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“La nostra fattoria. Il nostro campo. Il nostro suolo. Il nostro seme. La nostra acqua. Il nostro alambicco. La nostra abilità”. Questo, e molto altro ancora, è Arbikie Highland Estate Distillery, distilleria scozzese fondata nel 2013 sulle orme di una tradizione di famiglia che dura da secoli all’insegna di quattro principi fondanti: ecologica, single-state, farm-to-bottle e km 0.

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Siamo in Scozia: a est c’è il mare, a ovest i campi coltivati, tutto intorno le montagne e le fonti d’acqua dell’Angus, a terra un suolo sassoso e in cielo un clima tanto capriccioso quanto magico (anche se va detto che ci troviamo in una delle zone più soleggiate dell’intero Paese). Proprio qui, questi “artigiani della terra” per definizione dal lontano 1660 continuano a tramandarsi la passione per l’agricoltura, per la genuinità, per l’autenticità. Giunta ormai alla quarta generazione, la filosofia di Arbikie oggi è portata avanti dai tre fratelli John, Iain e David, tornati alle origini nonostante tutt’altro tipo di studi proprio per aggiungere un qualcosa in più alla storia della famiglia Stirling: la Arbikie Highland Estate Distillery, appunto. Una realtà che Beverfood.com ha potuto conoscere nel dettaglio attraverso una masterclass via Zoom (lo impongono i tempi di Covid) tenuta dal Brand Ambassador di Arbikie, Paolo Ricci, giovane bartender laziale appena rientrato da un lungo periodo lavorativo a Londra. “Il segreto di Arbikie? – ci spiega subito – Gli ingredienti per tutti i nostri liquori vengono piantati, seminati, coltivati ​​e raccolti a pochi metri di terra dalla nostra distilleria. Si coltivano in loco sia l’orzo per il whisky che il grano o le patate per le basi di gin e vodka, così come si producono autonomamente ginepro, miele e fragole e malto. L’acqua filtrata dalle montagne circostanti viene prelevata direttamente dalla nostra sorgente sotterranea e l‘intera azienda funziona a energia solare, per una vera produzione sostenibile e a km 0″.

Paolo Ricci

Ristrutturata dai resti di un vecchio fienile che si affaccia sulla Baia di Lunan, questa distilleria scozzese è la prima unifamiliare a distillare tutti i suoi liquori negli stessi alambicchi di rame. Le vodke e i gin vengono poi fatte passare per una colonna di distillazione a 40 piatti e ogni spirito subisce un apposito processo di lavorazione: il whisky, per esempio, è distillato due volte, mentre la vodka tre. Tutto questo, sotto la supervisione della Master Distiller, Kirsty Black, e di Christian Perez. “Insieme ai fratelli Stirling, sono proprio queste due figure ad assicurare che la storia, la tradizione e la territorialità di Arbikie siano protagoniste in ogni spirit creato e messo sul mercato. Cosa fare con così tante materie prime, nonché strumenti di livello a disposizione in attesa del whisky? Semplice, i distillati bianchi. Ma rispettando sempre quei parametri che garantiscono a tutti i nostri prodotti una qualità eccellente”, aggiunge Paolo Ricci.

Dal gin (tre) alla vodka (cinque), i distillati bianchi di Arbikie sono ben otto e spaziano tra gusti più classici e vere e proprie innovazioni. Andiamo a vederli tutti nel dettaglio, con le dovute osservazioni del nostro Cicerone in questo speciale tasting virtuale:

NÀDAR GIN – Il primo gin con impatto zero sull’ambiente si chiama Nàdar (in gaelico “Natura”) e ha un’impronta di carbonio di -1,54 kg di CO2 per bottiglia da 700 ml. Nàdar Gin, liscio e rinfrescante, è così in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, le più grandi sfide che l’umanità abbia mai affrontato. “Provatelo in un Vesper Martini o in un Gin Sour”, ci consiglia Paolo Ricci.

AK’S GIN – Distillato utilizzando grano esclusivamente coltivato nella tenuta di Arbikie, Ak’s Gin viene aromatizzato con botaniche speciali tra le quali miele fresco, pepe nero e cardamomo affumicato. Queste crescono tutte nei campi a pochi passi dalla distilleria, così come il miele proviene dalle api vicine che impollinano i fiori circostanti. “Ak’s Gin è un tributo al padre del proprietario della distilleria Arbikie, il signor Alexander Kirkwood Stirling. È un Gin molto speziato, ve lo consiglio specialmente in un London Mule”. 

Gin | Arbikie

KIRSTY’S GINKirsty’s Gin prende il nome direttamente dalla Master Distiller di Arbikie, Kirsty Black, che ha scelto con cura botanicals locali per rappresentare il meraviglioso paesaggio che circonda la distilleria. Vi troviamo quindi alghe marine, il cardo selvatico e i mirtilli, a incarnare rispettivamente gli elementi di oceano, roccia e terra che ritroviamo lungo i terreni agricoli della costa orientale scozzese. “Kirsty’s Gin è un London Dry fresco e floreale. Sapete che anche le alghe vengono raccolte manualmente in fondo all’oceano dal nostro Christian?“.

NÀDAR VODKA – Dal gin alla vodka, Nàdar Vodka è la prima al mondo a impatto zero sul clima. Con un risparmio di carbonio di oltre 1,53 kg di CO2 per bottiglia, abbiamo una vodka davvero autentica, sostenibile, tracciabile e innovativa. Un antidoto alle vodka insipide – ci illustra Paolo Ricci – con un gusto vibrante e speziato in contrasto col suo aroma floreale”. Il suo inedito protagonista? I piselli, che nella fermentazione sviluppano interessanti sentori di frutta tropicale, oltre a produrre batteri che a loro volta emettono nitrato fertilizzante naturale. “Nàdar Vodka vi stupirà con un semplice bicchiere d’acqua gassata, che le consentirà di sprigionare tutti i suoi sentori”.

TATTIE BOGLE VODKA – Tattie Bogle Vodka è la prima vodka di patate della Scozia e prende il nome dai “Tattie Bogles”, l’antico termine scozzese usato per indicare gli spaventapasseri dei campi di patate. “Per realizzarla vengono usate patate Maris Piper, King Edward e Cultra, tutte coltivate nella fattoria di famiglia. Ormai lo avrete capito no?”, commenta sorridendo il nostro interlocutore virtuale. “Le patate vengono raccolte al momento giusto per garantire che il loro carattere cremoso persista fino all’imbottigliamento, ottenendo una vodka filtrata tre volte davvero piena di carattere”. 

ARBIKIE CHILLI VODKA – Una vodka al peperoncino in Scozia? Neanche noi ci avevamo creduto, vi diciamo la verità, almeno fin quando non l’abbiamo provata… Arbikie Chilli Vodka cattura la fumosità del chipotle e la terrosità della vodka di patate per creare una miscela perfetta di spezie e sapori. Si usano peperoncini chipotle coltivati – anche in questo caso – ​​localmente, che vengono affumicati e infusi nella vodka per creare un prodotto naturale dal colore leggermente arancione senza estratti, coloranti o concentrati chimici. “Nel cocktail Penicillin dà il suo meglio, provatelo anche a casa”.

HAAR VODKA – Anche Haar Vodka affonda le sue radici nella cultura contadina di questa famiglia. Il suo nome deriva infatti dalla gelida nebbia che è solita avvolgere la distilleria e e dal calore (“Haar”) umano che si fa breccia nel grande freddo. Il contesto tipico di chi, proprio come gli storici contadini di Arbikie, si alza prima dell’alba per coltivare la terra. “Haar Vodka è distillata utilizzando grano Zulu, che le conferisce una consistenza cremosa con sentori di vaniglia, spezie e caramello”.

Arbikie Strawberry Vodka | Travel Distilled

ARBIKIE STRAWBERRY VODKA – “Chiudiamo con la ciliegina, o meglio la fragolina, sulla torta”, afferma il Brand Ambassador Paolo Ricci per presentare la chicca finale: Arbikie Strawberry Vodka. Autentica, pura e orgogliosamente priva di sostanze chimiche, questa vodka è strettamente legata alle sue materie prime e vede cambiare dunque i suoi aromi e sapori in base al raccolto delle fragole fresche, influenzate ogni anno dal mutevole clima delle stagioni. “Naturalmente fruttata, dolce, liscia e rinfrescante, Arbikie Strawberry Vodka ha uno straordinario aroma di marmellata di fragole”, chiosa il nostro Virgilio nel magico mondo di Arbikie. Molto più di una “semplice” distilleria di scotch, piuttosto un luogo dove il whisky ha la stessa importanza dei distillati che lo precedono.

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