Gli ingredienti italiani, freschi e naturali, faranno la differenza. Nell’anno si prevede una crescita del 4,9% che consoliderà l’andamento anticiclico del 2020, che ha visto il boom di fresco e freddo.
L’alimentare confezionato nella distribuzione moderna è tradizionalmente la cartina di tornasole dell’andamento dei consumi. Come si è comportato dunque nel 2020, anno della pandemia? I dati di IRI, società di ricerche specializzata in big data, analytics e insight e partner di TUTTOFOOD, indicano che nella distribuzione moderna il Food ha raggiunto a fine 2020 un incremento dell’8,4% a valore e del 7,1% a volume, beneficiando anche di un travaso dal canale fuoricasa dovuto ai diversi lockdown.
Secondo i dati di IRI, Fresco a Peso Imposto (+10,6% a valore) e Freddo, in particolare i Surgelati (+12,9%), sono i reparti con i tassi di crescita più elevati. Decisamente positivi anche i risultati delle Bevande, che invece hanno sofferto nel canale grossisti a causa delle chiusure del fuoricasa. Nel canale moderno questi prodotti chiudono invece l’anno con un incremento del +5% della spesa e un +4,4% dei volumi commercializzati. Se nei primi mesi l’effetto accaparramento ha spinto la domanda delle categorie scorta, IRI stima che ancora a fine anno circa il 5,5% delle vendite di Food & Beverage siano connesse alla “migrazione” del consumo alimentare, che ha spostato in casa consumi normalmente effettuati in bar e ristoranti.
E per il 2021? Coop-Nomisma prevede che “buono ed economico” sarà il mantra di quest’anno. Sulla base delle risposte al sondaggio Nomisma, le migliori performance sono attese su alimenti realizzati con materie prime italiane (53%), con ingredienti freschi (52%) e naturali/sostenibili (48%). Tendenze che dovrebbero guidare la crescita dei consumi agroalimentari verso un +4,9% nell’anno.
Fonte: www.tuttofood.it