Cresce il consumo italiano di birra nei pasti fuori casa del sabato e della domenica, portando la birra a un testa a testa con il vino: 40,1% contro 43,6%. Le due bevande risultano invece perfettamente appaiate (14%) nei pasti fuori casa dei giorni feriali. Il che significa – impensabile fino a qualche anno fa – che nei pasti fuori casa si dividono oramai quasi equamente le preferenze dei consumatori. La birra sinonimo di gusto, schiuma, bicchiere giusto consolida il suo profilo gourmet…
La birra? Bevanda gourmand che si preferisce e si sceglie – sia a pasto che fuori pasto – soprattutto per il suo gusto, particolare e insostituibile. Oramai ben radicata sulle tavole di ristoranti e pizzerie, a tal punto che 10 milioni d’italiani dichiarano di scegliere il bicchiere giusto nel quale gustarla al meglio, mentre 6 su 10 affermano, addirittura, di riconoscerla al primo sorso… Radiografia di una bevanda che negli ultimi anni ha saputo rivedere il suo profilo, assecondando l’evoluzione dei tempi e degli stili di consumo.
In un clima generalizzato di flessione dei consumi delle bevande alcoliche, che la Makno nella 12° edizione della ricerca “Gli italiani e la birra” imputa soprattutto agli effetti dei limiti imposti all’uso degli alcolici dal codice della strada – la birra risulta essere scelta dal 62% degli italiani e continua il suo testa a testa con il vino nei pasti fuori casa dei giorni feriali (entrambi si attestano al 14,2%), migliorando però il suo posizionamento nei pranzi e nelle cene al ristorante o in pizzeria nei giorni festivi. Se nel 2006 il gap a favore del vino era dei ben 8 punti percentuali, oggi le due bevande arrivano quasi a “toccarsi”, fermandosi al 43,6% (il vino) e al 40,1% (la birra). Il che significa, al di là dei macro numeri, che 4 italiani su 10 preferiscono accompagnare i propri pranzi e cene del week end con il vino mentre (quasi) altrettanti puntano sulla birra.
La ricerca Makno 2008 commissionata da AssoBirra conferma l’interesse a trovare una carta delle birre nel ristorante preferito da parte del 45% dei nostri connazionali, con la novità di un 3,2% che dichiara “dove vado io c’è già”.
Mentre il 44,4% di chi va a pranzo o a cena al ristorante dichiara di aver ordinato o (visto ordinare) birra segnalando questa come una tendenza consolidata o come una novità degli ultimi mesi. In particolare il 31% del campione percepisce una maggiore presenza della birra al ristorante e la spiega con 4 ragioni: la birra risulta effettivamente al centro dell’offerta gastronomica del locale (14,4%); c’è una maggiore gamma di etichette di birre e il consumatore può scegliere (14,2%); dipende dal fatto che le principali guide dei ristoranti cominciano a segnalare i locali che offrono al meglio questa bevanda e che la “birra è la nuova tendenza gourmand” (2.4%).
Alla richiesta di giudicare la tendenziale crescita di presenza della birra nei pasti fuori casa a fronte del calo, sempre tendenziale, del vino, il 33,2% fa riferimento al fatto che la birra è di moda tra i giovani, il 25% al costo più contenuto della birra, l’11,3% al minore contenuto alcolico di questa bevanda e l’8,6% al fatto che la birra è meno impegnativa, anche negli abbinamenti, del vino. Il 50% degli italiani la sceglie per il suo gusto inconfondibile.
La prima motivazione al consumo di birra, sia a pasto che fuori pasto, rimanda per oltre il 50% degli italiani al gusto gradevole di questa bevanda, mentre l’altro must della birra – il suo essere dissetante – incide oggi solo per il 7,5% nel caso dei pasti dei giorni feriali e per il 23,8% per il fuori pasto. La condivisione con gli amici di un bicchiere di birra fuori pasto è la motivazione addotta dal 14,9% del campione.Ci sono poi tre approcci diversi, tutti più o meno dello stesso peso, di avvicinarsi alla birra: il primo, che rimanda a una scelta consapevole legata alle qualità della birra e alle sue differenze rispetto alle altre bevande, che convince il 31,3% del campione. Poi c’è un 26,8% che la beve un po’ casualmente, quando capita ed un 26,2% che lo fa più che altro per stare in compagnia con gli amici.
La scelta di berla con la schiuma, nel bicchiere giusto (33,7%) vince sulla scuola che la vuole nel bicchiere giusto ma senza schiuma (25,9%). Ma il 20% la consuma in un bicchiere qualsiasi e l’11,5% preferisce berla a sorsi dalla bottiglia.
Colpisce, inoltre, vedere che il 20% degli italiani indica un preciso bicchiere in cui preferisce bere la birra, facendo riferimento al calice o al balloon, gli stessi scelti per il vino, o comunque a un bicchiere diverso a seconda della birra. Stiamo parlando di oltre 10 milioni di italiani che comincia ad avere dimestichezza con gli stili birrari e i bicchieri più adatti a valorizzarli.
Gli 8 stili di birra preferiti, nell’ordine, sono: Pils (51,5%, Lager (17%), Ale (5,1%), Weizen (3,7%), Analcolica (1,9%), d’Abbazia (1,4%), Bock 1%) e Blanche (0,8%). La birra preferita si riconosce al primo sorso (62,6%), ma anche per il suo inconfondibile retrogusto (14,2%) e per il suo colore (14,2%), per la sua trasparenza o opacità (2,3%) o per la consistenza della schiuma (3%).
Le campagne portate avanti da AssoBirra in questi ultimi mesi a favore di un consumo responsabile del prodotto stanno portando i primi risultati. In termini d’immagine ma anche incidendo sulle modalità di consumo. Risultano infatti molto apprezzate dai consumatori: il 70% ritiene credibile un produttore di birra che fa comunicazione invitando i giovani alla moderazione nel bere, mentre oltre l’80% giudica molto o abbastanza positivamente il fatto che AssoBirra assume concrete iniziative per promuovere il consumo responsabile. Questo clima di grande attenzione al bere moderato e responsabile ha già raggiunto un primo concreto risultato: una flessione del consumo di birra fuori pasto, che scende dal 13,1% dello scorso anno all’8,9% del 2008.
+INFO: www.ASSOBIRRA.IT
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