, consente loro di risparmiare dal 20% fino al 50% rispetto all’omologo prodotto preconfezionato. Oltre che conveniente, la vendita del prodotto sfuso è anche più ecologica se a essa viene associato l’utilizzo di sacchetti di plastica riusabili e compostabili, con il vantaggio della riduzione dei rifiuti non degradabili. Lo sfuso allarga inoltre le possibilità che ha la distribuzione di organizzare a monte, nella filiera, rapporti di fornitura che focalizzino l’attenzione sulla riduzione degli sprechi, imballaggi secondari compresi. L’articolo Lo sfuso tra economia ed ecologia è su Largo Consumo 06/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorsi di lettura correlati: Ristorazione commerciale. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo.
 
Caffè: se ne beve di più e si diversificano le modalità di consumo, dalle capsule domestiche alla distribuzione automatica, che crescono rispettivamente del 13,8% e del 9,2%.
Il mondo del caffè è in evoluzione. In Italia la produzione di caffè torrefatto cresce nel 2005 del 2,8%, passando da 305.440 a 314.036 tonnellate, di cui la gran parte è rappresentato dal caffè non decaffeinato (96,8%). Il mercato interno registra una crescita in valore dell’1,4% e in volume dell’1,2%. In ambito famigliare le cialde/capsule per caffè espresso continuano a ottenere la performance migliore con una crescita del 13,8% soprattutto grazie alle capsule di plastica e all’incremento di referenze sugli scaffali della grande distribuzione. Il canale horeca registra un calo del 2% dovuto anche, secondo quanto rilevato da Databank, a uno spostarsi dei consumi verso la distribuzione automatica che mostra invece buone performance con una crescita del 9,2% e lascia intravedere ottime prospettive grazie alla diffusione di capsule e cialde per caffè espresso che stanno canalizzando investimenti crescenti da parte delle torrefazioni. Le esportazioni di caffè torrefatto continuano ad aumentare (+9,2%) trainate dal torrefatto non decaffeinato e da un buon vissuto dell’espresso italiano all’estero. L’articolo Una tazzina tira l’altra è su Largo Consumo 06/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorsi di lettura correlati: Caffè. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Tab1, Tab2.
 
Bevande: Il mercato dei tè freddi propone nuovi gusti e varianti. E strizza l’occhio al “salutismo”. Il segmento è cresciuto nel 2006 del 7,9%.
Il tè freddo è preferito in Italia alle bevande gassate e i consumi pro-capite appaiono molto più elevati della media europea (11-12 litri/anno). Si tratta di un prodotto incrementato del 27% negli ultimi 3 anni e cresciuto nel 2006 del 7,9%. Gli attuali consumi sono supportati da un’offerta variegata di prodotti: tè aromatizzato alla frutta, tè verde, tè freddo light, tè freddo deteinato e, infine, semilavorati in polveri e sciroppi per la preparazione fai da te. il mercato del tè freddo è in forte espansione mostrando una delle crescite più alte tra le bevande non alcoliche. Una performance legata alla crescente attenzione dei consumatori italiani verso prodotti naturali, che aiutino il loro benessere. Le varianti deteinate e light, che una volta occupavano una nicchia del mercato, sono molto attive soprattutto nei piccoli formati. Altrettanto si può dire circa i nuovi tè (verde e rosso) che basano il proprio successo sia sul nuovo gusto sia sulle funzionalità salutistiche proprie di ciascun infuso. L’articolo A qualcuno piace freddo è su Largo Consumo 06/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorsi di lettura correlati: Bevande analcoliche. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Tab1, Tab2.
 
Ristorazione: il caffè e la cena diventano esperienze polisensoriali grazie a musica, design e spettacolo. I casi di Hard Rock Café, Starbucks e Planet Hollywood.
Nel marketing dell’esperienza e nella spettacolarizzazione dei luoghi d’acquisto le implicazioni di carattere emotivo superano il valore attribuito al prodotto, fondendo nel concetto di retailtainment la sfera dei consumi con quella dell’intrattenimento. È questo lo scenario in cui si sono affermati i marchi più rappresentativi della ristorazione a tema: Planet Hollywood, Hard Rock Café e Starbucks. La catena Hard Rock Café è diventata un impero composto da 140 strutture suddivise tra ristoranti, casino e alberghi in 36 Paesi del mondo. Il legame con la musica la accompagna fin dagli esordi. Il concept dei ristoranti e piano bar Planet si basa invece sulla cosiddetta “dining experience”, una fusione di design, ambientazione, spettacolo e merchandising. Starbucks Coffee, il colosso delle caffetterie con 11.750 locali distribuiti negli Usa e in altri 34 Paesi, fondata con l’obiettivo iniziale di diffondere la cultura del caffè secondo il modello italiano, è diventata il simbolo di un fenomeno di costume che ha mutato il modo di fare colazione di intere popolazioni grazie a un sapiente utilizzo del marketing e alla simbiosi vincente fra caffè e musica. L’articolo Un caffè in musica è su Largo Consumo 06/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo
 
Certificazioni: lo standard Iso 22000 armonizza i requisiti per la gestione della sicurezza alimentare. E le amplia a tutte le fasi della catena produttiva.
La sicurezza alimentare è un argomento cui i consumatori sono particolarmente sensibili. Nel settembre 2005 è stata pubblicata la norma volontaria – o meglio, la famiglia di norme – della serie Iso 22000:2005 dal titolo “Food safety management systems – Requirements for any organization in the food chain”, ovvero “Sistemi di gestione della sicurezza alimentare, requisiti per tutte le organizzazioni nella filiera alimentare”. Questa norma è nata con l’obiettivo di armonizzare a livello globale i requisiti per la gestione della sicurezza alimentare ed è destinata a tutte le società che sono coinvolte a diverso titolo nella produzione alimentare, in qualunque fase della filiera operino. I principi base della Iso 22000 sono la sicurezza nella filiera e la necessità per le aziende di dimostrare la loro capacità di identificare e controllare gli eventuali pericoli per la sicurezza degli alimenti e i loro possibili risvolti sulla salute dei consumatori. L’articolo Per una filiera più sicura è su Largo Consumo 06/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorsi di lettura correlati: Sicurezza, certificazione e tracciabilità della filiera agroalimentare. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo.
Bevande: i consumi italiani nell’analcolico superano l’88% del totale bevande fredde. Ma i grossisti devono resistere alla concorrenza della gdo.
Dal quadro dei consumi di acqua minerale, succhi di frutta e soft drink nel nostro Paese fornito dal Consorzio distributori alimentari durante il “Working european tour” è emerso come il bere analcolico superi in Italia l’88% a quantità del totale bevande fredde, con i grossisti che gestiscono il 31% del totale volume di questa categoria e il 27% in termini di fatturato. Il trend totale delle bevande per l’anno 2006 evidenzia solo segni positivi, sia in termini di volume che di fatturato, anche per quanto riguarda i vini, i superalcolici e gli sciroppi. Nel comparto delle bevande l’ingrosso ha un ruolo ormai consolidato in Italia e il suo canale distributivo prioritario è l’horeca ma dovrà differenziarsi puntando sulla qualità del servizio per ottenere la fidelizzazione della clientela. I grossisti devono inoltre proporre un maggior mix di prodotti perché la gdo si attacca inesorabilmente al prezzo. È indispensabile estremizzare la qualità del servizio e fare sistema con i fornitori. L’articolo L’ingrosso sfida la grande distribuzione è su Largo Consumo 06/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Tab1.
 
Vino: l’export cresce a Oriente: i Paesi Terzi registrano un +14% mentre l’Unione è ferma al +12%. Le aziende mirano a conquistare Cina, Russia e Giappone.
Dopo un periodo di flessione, le esportazioni del vino italiano riprendono quota dimostrando le potenzialità di crescita del settore nonostante la forte competitività internazionale. Nel 2005 la ripresa ha portato i volumi a superare i 15,6 milioni di ettolitri e l’export è cresciuto a valore da 1,7 a 3 miliardi di euro negli ultimi dieci anni. Secondo l’Ice le esportazioni crescono del 12,5% ma i Paesi Terzi registrano un +14% mentre l’Unione europea si ferma al +12%. Sotto l’aspetto dei valori la crescita dei Paesi Terzi risulta più evidente e il tasso d’incremento all’interno delle aree è diverso: nell’Unione si ferma al 3,2% mentre nei Paesi Terzi supera il 12,5%. C’è stato un forte incremento in Medio Oriente (+54%) e in Asia Centrale (+42%). Per il 2007 la strategia promozionale dell’Ice prevede la ricerca di nuovi sbocchi su mercati come Russia, India e Cina, dai quali il settore si aspetta una crescita significativa, e il mantenimento dei mercati tradizionali. L’articolo Un brindisi ai nuovi mercati è su Largo Consumo 06/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorsi di lettura correlati: Vino,Vini spumanti. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Tab1, Tab2, Tab3.

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