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Se quella dello scorso anno era stata definita come puntata zero, la Milano Wine Week 2019 promette di diventare già appuntamento di culto nel settore del vino in Italia e non solo. Dal 6 al 13 ottobre saranno infatti addirittura circa 300 gli eventi che si susseguiranno su tutto il territorio meneghino, a conferma di quanto il mondo dell’enologia, con tutti gli annessi e connessi, sia motore economico e sociale oltre ogni immaginazione. E il futuro, presentato in una conferenza stampa al Pirellone, sembra già oggi serbare sorprese eccellenti.

OBIETTIVI – “Il primo appuntamento era finito all’insegna degli obiettivi”, racconta Federico Gordini, presidente della Milano Wine Week. “Una manifestazione che voleva diventare più importante dimensionalmente e coinvolgere di più la città, rendersi un’esperienza sempre maggiore. Siamo tornato e abbiamo triplicato i districts, aumentato il numero di locali e ristoranti coinvolti”. Altro obiettivo era dare spazio a aziende e consorzi per dar loro voce; sono triplicati anche quelli, con più di 300 eventi in calendario. “Milano è una delle poche città europee in grado di mettere così tante idee e persone al tavolo, allargando orizzonti e punti di vista. Quest’anno la week parla anche di target di consumo, nuove generazioni, enoturismo. Milano si candida a divenire una grande capitale del settore, era quindi necessario un percorso parallelo a quello che l’ha già resa capitale di nuove tendenze come con moda e design”.

Federico Gordini – Milano Wine Week 2019 (Credits: Carmelo Farini / Visual Crew)

IL BOOM – Strepitosa l’esplosione della manifestazione nel giro di un solo anno, come ha egregiamente sottolineato il giornalista Luciano Ferraro: “Lo scorso anno abbiamo avuto l’edizione zero. Questa è così evoluta che sembra già la quinta o la sesta, per mole, movimento. L’idea iniziale era occupare uno spazio lasciato incredibilmente vuoto, in quella che ormai è la capitale economica d’Italia”. Tutt’altra cosa rispetto al Vinitaly: “Non è solo un evento di assaggio, piuttosto è cultura, scambio, interazione. Per come siamo passati da fiaschi e bottiglioni anni ’60, al Sassicaja 2015 eletto miglior vino del mondo. Oppure confrontarsi su come far aumentare il valore dei vini italiani, che soffrono ancora il confronto con i rossi francesi”. Il quartier generale della settimana sarà ancora Palazzo Bovara, con un fitto palinsesto di masterclass, seminari, lanci di nuove etichette, aperitivi, cene esclusive e walk-around tasting.

IL PROGRAMMA – Parallelamente nell’arco della settimana saranno attivi 6 Wine District, distribuiti capillarmente sul territorio cittadino, con l’abbinamento di ciascun quartiere a un consorzio vinicolo. Il tutto si tradurrà nell’attivazione dei locali di somministrazione delle varie zone con la creazione di circuiti di degustazione dedicati al pubblico consumatore. Il quartiere Brera / Garibaldi / Solferino sarà appannaggio del Franciacorta, mentre il distretto Eustachi sarà presidiato dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese. La zona di Porta Nuova sarà invece brandizzata dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Porta Venezia ospiterà le iniziative del Consorzio delle DOC Friuli Venezia Giulia, il quartiere Isola sarà il regno della Regione Sardegna, infine, il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti DOCG presidierà l’area dell’Arco della Pace e Corso Sempione.

FUTURO – Focus sulle nuove generazioni e i nuovi trend di consumo, con colonna sonora rock e uno sguardo fondamentale sulla flessibilità che il mondo del vino ha in quanto driver generale. Lino Stoppani, presidente EPAM e FIPE: “Il vino è catalizzatore di valori come convivialità e dialogo, promuove la trasmissione di contenuti storici e culturali. Ristorazione e produzione hanno un fortissimo ruolo sociale nel sottolineare l’importanza del bere responsabile e difendere l’educazione alla lotta all’eccesso. E ovviamente hanno un fondamentale ruolo commerciale, la ristorazione va oltre l’etichetta, racconta e suggerisce un prodotto ma anche un territorio, una filosofia, una credo”. Ci sono quindi tutti i presupposti per un trionfo che potrà solo far ben sperare per il futuro. Emblematica la chiosa di Ferraro, che cita un detto nepalese: “Quando sei in cima, continua a salire”. Per il movimento del vino italiano, la Milano Wine Week può essere lo sherpa dei sogni.

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