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L’Ufficio Studi di Mediobanca, nell’ambito dell’ultima indagine sul settore vinicolo, ha tracciato anche un profilo dei canali distributivi per le società vinicole italiani. Di seguito i principali dati riferiti al 2019: La rilevazione riferita ad imprese che rappresentano il 61% del fatturato complessivo.

 

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Relativamente al mercato domestico:

  • Il 36% delle vendite nazionali delle principali società vinicole transita per la grande distribuzione. Si tratta della media tra il 39,1% delle cooperative e il 35,6% delle restanti società.
  • Il secondo canale per importanza è il grossista/intermediario (19,6%)
  • Segue l’aggregato Ho.Re.Ca. con il 16,8% ma con incidenze differenti per cooperative (9,8%) ed altre società (19,3%).
  • Enoteche e wine bar coprono il 6,9% (con le cooperative al 3,8%),
  • La vendita diretta incide per poco meno del 12%, sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente (qui le cooperative arrivano al 14,9%).
  • Nella vendita diretta è compreso l’online che, fino a tutto il 2019, si attesta mediamente sotto l’1%.
  • Nell’ambito dei grandi vini, la quota più elevata è ascrivibile al canale Ho.Re.Ca. (33,5%), cui segue la vendita diretta (23,3%); enoteche e wine bar salgono qui al 14,7% con la grande distribuzione a quota 8,5%.

L’esperienza della recente emergenza epidemica ha messo in evidenza una forte ascesa delle vendite on line che, al di là delle necessità congiunturali, si prospettano al rialzo anche per il futuro.

Relativamente alle esportazioni, i dati dei canali distributivi delle principali società vinicole italiane possono essere così delineati:

  • Prevalgono nettamente le vendite tramite intermediari importatori (poco meno di otto decimi del totale)
  • Segue la grande distribuzione estera con il 17,3% mentre il controllo della rete di proprietà si limita al 5,7%.
  • La vendita diretta a punti di consumo esteri (ristoranti, enoteche, wine bar e consumatori finali) è pari all’1,2%.

A cura della redazione Beverfood.com

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