© Riproduzione riservata
Sotto i riflettori il tema delle gelate primaverili, per fare luce su un tema che negli ultimi anni è diventato ahimè centrale nella gestione dei vigneti di tutta Italia. Se n’è parlato in un convegno organizzato lo scorso venerdì 15 luglio da Sella&Mosca in Sardegna, partendo dalla gelata 2021 negli areali viticoli dell’isola e mettendo a confronto i massimi esperti in materia agro-climatica e ingegneristica, gli operatori di settore, il mondo politico e delle associazioni. Tanti gli interventi con la presenza del patron Vittorio Moretti e di Giovanni Pinna direttore generale dell’azienda, insieme al Professore Attilio Scienza, professore ordinario dell’Università degli Studi di Milano uno dei guru del settore che hanno ideato un appuntamento con un ordine del giorno ricco di interventi delle migliori professionalità nel campo.
I cambiamenti climatici sono alla base dei danni da gelo primaverile in viticoltura, che provocano ingenti perdite nella produzione delle uve. Un fenomeno è purtroppo destinato a ripetersi anche negli anni futuri, soprattutto in zone nelle quali gli inverni miti e le primavere precoci provocano un anticipo della vegetazione. Una prima assoluta per in Italia su questi temi, il convegno si poneva lo scopo di fare il punto sulle possibilità di una lotta attiva alle gelate, utilizzando gli strumenti moderni della meteorologia quali i satelliti ed il rilevamento automatico da terra, oltre all’impiego di attrezzature antigelo. Un approccio digitale e tecnologico non deve trascurare il ruolo dei Piani di Gestione del Rischio previsti nella PAC, che prevedono oltre agli interventi a favore della protezione attiva, efficaci interventi finanziari per l’agricoltore colpito dagli eventi meteorici avversi. Apertura dei lavori dall’AD del Gruppo Terra Moretti Vino, Massimo Tuzzi che ha spiegato il perché di questo summit. “Questo convegno vuole essere prima di tutto un tavolo di lavoro e discussione che mette a confronto esperienze e prospettive sul futuro del comparto vitivinicolo sardo in risposta al cambiamento climatico e, nel caso specifico, alla sua diretta conseguenza come quella dell’evento delle gelate”. La realizzazione di un sistema di difesa capillare sul territorio esige però un intervento collettivo di tutti i viticoltori delle varie zone ed un intervento finanziario delle Regioni e dello Stato. Non va inoltre trascurato il ruolo dei Piani di Gestione del Rischio, attraverso formule assicurative dove la copertura finanziaria della polizza è in gran parte a carico dello Stato.
Gli interventi sono stati moderati dal Prof. Attilio Scienza che ha ricordato che la PAC non si limita solo ad intervenire sulle Polizze assicurative ma si pone l’obiettivo di agire sulla lotta attiva ai fenomeni meteorologici avversi e di coordinare finanziamenti nella formazione. Alessandro Delitala, Arpas Dipartimento Meteoclimatico, ha descritto la gelata tardiva che ha investito la Sardegna nell’aprile 2021 e il ruolo che ARPA Sardegna ha avuto nella previsione e nel monitoraggio dell’evento. Luigi Mariani dell’Università degli studi di Milano, ha trattato il tema dell’analisi e previsione dei fenomeni, partendo dai tempi addietro come attesta questa una del 1765 di Giovanni Targioni Tozzetti, agronomo, medico e fra i fondatori dell’Accademia dei Georgofili, quando le gelate tardive sono una minaccia per le produzioni agrarie in ambito circum-Mediterraneo. Alberto Guardone del Politecnico di Milano, nel suo intervento ha trattato i sistemi aeroconvettori innovativi per l’attenuazione delle gelate da irraggiamento in viticoltura, presentando alcune soluzioni ibride, quali gli aeroconvettori riscaldanti e quelli a nebulizzazione, che comportano risparmi economici ed energetici significativi e possono essere usati anche per l’irrigazione con miscelazione di nutrienti o come schermo IR nella stagione calda.
Giambattista Toller Fond, della Fondazione Edmund Mach San Michele all’Adige, ha illustrato la difesa attiva dalle gelate con sistemi di irrigazione antigelo e ventilatori, evidenziando che il danno per effetto del raffreddamento varia per ogni coltura in funzione dello stadio fenologico, e può verificarsi sia sopra che sotto 0 °C, mettendo sul tavolo le potenzialità di irrigazione localizzata a basso volume, di ventilatori e di riscaldatori. I principali risultati vengono qui illustrati e commentati. Gianluca Ferrari Radarmeteo di Padova, ha trattato il tema degli strumenti innovativi per l’analisi e la previsione meteorologica dei fenomeni di gelo, accompagnato dalla presentazione di alcuni casi studio di eventi occorsi, da esempi di servizi e applicazioni, rivolti al mondo dell’agricoltura e della gestione del rischio. Chiusura del padrone di casa Vittorio Moretti che ha commentato. “E’ stata una mattinata forte e interessante, abbiamo ascoltato la politica, i tecnici, la ricerca, le aziende e ora dobbiamo agire e trovare soluzioni concrete che portino ad avere risultati tangibili. Io sono un inguaribile ottimista, credo che si debba intervenire e ottenere i risultati desiderati. Possiamo fare diverse valutazioni, io per primo sto studiando con il mio team la possibilità di utilizzare le pale eoliche per prevenire il problema delle gelate, le soluzioni sono tante e diverse e noi ci attendiamo un supporto dalla ricerca, dalle associazioni e dalla politica”.
© Riproduzione riservata