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Secondo i dati Assobirra, dal ’75 ad oggi il consumo di alcol puro (derivante dal consumo di superalcolici, vino e birra) e’ passato dai 14 litri a testa per ogni italiano a meno di 7 litri. Per i superalcolici e per il vino il consumo e’ notevolmente sceso: da 4-5 litri di superalcolici del ’75 a circa 1 litro degli ultimi anni e dai 100 litri pro-capite del vino ai 45 litri attuali. Per la birra, invece, il consumo e’ raddoppiato, passando dai 15 litri a testa di 30 anni fa agli oltre 30 litri di oggi.


Il Presidente Assobirra, Piero Perron, sottolinea come il 95% circa del consumo di questa bevanda riguardi le basse gradazioni alcoliche (intorno ai 5 gradi) e l’1% addirittura la birra analcolica. Un mercato quest’ultimo che si sta facendo strada anche da noi e che ha ormai raggiunto i 18 milioni litri di bottiglie vendute. “Siamo ancora lontani – dice Perron – dai numeri della Spagna dove il consumo della birra analcolica e’ addirittura il 10% di tutta la birra consumata, ciò significa che uno spagnolo su 10 la preferisce analcolica ed anzi la trova anche alla spina”.

A questo proposito Perron ricorda che da diversi anni Assobirra ha costituito un Osservatorio su “i giovani e l’alcol” per cui la conoscenza di questa fetta di mercato ha reso possibile diverse azioni per monitorare e rendere sicuro il consumo di questa bevanda. Ad esempio sulle etichette si rimanda al sito www.beviresponsabile.it dove vengono spiegati gli effetti deleteri dell’alcol qualora se ne abusasse; e’ stato inoltre fatto un accordo con “Radio 105” affinché i giovani lancino ad altri giovani messaggi via etere anche su loro esperienze personali invitandoli alla responsabilità

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Gli industriali della birra si sono imposti un codice etico nella produzione e nella commercializzazione della birra. Ad esempio nessuna pubblicità e’ indirizzata ai minori nè questi compaiono negli spot o nella cartellonistica. Il consumo della birra infatti non deve suggerire successi sessuali o comunque successi in genere. “Tutto sommato i giovani d’oggi bevono la metà di quanto non facessero i loro padri, – conclude il Presidente di Assobirra – bisogna solo insegnar loro a bere durante i pasti e a non cadere nella trappola della sbronza del sabato sera aggravata magari dall’assunzione di droghe o altre sostanze tossiche. La nostra birra e’ associata ad un’immagine di giovinezza gioiosa e piena di salute per cui ogni abuso e’ controproducente sia per chi esagera che per lo stesso mercato”.

Fonte: www.agi.it:80/food/notizie/200806041558-eco-rt10134-art.html

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