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Notte di ricordi e quindi di celebrazioni: oggi è giornata di gran valore per uno dei territori più dediti al buon bere e più ricchi di tradizione culturale. In Scozia è tempo della Burns Night, che si festeggia con un cocktail iconico e mille storie da rivivere.
La Burns Night (anche conosciuta come Burns Supper) è una tradizione esclusivamente scozzese. Il 25 gennaio si celebra infatti la nascita di una delle personalità più amate dal popolo della croce di Sant’Andrea: nel 1759, in questo giorno ad Alloway, nel sud del paese, nacque Robert Burns, poeta, menestrello e cantore delle difficoltà quotidiane dei più umili. Compose più di 500 tra sonetti, sceneggiature, operette e testi da musicare, sempre incentrando il suo lavoro sul dare voce ai meno fortunati: conosciuto come il Bardo Nazionale di Scozia, cedette a soli trentasette anni a un cuore troppo debole. Fece però in tempo a conquistare cuori e sentimenti degli scozzesi, che poco dopo la sua morte avrebbero iniziato il peregrinare nel mondo, che li ha portati a divenire colonne fondamentali della cultura statunitense e australiana (tra le varie), sulle note delle sue ballate poi trasformatesi in veri e propri inni.
Nel 1801, appena cinque anni dopo la dipartita di Robert, i suoi amici più stretti inaugurarono la tradizione delle Burns Night, una cena dedicata all’artista, che per la prima volta si tenne nel Burns Cottage, casa natale di Burns. Negli anni si sono poi moltiplicati i Burns Clubs, circoli letterari fondati per commemorare il poeta e riunire gentiluomini interessati a cultura e approfondimenti. Ai primi tempi la cena speciale veniva aperta da suonatori di cornamusa in kilt (pittorescamente tradizionale), usanza poi diradatasi e trascesa in mera occasione per trascorrere una serata al pub o in compagnia della famiglia.
Il menu tradizionale per la ricorrenza si compone di due capisaldi imprescindibili: le haggis, il tipicissimo piatto di frattaglie di cui la Scozia è orgogliosa, e che lo stesso Burns decantò in un suo libretto dal nome Address to the Haggis. E un cocktail dedicato, amorevolmente denominato Bobby Burns, strepitosamente amabile: scotch whisky (ma no?), vermouth dolce e un goccio del liquore eremitico DOM Benedictine, che aggiunge una nota di miele sul finale. Secondo fonti affidabilissime, come la Difford’s Guide, il drink ha subìto negli anni variazioni sul tema dell’aggiunta di liquore, passando per il Drambuie o addirittura l’assenzio. Su i calici (e le frattaglie) quindi, che brindare all’arte è sempre un buon motivo.
Bobby Burns
45ml Scotch Whisky
45ml Vermouth Dolce
10ml DOM Benedictine
Stir and strain
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