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BEVERFOOD NEWS – La forte crescita del fatturato vino sui mercati esteri compensa le difficoltà del settore distilleria. A fronte di un fatturato globale di grupo di 282 mio euro, il settore vino supera i 180 milioni di euro di giro d’affari, con una crescita del 4,2 %. Difficoltà del settore distilleria causate dalle turbolenze dei mercati mosti e alcool e dal mancato avvio del mercato italiano del bio-etanolo. Completato a tempi di record il riassetto del settore distilleria con l’acquisto del 100% delle azioni Alcoplus da parte della neo costituita Caviro Distillerie.

L’Assemblea dei Soci Caviro ha approvato oggi, presso la sede di Faenza (Ra), il Bilancio d’esercizio chiuso al 30 giugno 2007, che chiude con un utile netto di 1,6 milioni di Euro. Nonostante la flessione dei consumi pro-capite e l’elevata pressione competitiva, la quota di mercato Caviro in G.D. cresce al 10%, grazie alle buone performances dei marchi Tavernello, Castellino, Botte Buona, Brumale. I dati consolidati presentano ricavi totali a quota 282 milioni di euro (invariati), con una posizione finanziaria netta anch’essa invariata a 80 milioni di Euro.

Il risultato invece evidenzia una perdita di 5,6 milioni di euro, quale conseguenza, in prima battuta, della crisi che ha investito il comparto dei prodotti del settore distilleria come il mosto e l’alcool, settore del quale il Gruppo Caviro è uno dei maggiori operatori a livello internazionale. A tale fattore di flessione si è aggiunto il mancato decollo produttivo dei bio-carburanti in Italia e, conseguentemente, il cambio di strategia societaria della società Alcoplus, la joint venture creata per la produzione e commercializzazione di bio-etanolo. La società Alcoplus, nata nel 2005 con l’obiettivo di creare anche in Italia una filiera produttiva di carburanti “verdi”, si è vista costretta a ridurre drasticamente i propri obiettivi industriali a causa della drastica diminuzione sul mercato della materia prima, il melasso da barbabietola, dovuta alla riconversione degli zuccherifici. A questo scenario si aggiungeva poi il ritardo con cui il nostro paese recepiva e applicava le indicazioni delle autorità europee per l’introduzione, alla pompa, dei carburanti ecologici.

Dopo l’acquisizione della residua quota del 40% della società, originariamente detenuta da Alceste (Italia Zuccheri e Eridania Sadam) e la chiusura della distilleria di Ferrara, oggi l’intera attività produttiva è stata trasferita nello stabilimento Caviro di Faenza, con l’obiettivo di preservare le quote di mercato che la vedono leader nazionale e co-leader europeo nel segmento dell’alcool “tradizionale”.

Logo Caviro INFOFLASH/CAVIRO
Il consorzio ha iniziato l’attività produttiva nel 1973, trasformando i sottoprodotti della vinificazione. Nel 1978 ha acquistato lo stabilimento di distillazione della Calpo, entrando nella produzione di mosto concentrato rettificato ed avviando il primo impianto industriale realizzato in Europa.
Nel 1989 ha acquistato il controllo di due società produttrici di acido tartarico. Oggi, nel settore distilleria il gruppo raggiunge posizioni di leadership in diverse aree: co-leader mondiale nella produzione di acido tartarico naturale; leader, con il 20% del mercato nazionale nell’alcool da vino ; co-leader nazionale nella produzione di mosto concentrato rettificato. Nel 1985, con l’incorporazione di Corovin, il gruppo è entrato nel settore dei vini in brik. Nel 1996, con l’acquisizione del ramo d’azienda Castellino, ha rafforzato la leadership sul mercato del vino in brik. Oggi Cavino è il primo produttore italiano di vino daily, con prodotti posizionati nelle diverse fasce di prezzo ed in tutti canali di distribuzione. La fascia “tutti i giorni” è presidiata da due grandi marchi – Tavernello e Castellino – che uniscono genuinità e praticità nel comodo contenitore brik. Sempre dedicati a questo canale i vini IGT, DOC e DOCG delle linee Botte Buona e Brumale, mentre al canale della ristorazione è dedicata la linea Vini e Cantine d’Italia che raggruppa vitigni provenienti da 8 regioni italiane.

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