Stretta sui bar in Francia, in particolare nella capitale Parigi, con bar chiusi per due settimane a partire da domani. Misure di precauzione in una situazione che vede al livello massimo l’allerta Covid-19, mentre i ristoranti resteranno aperti con protocolli di sicurezza rinforzati che prevedono limitazione di 6 clienti per tavolo e distanziamento obbligatorio di 1,5 metri.
Misure che il governo francese aveva fatto presagire nelle scorse settimane, una chiusura imposta ai bar della ville lumière che potrebbe toccare ad altre città come Lille, Lione, Grenoble e Tolosa, se il numero di casi di positivi al coronavirus continuasse ad aumentare. Ristoranti e bistrot che servono cibo, così come alcolici, potranno rimanere aperti ma devono imporre misure più rigorose, inclusa la raccolta dei dettagli dei clienti, e chiudere entro le 22:00.
Una notizia che segue la chiusura forzata di tutti i bar e ristoranti a Marsiglia la scorsa settimana, nella giornata di domenica 4 ottobre la Francia ha registrato un totale di 13.627 casi di Covid-19 e il paese ha ora un tasso di infezione di 270 ogni 100.000 persone, una situazione definita molto preoccupante dalla ministra francese del Lavoro, Elisabeth Borne, che ha invitato le aziende a dare la priorità al lavoro a distanza.
Anche in Italia ci si interrogava sull’eventuale chiusura anticipata di bar e ristoranti. I rumors sempre più insistenti davano quasi per certa la chiusura anticipata alle 23, al varo nella seduta del Consiglio dei Ministri di questa sera, con la discussione il giorno dopo in Parlamento e con il confronto con opposizioni e Regioni. Tra le nuove misure di contenimento previste dal nuovo Dpcm le mascherine obbligatorie anche all’aperto e limitare il numero di persone a matrimoni e feste private. La chiusura anticipata alle 23 di bar e ristoranti che avrebbe inciso in maniera troppo drastica sul comparto fuori casa già segnato dalla crisi post lockdown, aveva provocato proteste delle categorie interessate e i primi commenti negativi di governatori e esponenti dell’opposizione.
Nel tardo pomeriggio la smentita della presidenza del Consiglio ha messo fine al crescendo di anticipazioni attorno ai contenuti del nuovo Dpcm. «Non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali come si legge su alcune testate, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco».