Pinterest LinkedIn

Non fatevi cogliere impreparati, se non l’avete ancora fatto è il momento di acquistare la vostra bottiglia di gin preferito.

Il 13 giugno si festeggia, in oltre 30 paesi del mondo, il World Gin Day

Fu il blogger americano Neil Houston, che nel 2009 riunì tutti i suoi amici a Birmingham, a lanciare l’idea che oggi coinvolge oltre 30 Paesi nel mondo. Sul sito World Gin Day si possono vedere tutte le iniziative per il 2020 dedicate al gin i cui consumi, è un dato di fatto, continuano ad aumentare.

Oltremanica la chiamano «ginaissance» dall’unione di Gin e Reinassance: è il «rinascimento» del gin che negli ultimi anni ha visto un boom inaspettato non solo in Inghilterra, la patria d’origine, ma in tutto il mondo. Non stiamo parlando di una piccola crescita marginale, negli ultimi cinque anni il business del gin è praticamente raddoppiato.

La ‘ginaissance’,  ha preso piede anche in Italia. Un boom planetario, iniziato con l’avvento del nuovo Millennio, il distillato più amato dalla Regina Elisabetta d’Inghilterra, volendo citare uno dei tanti personaggi famosi appassionati al prodotto, ha avviato il suo percorso di crescita trascinato da alcuni inconfutabili atout, tra cui sapore e versatilità.

I bartender sono i principali alleati della categoria e le proposte cocktail sono molteplici. Qualche esempio: il Gin Tonic è forse il drink più noto in assoluto, il Negroni è un fiore all’occhiello della mixability italiana, il French 75 è un must per palati aristocratici, mentre il Tom Collins deve la sua gloria alla sua essenzialità che lo rende di facile preparazione e molto apprezzato per la sua leggerezza aromatica.

Se dunque da una parte il gin ringrazia il ruolo dei mixologist, dall’altra beneficia del trend oggi molto in voga, che si lega al barman ‘fai da te’: preparare drink miscelati tra le mura di casa è un’abitudine sempre più diffusa tra gli italiani, causa anche il recente lockdown .

La nascita e il fiorire di nuove “distillerie artigianali” che sfornano piccoli capolavori ha rivoluzionato l’aspetto di questo distillato così bistrattato fino a 15-20 anni fa.

Ormai ci sono sul mercato gin per tutti i palati, aromatizzati nelle maniere più estrose: gin floreali e leggeri, altri speziati e sontuosi, quelli più rocciosi, gin che stuzzicano e altri che puntano su toni affumicati e misteriosi.

Si punta alla massima qualità, con una ricerca spasmodica e certosina dei migliori botanicals per stupire i palati degli appassionati. Proprio per soddisfare le richieste dei consumatori più esigenti, Onestigroup, propone una selezione di premium gin provenienti da tutto il mondo, vedi www.onestigroup.comwww.86gradi.it

Per festeggiare il World gin day Onestigroup ti consiglia di assaggiare Bobby’s Schiedam dry gin, fiore all’occhiello degli Onesti Gin.

Il nome del gin è quello del nonno del suo creatore, Jacobus Alfons, detto Bobby dagli amici, nato in Indonesia e trasferitosi a Schiedam nei Paesi Bassi, nel 1950. Qui si appassionò presto al Jenever, ma sentiva la mancanza dei sapori di casa, quindi cominciò a infondere il Jenever con erbe e spezie indonesiane, inconsapevole di stare sviluppando un gin.

Nel 2012 il nipote Sebastiaan trovò una vecchia bottiglia del nonno e, infervorato dalla sua storia, decise di andare a Schiedam dove iniziò a collaborare con la storica distilleria di Herman Jansen, oggi alla settima generazione di master distiller.

Curiosità: Fu proprio in questa distilleria che nel 1777 Herman Jansen distilla il suo primo gin di vino al malto a Schiedam, nei Paesi Bassi, nonché capitale mondiale di Jenever. Questo distillato unico, noto come “Dutch Courage”, viene poi mandato in Regno Unito, dove successivamente diventa quello che tutti noi conosciamo come London Dry Gin.

Dopo due anni passati a provare a ricreare la ricetta del nonno, nel 2014 finalmente nacque il Bobby’s Gin Schiedam Dry Gin.

La tecnica di distillazione di questo gin è poco comune, infatti ogni botanica viene distillata separatamente dalle altre e solo alla fine i singoli distillati vengono messi assieme ed è per questo motivo che il gusto di questo gin risulta così complesso e ogni elemento è distinguibile fra gli altri.

Bobby’s Schiedam Dry gin e Bobby’s Schiedam Jenever

Al naso Bobby’s Schiedam Dry Gin è incantevolmente complesso, con leggere note floreali seguite da quelle della citronella, in un mix decisamente insolito. Anche al palato risulta complesso, con le note dolci della rosa canina e le note agrumate ed erbacee della citronella mischiate ad altre note più balsamiche e a note invece nettamente speziate. Tutte le botaniche emergono una ad una per concludersi con le note del ginepro e poi del pepe di Giava nel finale molto, molto lungo.

Le botaniche e le spezie indonesiane forniscono al Bobby’s Gin un sapore unico. Per creare il caratteristico profumo di spezie, Bobby’s utilizza solo ingredienti biologici unendo Occidente e Oriente, attraverso:

  • citronella, chiodi di garofano, coriandolo, cannella, pepe (Oriente)
  • ginepro, boccioli di rosa, finocchio (Occidente)

Il Bobby’s Schiedam Dry Gin viene distillato alla Herman Jansen a Schiedam, con un solo ed unico obiettivo: dedicarsi interamente alla creazione di un prodotto eccellente, senza compromessi di qualità.

E anche l’estetica ha fatto la sua parte: la bottiglia costituisce una moderna interpretazione della tradizionale bottiglia di jenever olandese; la classica bottiglia “kruik” è stata portata nel XI secolo, con una forte e moderna interpretazione della sua forma, caratterizzata dal vetro affumicato nei toni del grigio e del marrone.

Bobby‘s è al suo meglio in un Bobby & Tonic, servito con ghiaccio e guarnito con una scorza d’arancia e chiodi di garofano.

Da provare liscio o mixato consigliamo, oltre a Bobby’s Schiedam dry gin anche:

  • Bobby’s Schiedam Jenever: un jenever raffinato composto da 4% di malto e diverse botaniche, senza zuccheri aggiunti
  • Bobby’s Schiedam 5 years edition, speciale blend di Bobby’s dry gin e Notaris Maltspirit con invecchiamento in legno.
Bobby’s Schiedam 5 years edition
Bobby’s Schiedam 5 years edition

 

Ricetta consigliata:

di Antonio Pedullà – Black Sheep – (Bolzano) – vincitore della ITALIAN BOBBY’S COCKTAIL COMPETITION 2019

FLIP SIEBEN

“Flip Sieben”

5 cl Bobby’s Schiedam Dry Gin

2,5 cl Crema di Monarda

3 cl Agrumi Mix (75% lime e 25% arancia)

Bitter Mix (orange bitter e Maraskino)

1,5 cl albume pastorizzato

Guarnizione: pistilli di monara essiccati

Tecnica: Shake & Double Strained

 

Scheda e news:
Onestigroup SpA

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Resta sempre aggiornato! Iscriviti alla Newsletter

Scrivi un commento

tre × tre =

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina