In occasione dell’anteprima delle nuove annate a Firenze, denominata ‘Chianti Classico collection”, sono stati resi noti alcuni numeri del Chianti Classico: fatturato stimato di 270 milioni di euro nel 2007 con una quota stabile di export che vede negli Stati Uniti il principale mercato che da solo assorbe il 30% delle produzioni.
A illustrare l’andamento del Gallo Nero il presidente del Consorzio Marco Pallanti che ha ricordato come lo scorso anno “le marcature di Chianti Classico hanno interessato oltre 288 mila ettolitri con una crescita del 6,76% rispetto al 2006” e “che la quantità prodotta nel 2007 è stata di 284 mila ettolitri”. Sul fronte export bene anche il Giappone (+2%), insieme agli altri mercati esteri tradizionali come la Germania o l’Inghilterra. Da non dimenticare comunque il mercato interno dove viene consumata una bottiglia di Chianti Classico su 3. Quanto alle nuove annate che nei prossimi mesi debutteranno sugli scaffali, Pallanti ha sottolineato che “come presidente del Consorzio e come enologo, il 2007 è straordinario e ci regalerà numerose soddisfazioni”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti su possibili preoccupazioni per il super euro, il presidente del Consorzio ha sottolineato che “anche quest’anno in Usa abbiamo avuto un grande successo e auspichiamo che questo trend possa continuare. Certo l’euro forte dà pensiero ma le migliori enoteche straniere non possono certo permettersi di ignorare il Gallo nero e dovranno continuare a comprare i nostri prodotti. Credo poi – ha concluso – che il Chianti Classico sia un vino ancora sottoprezzato rispetto a prodotti che magari vanno di moda in questo momento e quindi è sempre considerato un buon affare dagli appassionati”.
Tra gli interventi anche l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni che ha espresso apprezzamento per il lavoro del Consorzio sul fronte della qualità delle produzioni, del rinnove dei vigneti, ma anche dei controlli (erga omnes) sulla filiera. Cenni ha poi espresso preoccupazione per la nuova riforma comunitaria del settore, il cosiddetto Ocm vino, “specie per quanto riguarda l’aspetto delle regole per le denominazioni e per ciò che deve apparire in etichetta. Una riforma – ha concluso – che sembra più ispirata ai paesi del Nord Europa che non ai produttori tradizionali come l’Italia”.
INFOFLASH CHIANTI CLASSICO
Il Consorzio Vino Chianti Classico tutela dal 1924 il vino più noto al mondo, e ne valorizza la denominazione, il territorio d’origine, la storia. Il suo marchio, contraddistinto dall’inconfondibile Gallo Nero, garantisce il vero Chianti Classico: autentico, perchè l’unico originato dal territorio del Chianti; certificato, perchè la sua produzione è controllata dalla vigna alla bottiglia; inimitabile, perchè la sua qualità e identità sono protette in Italia e nel mondo. Con oltre 600 soci iscritti, di cui circa 350 imbottigliatori, il Consorzio Vino Chianti Classico rappresenta oggi il 95% dell’intera denominazione e si avvale di un’organizzazione moderna, strutturata e professionale per svolgere al meglio le missioni per cui è nato: la tutela e la valorizzazione del vino Chianti Classico e del suo marchio. Un territorio che si estende su una superficie di 70.000 ettari, di cui 10.000 vitati per una produzione che, nel 2007, è stata di 280.000 ettolitri. Nel 2007 le marcature di Chianti Classico sono state 288.199, con + 6,76% sulle 269.939 del 2006 e del 12,12% in confronto alle 257.037 del 2005. Sul fronte export, gli Usa rimangono il primo mercato capace di assorbire il 30% della produzione. A seguire la Germania (10%), il Regno Unito (9%), la Svizzera (8%), il Canada (5%) , il Giappone (2%) e la Russia (2%). In Italia si consumano, invece, il 27% delle bottiglie prodotte.
+info: www.chianticlassico.com/ www.winenews.it
LE ALTRE BEVERNEWS DELLA SEZIONE: —-> wine & spirits
LE ALTRE DOCUMENTI DELLA SEZIONE: —-> wine & spirits