Si alza l’asticella e salgono le aspettative in tazza, il mondo specialty ha fatto sì che aumentasse la consapevolezza della complessità che può nascondersi in una tazza di caffè. Per questo la tecnologia lavora per consentire al barista di ottenere risultati sempre migliori con minore sforzo e maggiore controllo.
Le linee guida che stanno improntando l’innovazione tecnologica nel settore ce le spiega Maurizio Giuli, presidente di ASSOFOODTEC/UCIMAC, Costruttori macchine per caffè espresso ed attrezzature per bar. “Il comparto italiano delle macchine per caffè espresso professionali nell’ultimo decennio è cresciuto mediamente di quasi il 10% annuo mostrando una forte resilienza nel superare la crisi del 2009. Tutto ciò è stata conseguenza della forte dinamicità delle imprese che ne fanno parte e dello sforzo da loro compiuto in innovazione. Due sono stati i principali filoni di sviluppo: da una parte c’è stata una proliferazione di nuove tecnologie e di prodotti volti a migliorare le loro prestazioni qualitative e quindi alla migliore qualità del caffè in tazza. Dall’altra parte abbiamo assistito ad uno sforzo nel rendere le attrezzature sempre più ‘intelligenti’ e dialoganti in una logica di IoT. Molti modelli di macchine per caffè espresso attuali possono infatti essere connessi via internet per scambiare dati di carattere commerciale (ad esempio mix di bevande erogate, consumo di caffè) e informazioni di carattere tecnico (ad esempio settaggi, allarmi, anomalie) e quindi per offrire al cliente finale un servizio sempre più qualificato.”
Conferma Enrico Bracesco, Chief Commercial Officer Gruppo Cimbali che sta lanciando due nuovi modelli di superautomatiche. “L’IoT è un valore aggiunto anche in periodo di emergenza Covid. Avere macchine connesse consente infatti al proprietario del locale un costante monitoraggio tramite il controllo dei consumi e dei parametri di erogazione delle macchine, nonché dei processi di service come la verifica dei lavaggi e l’analisi dei guasti, anche in ottica preventiva. Per noi la possibilità di connettersi a una rete significa essere più vicini al mercato per capirne meglio le esigenze e offrire un servizio mirato e tempestivo, la chiave per rendere il business dei nostri clienti sempre di maggiore successo.”
La novità di Faema, brand del gruppo, reinterpreta un’icona degli anni ’60 ma presenta anche innovative funzionalità. La tecnologia all’avanguardia garantisce un’elevata stabilità termica e la valorizzazione del profilo organolettico di ogni caffè, mentre l’attualizzazione di un design dallo stile intramontabile valorizza gli ambienti.
Per commemorare i 50 anni dell’azienda nel 2019, La Spaziale ha scelto di puntare su un nuovo modello dall’estetica rinnovata e innovazioni pensate per i nuovi trend di mercato. “Obiettivo primario – dicono dall’azienda – era rendere la fase di estrazione del caffè il più controllata possibile. Nuove miscele e caffè di monorigine necessitano di temperature di estrazione differenti per risultare al meglio in tazza. L’utente finale ha la possibilità di scegliere, tramite un pulsante sul display, sette temperature diverse preimpostate su ogni gruppo erogatore; per ogni tipologia di caffè una temperatura di estrazione differente.
Punta su ricerca e sviluppo anche Sanremo Coffee Machines, che tra il lockdown e la parziale ripresa ha concentrato le forze su ricerca e sviluppo. L’azienda nei prossimi mesi svilupperà due nuovi modelli per il settore domestico e uno per il professionale. E potrebbero esserci altre novità in arrivo per Host 2021.
Uno sguardo ai mesi passati ci viene dal responsabile R&D Danilo Llopis: “il reparto produzione non si è mai fermato, abbiamo organizzato una rotazione del personale affinché tutti si sentissero coinvolti attivamente nel far parte della Sanremo Family, tutti insieme nel lottare per raggiungere i nostri obiettivi. L’impegno profuso da ciascuno è stato una forza moltiplicatrice che ha portato tutti a dare il proprio massimo per portare avanti progetti e novità”.
+info: www.host.fieramilano.it