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Espresso, filtro, in polvere, in chicchi, da mangiare, bere assaporare, capire. Mille modi per celebrare il caffè, nella sua storia e nella sua struttura, con fotografie, aneddoti, ricette e testimonianze. La seconda edizione del Milan Coffee Festival ha tenuto banco lo scorso weekend al SuperStudio Più di Milano, ed è stato un successo per numeri (quasi 6.000 visitatori), qualità di contenuti e seguito.
SUCCESSO – Addetti ai lavori, influencer, coffee lovers e chiunque abbia una passione anche solo accennata per la bevanda più famosa e storica del mondo. Tre giorni di full immersion nel caffè, declinato in ogni versione possibile, grazie al collaudato format di Allegra Events, alla seconda edizione a Milano dopo il successo di Londra, New York, San Francisco, Amsterdam. Dall’impatto del caffè sui social networks alle novità di mercato, dai nuovi metodi di estrazione alla Latte Art, passando per i colossi storici come Lavazza, presente con lo spazio ¡Tierra!, e le micro roasteries da tutto il territorio. Uno spettacolo di affluenza e aromi, impreziosito dallo spazio The Lab, un non stop di masterclass, incontri, presentazioni, degustazioni e momenti interattivi per il numerosissimo pubblico, che ha affollato una delle strutture più iconiche del centro nevralgico del design meneghino, ben più funzionale rispetto alla striminzita edizione d’esordio del 2018. E i big players non sono affatto mancati.
ACQUA PREZIOSA – Non può esistere un buon caffè senza un’acqua di qualità. L’elemento forse più sottovalutato di tutta l’esperienza di una tazzina viene invece celebrato da Brita, main sponsor della kermesse e fornitore ufficiale dell’acqua: con una postazione centrale per la distribuzione dell’acqua verso tutti gli stand, Brita ha permesso la preparazione del caffè per l’intero weekend. Padroni di casa per microroaster e workshop con degustazioni didattiche, proprio per divulgare l’importanza dell’H2O nel mondo del caffè.
STAR – Protagonista assoluto è stato il Gruppo Cimbali, presente come gruppo e con i marchi Faema e La Cimbali fin dal primo festival a Londra, a testimonianza di un rapporto ormai collaudato con il formato. Ambasciatori della cultura del caffè di qualità in generale, i marchi del Gruppo Cimbali hanno proposto attività rivolte al consumatore per raccontare la qualità che si ottiene da una macchina di gamma d’eccellenza. Insieme inoltre a tutta una serie di idee collaterali per trasmettere con spirito ludico il valore della materia. Scambio, didattica, abbinamenti di pasticceria con panettone, dolci senza zucchero e caffè senza zucchero; un intero mondo da bere in un sorso, parallelo ad una delle iniziative più importanti del gruppo. La Mumac Academy, costola del museo delle macchine del caffè nata nel 2014, che va consolidandosi come centro di formazione del gruppo e si rivolge ai clienti professionali e finali. Lo scopo è la diffusione della cultura del caffè attraverso l’informazione sui prodotti e la formazione sul caffè in sè, anche attraverso eventi trasversali finalizzati ai coffee lovers. Si mantiene anima popolare, ma un po’ alla volta si sta diffondendo consapevolezza sul valore della materia prima. Per natura, estrazione, professionalità.
PRIME VOLTE – Prima volta assoluta per Storm, che si presenta da sola svincolata dal nome Astoria, con un nuovo interessante progetto sociale, Fight for the Future, articolato in tre macro aree: Human Rights, a supporto delle comunità LGBT, con una novità direttamente da Boston, una macchina del caffè con i colori dell’arcobaleno; Environment, che prevede una collaborazione con Sea Sheperd seguendo il filo conduttore dall’acqua da cui il motto “Dirty water, dirty coffee”; e infine Kids, progetto ancora in fieri volto alla tutela dei minori. La nuova arrivata è la Storm Profilo, già presentata alla fiera Host, una versione rivisitata della FRC del 2017, con settaggi manuali e un cruscotto simile a una consolle quello da DJ, per una maggiore gestibilità e più e confort, oltre a una carrozzeria in ottone limited edition firmata De Castelli. Prima presenza anche per Quarta, marchio costola di Quarta Caffè, una linea interamente dedicata agli specialty. Una proposta varia a 360 gradi per il consumatore, un percorso sensoriale grazie a caffè scelti alla cieca e non in base al prezzo. 20 monorigine tra cui Etiopia 36 ore con fermentazione speciale. C’è anche Barbera, dal 1870 l’azienda più antica d’Italia, lancia la linea cold drip coffee, caffè filtrato a freddo con estrazione di diciotto ore che permette la massima resa di caffeina. 90mg/100ml, un energy drink completamente naturale, sia zuccherato che sugar free. Spazio anche per il lancio di una linea specialty, e focus su masterclass e corsi, soprattutto per la mixology.
MIXOLOGY – Miscelazione che sta finalmente dedicando il giusto spazio al caffè, per quanto forse ancora in fase di rodaggio rispetto al resto del mondo. Ne ha parlato Alessandro Pitanti, volto di punta della Campari Academy: “Il caffè non ha ancora un ruolo centrale in mixology: viene utilizzato prevalentemente come dopo pasto, non si considerano le diverse tipologie di prodotto per sfruttare i diversi tipi di acidità. Qui abbiamo proposto esempi di come il caffè possa influire positivamente anche su proposte classiche: un Negroni percolato su chicchi di caffè, un espresso per il Kentucky Coffee, con il Wild Turkey Bourbon, o un punch all’americana con bitter Campari”.
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