Chiusure forzate, fatturato a picco, servizi da riorganizzare: sono alcune delle difficoltà che il settore pasticceria ha dovuto affrontare per l’emergenza Covid. Eppure, molti dei suoi protagonisti non si sono arresi, realizzando anzi nuove idee e progetti per riaprire con più entusiasmo di prima.
A motivarli la passione per un mestiere che richiede certo sacrificio, ma che più di molti altri sa offrire sorrisi, allietando la quotidianità e rendendo speciali le ricorrenze. C’è da aggiungere poi l’affetto per l’attività di famiglia, vista crescere con orgoglio e troppo preziosa per vederla sfiorire. Spesso è proprio il sapere accumulato nel tempo la base da cui ripartire, valorizzandone i “segreti” attraverso nuove sperimentazioni, nuovi abbinamenti e nuovi spazi. Sono questi i motivi per cui Diemme Industria Caffè Torrefatti ha raccolto le loro storie, per valorizzare il coraggio e lo spirito propositivo con cui i Pasticceri professionisti hanno saputo trasformare un momento di crisi in opportunità.
È il caso, ad esempio, della storica Pasticceria Pesarin di Legnago (VR), che ha ristrutturato in toto il locale proprio nell’estate 2020, in occasione dei 60 anni dell’attività. Afferma il titolare Davide Pesarin: «Con questo rinnovamento abbiamo voluto mantenere la nostra identità, ma anche far risaltare di più i prodotti e riorganizzare l’area bar, per offrire un’esperienza ancora migliore ai clienti, dall’accoglienza alla consumazione».
Sempre ad agosto 2020 la Pasticceria San Marco di Padova, fondata nel 1967, si è presentata ai clienti sotto una nuova veste. «Chi entra da noi vuole sentirsi coccolato e per questo un ambiente accogliente, unito alla cortesia e professionalità del servizio, fa la differenza» racconta Paolo Guzzonato, alla guida dell’azienda assieme alle sorelle. «Nell’area bar e caffetteria abbiamo inoltre introdotto il marchio di caffè Torrefazione Dubbini, dedicato al nostro settore. Da sempre i clienti ci scelgono anche per un buon espresso e ora ci chiedono addirittura di poter acquistare il caffè in grani».
Novità per gli occhi e per il palato sono state introdotte anche dai fratelli Carlo e Luca, giovani eredi della Pasticceria Giuliani di San Benedetto del Tronto: ambienti in stile industriale moderno, piani drop in illuminati e dehor esterni. «Già mio padre credeva nella qualità e nell’innovazione: fu lui a introdurre prodotti di livello sempre più alto» precisa Carlo. «Noi continuiamo su questa via: non riforniamo aziende terze, per concentrarci sulla cura di ogni fase del processo produttivo e creando i nostri dolci da zero, senza l’uso di preparati». La pandemia non ha fermato nemmeno l’espansione della Pasticceria Caffetteria Antico Forno di Padova. È il titolare Giuseppe Bonaccorso a spiegare come la sua azienda abbia in realtà trovato durante il lockdown nuovi spunti di crescita: «Raggiungevamo i clienti con le consegne a domicilio e, proprio basandoci sull’analisi delle richieste ricevute, abbiamo deciso di aprire il sesto punto vendita in un quartiere popoloso della città». Anche la ricerca è proseguita: «Con la torrefazione Diemme abbiamo messo a punto una miscela adatta a essere servita al tavolo e non al banco, per rispettare le norme vigenti senza perdere in qualità».
Storie che testimoniano insomma la vitalità della pasticceria italiana e la sua capacità di reinventarsi, nonostante tutto, grazie alla tenacia di veri imprenditori dal cuore artigiano.
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