Speriamo davvero che non rimanga solo un ricordo della grande ristorazione italiana di tradizione. Un altro mese così e sarà un disastro assoluto. Questa la sintesi del grido di allarme che si leva dall’Unione Ristoranti del Buon Ricordo per la crisi a seguito dell’emergenza Coronavirus, dall’associazione che da oltre cinquanta anni mette insieme oltre cento per salvaguardare e valorizzare le tante tradizioni e culture gastronomiche del nostro Paese.
“Dal quel terribile 22 febbraio 2020 sono oramai trascorsi 38 giorni- si legge in una nota ufficiale diramata- Per tantissimi di noi ristoratori da quel momento gli incassi si sono azzerati. La paura ha iniziato a serpeggiare tra i clienti e gli eventi in programma sono stati tutti annullati. Subito abbiamo dovuto mettere il personale in ferie. Prima ci è stato ordinato di chiudere alla sera, poi di chiudere definitivamente quando oramai quasi tutti eravamo ovviamente già chiusi”.
L’appello dei Ristoratori del Buon Ricordo si associa a molti altri all’interno del mondo della ristorazione italiana, che aspetta aiuti rapidi e incisivi. “Ancora nulla, eccetto una minima dilazione di pagamento delle tasse e contributi. La cassa integrazione per i nostri dipendenti sta arrivando in queste ore, nessun aiuto diretto da parte dello Stato a livello economico. I nostri colleghi all’estero ci fanno sapere di misure importanti prese da governi come la Germania, la Francia, l’Ungheria. Per la ristorazione italiana, così come per la piccola e media impresa, quasi il nulla”.
Si cerca di non mollare ma la situazione per molti ristoratori in tutta Italia è molto difficile, cercando un minimo di energia per continuare a scrivere la storia della ristorazione italiana della tradizione, con quel piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare su cui è effigiata la specialità del locale, che viene donato agli ospiti in memoria di una piacevole esperienza gastronomica da ricordare.
“I tempi sono scaduti, se davvero i nostri locali dovranno rimanere chiusi per un altro mese in queste condizioni sarà un disastro assoluto. Tanti di noi non riapriranno. Una volta tanto, sarebbe stato importante anticipare il problema, non rincorrerlo! Dateci un minimo di energia. Poi toccherà a noi di rimboccarci le maniche! W l’Italia, W la grande Ristorazione Italiana!