L’ultimo atto gourmet dell’opera Tosca quest’anno avrà un sapore ancor più speciale. La Prima della Scala è sempre la Prima, e quest’anno il menù della cena di Gala verrà realizzato dallo chef Enrico Bartolini, recentemente insignito della terza stella Michelin, insieme al Caffè Scala. “Quando abbiamo scelto Bartolini, ancora bi-stellato, gli abbiamo dato fiducia pensando che avrebbe trionfato in qualunque caso, l’attenta ricerca dello chef che cura la cena di gala della Prima inizia già durante l’estate -commenta Salvatore Quartulli, Amministratore e Direttore Generale di Caffè Scala- In questi 10 anni di attività abbiamo sempre creato un filo conduttore tra l’opera scelta e il gala del Doposcala, per noi la tavola diventa un palco dove mettere in scena ogni dettaglio, dal menù all’allestimento curati su misura proprio come arredi scenici”.
Un’imponente macchina organizzativa diretta da Caffè Scala, marchio del gruppo Fincav, da dieci anni unico responsabile della Cena di Gala del Teatro alla Scala, un dietro le quinte gourmet della serata mondana per eccellenza a Milano. Il Gala della Scala, l’ultimo atto dello spettacolo in scena a Sant’Ambrogio nel tempio della cultura meneghina, pensato nei minimi particolari, dalla scelta dello chef per la Cena alla Società del Giardino, agli arredi dei saloni, alle materie prime che comporranno i piatti del menù più atteso dell’anno. Nel backstage della Prima le cucine saranno in fervente attività per preparare il mega menù che verrà servito ai 500 commensali che siederanno nelle lussuose sale della Società del Giardino. Cinque saloni allestiti ispirandosi alla Tosca, secondo il gusto napoleonico, con velluti color carta da zucchero, indaco, rosso cremisi e sontuose decorazioni floreali create da Tea Rose. Preziosa la mise en place, con piatti antichi Richard Ginori, posaterie d’argento fiorentino e tovaglie ricamate, accuratamente selezionate da Caffè Scala, che vanta una collezione di porcellane, bicchieri e stoviglie di alta gamma.
Il menù spicca per la tradizione toscana, un chiaro omaggio a Puccini e si apre con un antipasto dai sapori più variegati come la minestra di cavolo nero e piccione, un ingrediente ricercato e tipico dell’aristocrazia del tempo, ma anche ceci, seppioline e cacciucco, espressione della migliore tradizione livornese e viareggina. Il primo piatto è intitolato all’amante della Tosca, il pittore Cavaradossi, in questo omaggio è racchiusa l’essenza della tradizione meneghina: un risotto con rape rosse e gorgonzola. Segue il secondo piatto con “Tenerezza di Vitello”, la migliore materia prima impreziosita da un ingrediente esotico e speziato come la curcuma e arricchito da un contorno di millefoglie con funghi e patate. E per concludere questo ultimo atto finale, Chef Bartolini propone un gelato al cioccolato fondente e zabaione al rum. Enrico Bartolini succede agli chef Filippo La Mantia e Daniele Canzian, che seguendo il gusto della tradizione siciliana e milanese con un menù in tema delle opere e l’identità del loro autore avevano collaborato con Caffè Scala. Proprio come in una delle migliori orchestre, Salvatore Quartulli dirige e coordina chef, la brigata di 40 persone, ma anche i 30 sommelier; 10 maître, due per ogni sala; 10 pasticceri e il maggiordomo come da etichetta del gala scaligero.
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