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Il Buongiorno si vede dal… caffè. Non ci potrebbe essere altro titolo per riassumere il rituale di Ciro Carrozzino, volto noto ormai in tutta Firenze e barista del “Caffè Concerto Paszkowski”. Tocca a lui, infatti, il compito di allietare quotidianamente le mattine di fiorentini e turisti provenienti da ogni angolo del globo con la colazione perfetta. Molto più del solito caffè e cornetto, piuttosto un mix di buonumore, carica e, ovviamente, prodotti di prima qualità per iniziare nel migliore dei modi la giornata. Nell’incantevole location di Piazza della Repubblica, dove si trova lo storico locale portato avanti di generazione in generazione dalla famiglia Valenza con cortesia, professionalità e dedizione, Beverfood.com ha avuto il piacere di conoscere e raccontare proprio la star del caffè.

@The Drinking Tourist

Quando e come inizia la storia di Ciro Carrozzino dietro al bancone da bar?
“Sono calabrese, ma vivo a Firenze ormai da 30 anni. Ho sempre lavorato nel mondo del bar e degli alberghi perché sono cresciuto in un paese sul mare con tanto turismo. D’inverno studiavo, d’estate lavoravo. Un giorno però ho avuto la possibilità di trasferirmi in questa bellissima città attraverso un amico e non ci ho pensato due volte. Ho lavorato in diverse strutture del centro, appassionandomi e perfezionandomi nel settore della caffetteria fino a trovare la mia isola felice: Caffè Concerto Paszkowski”.

Un mix vincente e convincente: il carisma di Ciro, l’eleganza di “Paszkowski” e un caffè di livello assoluto. Quali miscele usate?
“Usiamo la miscela Illy 100% arabica, quella che personalmente reputo la migliore in assoluto grazie alla sua delicatezza e al suo profumo. La nostra è il frutto di nove arabiche differenti selezionate dai più pregiati raccolti al mondo. Provare per credere, sprigiona un aroma unico”.

Il caffè è il prodotto finito, ma cosa si nasconde dietro alla sua meticolosa preparazione?
“Ripeto sempre che per avere un buon caffè esistono cinque fattori essenziali: la miscela, il macinadosatore, la macchina che necessita costantemente di un’accurata manutenzione, il depuratore e, infine, la mano del barista. Quest’ultima è fondamentale, è proprio qui che si vede infatti l’esperienza. Vi assicuro che in tanti non riescono a fare un buon caffè neanche dopo anni e anni di lavoro. Per non parlare poi del cappuccino: per preparare una crema di latte perfetta ne devi fare di strada!”.

@The Drinking Tourist

Tant’è che “Andiamo da Ciro” sembra ormai diventata la frase più virale di Piazza della Repubblica. Qual è il segreto del suo rituale del caffè?
“Devi essere prima di tutto molto preparato dal punto di vista tecnico, ma la cosa più importante è senza dubbio la passione. In questo lavoro conta tanto come ti poni al cliente, è proprio questo che fa la differenza. Oltre a fornire un buon prodotto, devi riuscire infatti a fidelizzare la gente, a entrare nelle loro menti e capire quando scherzare e quando no, quanto e come interagire. Qui siamo da Paszkowski, un caffè storico che non ha certo bisogno di presentazioni, ma la colazione da Ciro è diventata un’abitudine e questo mi riempie di orgoglio. Un pizzico di simpatia, la battuta giusta, l’empatia, un bel ‘Buongiorno’ detto col sorriso… Sono questi gli ingredienti segreti di una colazione autentica e genuina”.

Una colazione universale che piace tanto al fiorentino quanto al turista straniero.
“Sì. Oltre ad avere il cliente abituale che viene tutti i giorni, col quale ho ormai un rapporto diretto e costruito nel tempo, ci relazioniamo chiaramente anche con tantissimi turisti. Lavorare in uno dei luoghi più conosciuti e frequentati di Firenze aiuta, ma ci devi mettere del tuo: tutti noi che rappresentiamo un Monumento Nazionale quale Paszkowski dobbiamo essere alfieri dei suoi intrinsechi valori di qualità e tradizione”.

Se caffè e cornetto è da sempre un must per l’italiano medio, dai clienti stranieri le sarà sicuramente arrivata anche qualche richiesta bizzarra in questi anni.
“Beh, oggi rispetto a prima abbiamo 800 tipi di latte e a volte ti fanno delle richieste davvero assurde (ride, ndr). O penso, per esempio, al caffè americano con ghiaccio… La storia di questo mestiere insegna però che il cliente ha sempre ragione e io, così come i miei colleghi, cerco quindi di accontentare tutti a prescindere. Il mio obiettivo quotidiano è proprio questo: rendere felice il consumatore. Vederlo uscire sorridente dopo un buon caffè è la mia più grande vittoria”.

Ciro è schietto e disinvolto, parla con noi mentre si destreggia con impeccabile abilità dietro al bancone. Al centro del bar, così come dei progetti futuri del “Caffè Concerto Paszkowski”, come ci racconta a margine dell’intervista il proprietario Marco Valenza: “A fine ottobre chiuderemo per circa un mese e mezzo. Faremo degli importanti lavori di ristrutturazione per riportare il locale alla sua vera essenza con degli elementi architettonici in stile déco. Manterremo la storicità usando materiali pregiati come noce nazionale o marmo. Tutto questo anche con l’obiettivo di separare meglio il reparto caffetteria, ossia il regno di Ciro (ride, ndr), dal cocktail bar dei nostri altrettanto validi bartender. L’ultima ristrutturazione risale d’altronde a ben 20 anni fa, era arrivato il momento di guardare al futuro, mantenendoci però sempre legati alle nostre tradizioni e al concept di fabbrica della birra con cui era nato Paszkowski.

Che dire di più, dunque? “Caffè Concerto Paszkowski” è pronto a rinnovarsi in grande stile, stay tuned!

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