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Ritorna il vino nel programma tv “E’ sempre mezzogiorno”, in programma tutti i giorni alle ore 12.00 su Rai 1 con la conduzione di Antonella Clerici. A parlare di vino per il secondo anno consecutivo ogni venerdì ci sarà Andrea Amadei, gastronomo classe ’87 lodigiano, impegnato oltre che sul piccolo schermo anche nel programma radiofonico Decanter. Abbiamo fatto una bella chiacchierata con Andrea alla vigilia del suo ritorno in onda.

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Quando inizia la tua passione per il mondo del vino e dell’enogastronomia?

Sono sempre stato appassionato di gastronomia, essendo cresciuto con la nonna quando da bambino al pomeriggio mi divertivo a darle una mano a impastare tagliatelle e tortellini. Il primo ricordo è quando mio nonno all’età di sei anni mi sporcava l’acqua con del vino che prendeva dalle damigiane di Oltrepò Pavese. Mi sono avvicinato verso i sedici anni al vino con mia mamma che si era messa a commerciare vino, mentre con mio papà iniziavamo ad aprire e assaggiare qualche bottiglia, dal Prosecco alla Valtellina.

Per questo hai scelto di studiare in questo campo?

Finito il liceo mi sono iscritto alla facoltà di Scienze Gastronomiche a Parma, lì ho cominciato ad appassionarmi allo studio, anche se finita la triennale avevo preso la via della nutrizione, un percorso un po’ più asettico che mi aveva fatto un pochino disinnamorare, nel frattempo ho lavorato anche un anno e mezzo nella moda indossatore e modello per importanti brand di moda italiani e internazionali. Ho ripreso a studiare con un Master in cultura e organizzazione del cibo a Parma e da là ho iniziato tutto.

E un giorno sei andato a Vinitaly con venti curriculum in tasca?

Il mio sogno sin da bambino era di poter lavorare nell’ambito della comunicazione legata al cibo e al vino, ricordo che in quel Vinitaly avevo portato una ventina di curriculum per darli a vari giornali del settore e programmi tv. La sera non ero soddisfatto e allora mi ero confrontato con la mia professoressa che conosceva Fede e Tinto, ci ha messo in contatto e abbiamo fatto un colloquio veloce. Due mesi dopo stavano cercando uno stagista per il programma Fuori di Gusto, mi hanno chiamato il venerdì sera, in due giorni mi sono trasferito a Roma.

Che differenze ci sono nel racconto del vino tra televisione e radio?

Moltissime, in tv c’è la possibilità con le immagini di proiettare il colore del vino, vedere la consistenza e avere una teste che assaggia il vino insieme al piatto e vedere le sue espressioni. In radio il linguaggio è più evocativo, è più un viaggio mentale per raccontare il vino, una magnifica sintesi di tutti i territori che lo producono racchiuso in bottiglia.

Ritorni nel programma “E’ sempre mezzogiorno”, come scegli il vino?

La produzione mi manda la ricetta e io poi penso al vino da abbinare, che deve avere quelle caratteristiche per far incastrare il cibo con il vino. Il programma in tv è un grande veicolo da sfruttare per rendere ancora più conosciuto e fruibile al grande pubblico questo meraviglioso universo enoico. Il format è simile a quello dell’anno scorso con tanto racconto e una regia dinamica e coinvolgente, sempre con delicatezza e l’empatia di Antonella Clerici. Rispetto alla “Prova del cuoco” non c’è competizione, ma è solo uno stare insieme e allegro attento al buono e alla tradizione.

Con che cosa inauguri la stagione televisiva?

Con un Soave Classico della cantina veneta Pieropan, un grande bianco che fa un passaggio in legno, ideale da abbinare con un piatto a base di carne bianca con fettine limone, erbe aromatiche e con una salsa alla senape. Ho scelto di abbinare questo vino per la sua morbidezza e per i suoi profumi.

Qualche aneddoto della scorsa stagione?

La cosa che mi ha fatto piacere è che tutti i presenti in studio apprezzavano i vini che portavo, i ristoratori chiaramente hanno conoscenze in materia, ma sono stato molto piacevolmente colpito dal fatto che anche altre persone che non sono addette ai lavori erano contenti di mettere il naso nel bicchiere e poi in bocca e si stupivano di questo abbinamento armonico. La mia sfida è quella di far capire il vino e raccontarlo al grande pubblico in maniera semplice, ogni vino è diverso dall’altro.

Ogni venerdì ti vedremo in tv, mentre in radio quando torneremo ad ascoltarti?

Sarò in onda nel su Rai 1 nel programma tv “E’ sempre mezzogiorno” ogni venerdì, portando un vino da abbinare e delle foto di quel territorio. Il vino ti fa viaggiare, se non hai mai visto quella parte d’Italia te la fa scoprire, mentre se la conosci te la richiama ogni volta che. Con Decanter in radio invece riprendiamo a fine settembre, in nove anni ho fatto di tutto, cominciando nella redazione, a seguire le pagine social, poi autore e redattore speaker negli ultimi anni.

Il tuo rapporto con il mondo dei sommelier?

Avendo studiato e approfondito il vino all’Università, inizialmente non avevo sentito bisogno di entrare in contatto con il mondo dei sommelier. Li vedevo un po’ troppo elitari o poco coinvolgenti, mi sembrava un linguaggio quasi complicato. Quando mi sono accostato alla Fis Federazione Italiana Sommelier, studiando ho capito che ci vuole metodo per far capire agli altri che cosa vuole trasmettere chi produce vino.

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