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*per davvero, perché ogni volta che bevi wanderfuse doni 100 litri d’acqua a comunità coinvolte senza accesso a questa risorsa: un modo semplice di creare un enorme impatto positivo.

 

 

wanderfuse è la nuova linea di tè freddi di WAMI, brand di acqua minerale che nasce con una missione semplice ma significativa: porre fine al problema mondiale dell’acqua dando a ognuno di noi l’opportunità di essere parte della soluzione. Come? Rendendo straordinario il gesto quotidiano di bere.

Ogni wanderfuse dona 100 litri d’acqua a una famiglia coinvolta in uno dei progetti idrici creati da WAMI: e ognuno di noi può conoscerla subito, inserendo all’interno del sito WAMI il codice univoco che si trova su ogni lattina wanderfuse, che localizza immediatamente il progetto a cui si è contribuito.

Inoltre, i quattro gusti di wanderfuse sono tè certificati bio con ingredienti che arrivano direttamente dai produttori nei paesi in cui WAMI crea progetti idrici, e dall’Italia, per poter generare ancora più impatto positivo. Nel gusto Greenie l’ingrediente principale è il tè verde dallo Sri Lanka, accompagnato da zenzero e limetta dall’Italia; il gusto Guayusa ha al suo interno la particolare super-foglia guayusa dall’Ecuador, insieme a menta e limone dall’Italia; il gusto Chai è un’infusione di tè nero dallo Sri Lanka con cannella dalla Tanzania e arancia dall’Italia; il gusto Bao ha al suo interno il frutto del baobab dal Senegal, con fiori di sambuco e clementino dall’Italia.

 

 

Per esaltare ancora di più gli ingredienti di wanderfuse, WAMI ha anche scelto di utilizzare poco zucchero (3g per 100ml) e nessun dolcificante artificiale, per offrire un’esperienza di gusto autentica e alternativa.

Anche la scelta dei packaging di wanderfuse non è casuale: le loro lattine sono in alluminio al 100% riciclabili, per continuare il percorso di WAMI nel rendere i suoi prodotti sempre più green e sostenibili.

“Ci piace dire che wanderfuse è il drink più dissetante al mondo perché, nonostante sia un’affermazione simpatica e molto d’effetto, ha in sé un aspetto molto reale della nostra mission” commenta Giacomo Stefanini, co-founder di WAMI “per noi è essenziale dare la possibilità a tutti di sentirsi parte del cambiamento, anche a partire da un gesto così semplice. E sapere che una semplice lattina può avere al suo interno 100 litri d’acqua è molto importante per capire quale possa essere il nostro impatto positivo”.

 

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La start-up

WAMI nasce da un’idea di Giacomo Stefanini che, durante una lecture incentrata sulla Corporate Social Responsibility scopre un nuovo modello di business chiamato “Buy One, Give One”. Tale modello consiste nel donare a chi ne ha bisogno lo stesso prodotto che compriamo per noi, rendendo così il nostro acquisto consapevole e responsabile. Giacomo pensa di applicare questo concetto al mercato dell’acqua, così da dare a tutti l’opportunità di donarla bevendo WAMI.

Perché l’acqua?

Ancora oggi l’acqua risulta irraggiungibile per oltre 700 milioni di persone. La maggior parte di queste vive in zone rurali e isolate e impiega molte ore della propria giornata per recuperare questa preziosa risorsa.

La mancanza di acqua potabile non solo mette a rischio la salute delle persone a causa delle malattie che derivano dal bere acqua contaminata, ma toglie anche tempo prezioso alle donne e ai bambini che solitamente si occupano dell’approvvigionamento. Un immediato accesso all’acqua permetterebbe alle donne di dedicare più tempo alla famiglia e ad altre mansioni lavorative e ai bambini di passare più tempo a scuola. La mancanza di un’adeguata educazione è infatti il primo ostacolo alla riduzione della povertà, per questo gli investimenti in acqua potabile, igiene e sanità hanno un elevato ritorno economico e sociale sulle comunità in via di sviluppo.

Come funziona

WAMI costruisce progetti idrici in villaggi senza accesso all’acqua potabile insieme a partner esperti, quali Lifewater International, Fondazione ACRA e amref. Il progetto di WAMI è un ciclo che si auto-alimenta: tutto comincia individuando una falda acquifera sicura e sostenibile in prossimità delle comunità che beneficeranno del progetto. L’acqua viene pompata da queste falde in una cisterna collegata con le abitazioni del villaggio da una rete di tubature che termina con un rubinetto per ciascuna famiglia. Ogni rubinetto, il cui finanziamento richiede circa 10.000 bottiglie, fornisce più di 1.000.000 di litri di acqua. L’equazione diventa così semplice: 1 bottiglia corrisponde a 100 litri donati! WAMI comincia a recuperare l’investimento solo una volta che il progetto è stato ultimato, e lo fa tramite la vendita delle bottiglie. In questo modo chiunque sceglie WAMI può scoprire sin da subito a quale famiglia sta donando acqua.

Ad oggi, i progetti completati da WAMI sono oltre 50, e grazie a questi circa 15.000 persone hanno ricevuto diretto accesso all’acqua potabile, per sempre. I litri in totale donati sono oltre 8 miliardi.

L’acqua WAMI

L’acqua WAMI sgorga pura dalle Alpi Marittime a 1300 metri slm, da una sorgente oligominerale del gruppo San Bernardo nota per le sue proprietà organolettiche. WAMI dà la possibilità a chi oggi consuma acqua in bottiglia di fare una scelta più etica e responsabile. Oltre a donare acqua la startup si impegna anche in termini di sostenibilità, utilizzando esclusivamente lattine di alluminio riciclabili al 100% e all’infinito, bottiglie in vetro a rendere e bottiglie in plastica 100% riciclabili e composte per il 50% di plastica riciclata r-PET, il massimo consentito in Italia. Per creare un impatto positivo l’azienda pianta alberi in Italia, facendo crescere ogni anno WAMIzzonia, la sua foresta urbana.

Dove trovare WAMI

WAMI è disponibile nei formati 0,44 cl in lattina di alluminio, da 0,5 e 1,5 litri in PET e nel formato da 0,75 litri in Vetro a rendere.

L’acqua si può trovare in moltissimi bar e ristoranti tra Milano, Torino, Bologna, Firenze, Genova. Puoi trovare WAMI in tutti i punti vendita COOP Lombardia e in 150 Carrefour Market sparsi in tutta Italia.

 

+info: www.wa-mi.org

Facebook: WAMI
Instagram: @wamiwater

 

Scheda e news:
Wami S.r.l.

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