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Nove generazioni di vino, 250+1 anni di eccellenza nel mondo del vino con il Prosecco, visto che siamo entrati nel 2020 e lo scorso anno la cantina Follador ha dedicato ai festeggiamenti del 250° anniversario. Una presenza nella fascia alta del mercato degli sparkling, con alcune scelte prima produttive e poi commerciali che ne hanno decretato il successo nei mercati. Lo scorso mese di dicembre a Milano nel nuovo locale Moebius, chiusura in grande stile per i festeggiamenti di un anniversario speciale per Follador.
Una famiglia immersa nel business del Prosecco, dei portabandiera di una denominazione che oggi è conosciuta in tutto il mondo grazie anche una famiglia diventata simbolo del Prosecco. Oggi quattro fratelli Follador, Michele, Mariacristina, Francesca ed Emanuela alla guida di una cantina icona che produce 1,5 milioni di bottiglie, vendute per il 60% in Italia e il resto all’estero. “Perché ci siamo resi conto che se non sei presente in Italia fai più fatica anche all’estero nei mercati più importanti- spiega Mariacristina Follador– il palato degli italiani è tra i più difficile da conquistare, se vai forte in Italia il successo all’estero è assicurato”.
PANE E PROSECCO Non è facile raccontare nove generazioni, una famiglia intrisa nella storia del vino, che va indietro sino al 1700. Nel libro celebrativo “Noi Follador”, scritto da Gianfranco Follador per Aurelia Edizioni con la collaborazione di Giuseppe Burgio, tanti gli spunti per raccontare una storia di eccellenza dal 1769 al 2019. Tutto comincia nel 1769, quando il Doge di Venezia Alvise IV Mocenico riconobbe e attesto le qualità del vino prodotto dal capostipite Giovanni Follador. Una sorta di marchio di garanzia su quello che oggi è diventato un fenomeno mondiale come il Prosecco, con la nuova generazione che raccoglie il testimone di questo retaggio confermando il nome di Follador come uno dei principali interpreti e ambasciatori delle bollicine venete. Negli oltre duecento anni di storia non vanno dimenticate altre tappe fondamentali, dalle gelate degli inverno del 1709 che fecero capire a una generazione contadina l’importanza della vite che resiste a temperature basse mettendo al riparo dalle minacce climatiche. L’intuizione di Giovanni Follador fu di convertire a vigneto tutte le terre di cui disponeva, iniziando a disegnare quel reticolo di vigneti per la creazione di un panorama e un territorio unico, il Conegliano Valdobbiadene, che il 7 luglio del 2019 ha visto l’iscrizione delle Colline del Prosecco a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Al secolo dei lumi, quando nel 1769 viene istituita l’Accademia di Conegliano, un circolo culturale formato da proprietari vinicoli, tecnici, studiosi e intellettuali, per discutere dei problemi legati alla vite. Tre anni dopo per la prima volta il Prosecco verrà messo in relazione al Conegliano Valdobbiadene, con l’esordio del territorio. O con il dominio della Serenissima, con la dolce vita nelle ville veneziane, a cui venivano garantiti i vini di qualità migliore tra cui quello prodotto dai Follador, grazie alle abili contrattazioni dei mercatores vini veneziani.
METODO GIANFRANCO FOLLADOR In casa Follador si è sempre respirato profumo di mosto e di cantina, come ricorda Mariacristina, per lei e i suoi fratelli crescere in questo mondo è stato quasi naturale, anche se ci racconta di un episodio avvenuto una ventina di anni fa. “Mio padre mi disse cosa volevamo fare per il futuro della nostra azienda, io dissi di continuare a puntare sul Prosecco, perché sarebbe esploso il boom delle bollicine e non ci siamo sbagliati. La nostra scelta è stata quella di puntare sull’alta qualità, grazie alle intuizioni di mio padre che è stato tra i primi a credere nella crio-macerazione, ad altre innovazioni che ci hanno regalato dei prodotti sempre amati dalla nostra clientela e posizionati in un target alto”. Gianfranco Follador è stato all’avanguardia nell’applicazione della macerazione a freddo delle uve di Glera già alla fine degli anni ‘60. Era stato da poco introdotto nel settore un nuovo sistema di spumantizzazione, sviluppato dall’Ingegner Eugéne Charmat come evoluzione del Metodo dell’italiano Martinotti, passando dall’utilizzo di contenitori in acciaio pressurizzati all’autoclave. Follador fu tra i pionieri del metodo Charmat investendo in autoclavi, ma guidato dall’intuito e dallo spirito di ricerca, introdusse la macerazione a freddo per le uve di Glera, esaltandone le caratteristiche fruttate e il bouquet del vino. Nel 2018 il Metodo Gianfranco Follador è stato depositato, il suo spirito di ricerca è stato trasmesso al primogenito Michele che segue con passione tutti gli aspetti tecnici della cantina con particolare attenzione all’innovazione dei processi.
MERCATO E SOSTENIBILITA’ Un vino che per scelta non è presente sul canale della Gdo, la presenza in Italia dal punto di vista commerciale è garantita da rapporti spesso in esclusiva con una rete di distributori che posizionano Follador in un target medio alto, oltre alla gestione di rete vendita interna. All’estero il Prosecco Follador è il welcome drink dell’Orient Express, presente nelle Vip Lounge Virgin Atlantic, negli Hotel delle catene più rinomate e fornitore ufficiale in occasione delle grandi mostre alla National Gallery di Londra. Un marchio da anni legato a iniziative sportive, recentemente invece sono stati stretti accordi con il mondo del design e dell’architettura, partenrship mirate che vedranno il fulcro delle iniziative nel 2020. “Questi sono degli esempi di come vogliamo posizionare le nostre bottiglie di Prosecco- chiosa Mariacristina Follador- Dalla Gdo continuano ad arrivare offerte di collaborazione, ma per il momento preferiamo posizionare il nostro prodotto nel target Ho.re.ca con accordi mirati con distributori e agenzie per portare il Prosecco Follador nelle migliori enoteche e sulle tavole più importanti in Italia e nel mondo, per mantenere la reputazione del marchio ad altissimi livelli”. Per celebrare il 250° anniversario è stata realizzata un’esclusiva limited edition di un Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Brut Millesinato, da uve 100% Glera provenienti dagli appezzamenti più elevati a coltura eroica. L’altra sfida per il futuro è rappresentata della sostenibilità, con un impegno concreto dell’azienda Follador per la sostenibilità ambientale come parta integrante della filiera, un pilastro per continuare una storia di successo in grado di condizionare positivamente anche le prospettive future.
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