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Non basta aver già raggiunto il picco di popolarità e qualità nel mercato di settore. Anche, e forse soprattutto, un colosso come Diageo non smette mai di formarsi e informarsi, e l’ultima mossa dell’azienda britannica lo dimostra: è stata infatti annunciata l’apertura di un nuovo centro di ricerca e innovazione in Scozia, che si concentrerà sull’analisi di percorsi sostenibili.

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I progetti inclusi nell’investimento verteranno su distillazione, produzione, imbottigliamento, logistica: l’intera filiera del mercato di cui Diageo è sovrana, stante il dominio che dal 1997, anno della fusione tra le imprese GrandMet e Guinness Plc, l’ha vista arrivare  tra le cento aziende con la maggior capitalizzazione nella borsa di Londra. Il laboratorio sorge a Menstrie, accanto all’attuale Centro Tecnico Internazionale di Diageo che in precedenza era stata la Stazione di Ricerca Glenochil, teatro dei primi esperimenti pionieristici sulla distillazione dello scotch whiskey all’inizio del ventesimo secolo. David Cutter, responsabile della sostenibilità Diageo, si è dimostrato lungimirante: “Stiamo investendo sui prossimi 100 anni di crescita e innovazione”.

“Abbiamo un team di persone estremamente talentuose, e questi nuovi laboratori sono il contesto perfetto per poter permettere loro di esprimersi al meglio. Siamo partiolarmente entusiasti all’idea di poter condurre le generazioni future a una maggior consapevolezza sulla sostenibilità”. Il centro è stato varato da Roseanna Cunningham, Segretario di Gabinetto scozzese per l’ambiente, i cambiamenti climatici e la riforma agraria. Il portfolio di Diageo conta più di duecento brand, con etichetta che parlano da sole: Guinness, Baileys, Captain Morgan, Ciroc, Don Julio, Johnnie Walker.

L’obiettivo del nuovo centro è quello della sostenibilità “dalla pianta al bicchiere”. Diageo ha stilato una lista di obiettivi da raggiungere entro il 2020, che si fondano sul lavoro svolto negli anni passati e promuovono il bere responsabile, la costruzione di una comunità di appassionati e la riduzione dell’impatto ambientale. Sono inclusi:

  • Ridurre l’uso d’acqua attraverso il potenziamento dell’efficienza idrica di almeno il 50%;
  • Ristabilire la quantità d’acqua utilizzata nelle aree depresse, per la produzione;
  • Ridurre di almeno il 30% l’emissione dei gas serra;
  • Raggiungere la produzione zero di rifiuti di terra;
  • Ridurre il peso totale de packaging del 15%, e il materiale riciclabile del 45%

fonte: bevevragedaily.com

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