Pinterest LinkedIn

Le bottiglie di Chianti Docg vendute Chianti sul mercato italiano sono cresciute del 6,3%, mentre sul mercato globale la crescita è stata dell’1%, equivalente ad un milione di bottiglie in più.

 

Databank excel xls csv Dati Indirizzi e-mail Aziende Beverage Bevande Tabella Campi records

 

Numeri positivi, soprattutto se paragonati all’andamento commerciale delle bottiglie da 0,75 cl che sono cresciute in Italia solo dell’1,5%. Bene anche i mercati esteri che crescono appunto di un punto percentuale, nonostante il netto calo della Germania (-10%) e la sostanziale stagnazione degli Usa. “Numeri che mostrano come la strada imboccata da anni dal Consorzio Chianti sia quella giusta. — commenta il presidente Giovanni Busi — Una strada fatta di innalzamento della qualità del prodotto e di promozione dell’immagine sui mercati strategici, vecchi e nuovi: il mercato riconosce e apprezza, causando tra l’altro un effetto secondario di grande rilevanza sociale, ovvero la tenuta del prezzo anche per i vini sfusi”.

 

Databank Database Case Vinicole Cantine Dati Excel xls csv tabella campi indirizzo email sito web


 

La buona performance del 2019 acquista un valore ulteriore se paragonata all’andamento dei vini Chianti Docg dal 2013 ad oggi: negli ultimi 7 anni si evidenzia un incremento del 23% delle bottiglie vendute, con una crescita a valore del 33%, segno di un recupero dei prezzi a scaffale e perciò di una maggiore valorizzazione della denominazione. Nello stesso periodo, il segmento in bottiglia da 0,75 è cresciuto del 7% in volume e del 22% a valore.
Il saldo positivo indica che il mercato di riferimento, quello italiano, ha un apprezzamento crescente per la qualità dei nostri vini e che i nuovi consumatori, principalmente asiatici e sudamericani, compensano il calo dei tedeschi e lo stallo degli statunitensi”, spiega Busi.

 

Grossisti importatori distributori bevande alimentari Banchedati Database excel xls csv Dati Indirizzi e-mail Tabella Campi records Industria Alimentare e Ingrosso

 

Infine, le considerazioni sul Coronavirus e le conseguenti implicazioni sul mercato cinese. “Nel terzo trimestre 2019 abbiamo venduto molto perché è il periodo in cui i compratori cinesi riempiono i magazzini in vista delle Feste. Adesso, con l’annullamento dei festeggiamenti per il Capodanno cinese e la chiusura di gran parte dei ristoranti c’è il rischio che quelle scorte non vengano smaltite: con febbraio si perde un mese importante in termini commerciali. Secondo le nostre stime — dice Busi — se l’allarme rientrerà a breve, potremo avere una perdita stimata tra il 5 e il 10% che però potremo ammortizzare perché quello cinese è un mercato che cresce molto anno su anno”.

+Info: consorziovinochianti.itfirenzetoday.it

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Resta sempre aggiornato! Iscriviti alla Newsletter


Scrivi un commento

otto + due =

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina