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Un balzo indietro di quindici anni, e per fortuna stavolta è un bene. Spirits Europe, che dal 2012 rappresenta i principali produttori di bevande alcoliche del continente, ha infatti pubblicato i risultati della sua ultima maggiore ricerca (ESPAD – European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs). I numeri parlano di pericolosi trend finalmente in calo, e lasciano ben sperare per il futuro.

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Il consumo d’alcool da parte dei minorenni è in forte diminuzione. Il sondaggio considerava un campione anonimo di centomila studenti da trentacinque paesi europei, raccolto tra primavera e autunno del 2019. Le risposte hanno segnalato un calo significativo di consumo da parte di minori (il cosiddetto underage drinking), con livelli addirittura inferiori a quelli del 2003, considerato l’annus horribilis per la problematica. Unione Europea e Norvegia hanno fatto registrare una diminuzione del consumo generale del 22%, e il trend negativo coinvolge praticamente ogni stato membro. L’unico paese che stenta a invertire la rotta pare essere l’Ungheria. 

Il rapporto ha poi fatto emergere ulteriori dati degni di approfondimento: gli episodi isolati di consumo eccessivo (heavy episodic drinking) sono calati del 19%, sebbene poco meno della metà degli intervistati abbia ammesso di aver consumato più di cinque drink (o bevande alcoliche) nel corso di una singola occasione, durante il mese precedente. Da ESPAD si evince inoltre che addirittura l’86% dei partecipanti al sondaggio hanno dichiarato di non essere mai stati ubriachi durante il mese precedente, dato migliorato del 23% rispetto al 2003. Non dovrebbe essere un caso la coincidenza con l’esplosione dei prodotti naturali e a basso contenuto alcolico-calorico che nelle recentissimo passato ha travolto gli scaffali di mezzo mondo.

Ulrich Adam, direttore generale di Spirits Europe, si è detto ottimista: “I dati dell’ultimo ESPAD confermano i miglioramenti che abbiamo visto e per i quali abbiamo lavorato negli ultimi anni. Siamo contenti di constatare che il consumo d’alcool tra gli studenti è tornato a livelli precedenti alla sua esplosione del 2003, e le abitudini che si notano dalle risposte al sondaggio ci fanno ben sperare, sono basi su cui costruire il futuro: l’unico livello di consumo giovanile accettabile è zero, e continueremo a fare di tutto per raggiungerlo”.

Nonostante l’evidente calo del trend, Spirits Europe ha comunque verificato “differenze sensibili” tra le varie nazioni, stabilendo come “non sarà possibile adottare una misura unitaria che valga per ogni stato”. Adam è stato inoltre chiaro e realistico: “ESPAD è un metro di giudizio comprensivo e approfondito, ma ha riportato dati precedenti alla pandemia di COVID-19. Siamo comunque certi che questi segnali positivi siano continuati nel 2020, e ci mostrano di essere sulla strada giusta”. Sarà da vedere, stante la spiacevole situazione di solitudine e mancanza di socialità che ha investito moltissimi giovani durante l’emergenza del Coronavirus: ma un primo brindisi (consapevole e da maggiorenni) si può già fare. 

fonte: thespiritsbusiness.com

 

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