Acceleratore del ritorno alla “normalità”, in ufficio la pausa caffè riassume il suo valore sociale di collante tra colleghi e momento di relax e confronto.
La ricerca Nespresso condotta da NielsenIQ: 6 italiani su 10 soddisfatti dello smart working, l’82% opterebbe per l’alternanza casa – ufficio.
Se il lockdown ci ha abituati ad adottare nuove modalità di lavoro, quello che si aspettano gli italiani dal rientro in ufficio è per l’82% una formula che preveda giorni in sede affiancati da altri di home working. Questo nonostante la maggior parte sia contento di lavorare da casa (59%), percentuale che sale al 65% tra chi attualmente lavora 3 o più giorni da casa. Ma non solo.
Protagonista importante della nuova normalità è, secondo gli intervistati, la pausa caffè, associata per la maggioranza a un momento di relax (50%), chiacchiere (46%) e condivisione (38%), con 2 persone su 3 che la definiscono un momento essenziale.
Queste le principali evidenze dell’indagine Nespresso, leader nel mercato del caffè porzionato, condotta da NielsenIQ “Il vissuto dello smart working “forzato” in Italia e il ruolo della pausa caffè”, che indaga come gli italiani hanno cambiato il loro approccio all’ufficio a causa dello smart working. In questo contesto, la pausa caffè può giocare un ruolo rilevante: un trigger del ritorno alla nuova normalità, un driver della socialità e un acceleratore della creatività.
Un nuovo modo di lavorare insomma che nella fase più acuta dell’emergenza Covid-19 ha coinvolto 6,58 milioni di persone in Italia secondo le stime dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, tutte con aspettative e preferenze diverse. Per il 31%, infatti, l’optimum consisterebbe nel disporre di 2 giorni in sede, una soluzione che permetterebbe di trascorrere del tempo di qualità in ufficio e dove ai talenti più giovani sia data l’opportunità di cogliere i vantaggi della vicinanza fisica con i colleghi, necessaria alla loro formazione. Se sono il commuting – il tempo speso per il tragitto casa – lavoro –, il risparmio economico e il dress code, decisamente più casual, a rappresentare gli aspetti più apprezzati del lavoro da casa, gli italiani riconoscono diversi svantaggi nello smart working: in primis il lavoro in solitudine (29% dei rispondenti) e l’iperconnessione (il 27%), che chi lavora da casa vorrebbe volentieri abbandonare. Ciò che i lavoratori desiderano di più dal ritorno in ufficio, ne emerge, è proprio il riappropriarsi della relazione con i colleghi, soprattutto quella legata al confronto professionale (39%), ma anche quella coltivata nei momenti di svago (28%) e durante la pausa caffè (25%).
Un nuovo approccio al lavoro quindi trasformato dallo smart working forzato, ma in cui l’ufficio continua a svolgere un ruolo centrale, soprattutto in termini di socialità tra colleghi, e dove la pausa caffè ha il compito di innescare l’avvio di una nuova normalità.
Lo dimostra il fatto che tra gli intervistati la pausa caffè è associata principalmente ai concetti di relax – per il 77% -, e essenziale per 2 persone su 3. Momento ideale per consolidare la relazione con i colleghi, per la maggior parte degli intervistati (73%), e per stimolare il confronto lavorativo (61%), uno su due la considera una preziosa occasione di formazione per i più giovani e un’opportunità per liberare creatività e nuove idee insieme ai colleghi – affermazione che vede concordi il 53% degli intervistati. I più adulti (45-65 anni) attribuiscono alla pausa caffè in particolare un ruolo da «pit-stop» (84%), mentre le donne soprattutto e chi vive al Sud le conferiscono anche una funzione di confronto e apprendimento lavorativo.
Proprio il momento del caffè è tra gli aspetti che più sono mancati a chi è stato costretto a lavorare da casa. Anche se la maggioranza dei lavoratori – il 75% – ha mantenuto a casa l’abitudine di concedersi un caffè, sia da solo che in compagnia, in famiglia, con amici o da remoto con i colleghi.
Ma come cambierà la pausa caffè, con il ritorno in ufficio? Il 67% dei lavoratori pensa che le modalità con cui si svolgerà rimarranno invariate e solo un terzo pensa che anch’essa subirà gli effetti del Covid, con meno colleghi e più breve.
«Lo smart working è ormai diventato parte della nostra “nuova normalità quotidiana” e lo dimostra il fatto che gli italiani non vogliono rinunciarvi. Rimane però un tema legato ai rapporti interpersonali, percepiti come almeno in parte da recuperare. Ecco quindi che la pausa caffè – afferma Giorgio Pedrazzini, Consumer Insights Senior Consultant di NielsenIQ – viene considerata come un momento rilevante, addirittura definita essenziale dalla maggioranza, grazie al suo valore sociale. La pausa caffè diviene quindi fondamentale per consolidare i rapporti con i colleghi, contribuire al processo di scambio creativo e facilitare il problem solving».
È proprio partendo dall’esigenza di rimettere al centro la pausa caffè che Nespresso lancia, con la sua linea Professional, Nespresso Momento Coffee & Milk, la macchina che va ad arricchire l’offerta dedicata al mondo degli uffici. Pensata per le realtà aziendali di medie e grandi dimensioni, permette di accompagnare la pausa caffè nella giornata lavorativa, trasformandola in un momento di scambio da cui nascono idee, creatività e opportunità di condivisione. Ma non solo. Un luogo in cui ritrovarsi, confrontarsi e trovare un momento di relax, ognuno con le proprie preferenze e i propri gusti.
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«Crediamo nel ruolo fondamentale che la pausa caffè riveste nel mondo degli uffici e del lavoro, per creare occasioni di condivisione e di benessere, una consapevolezza che ci ha spinto, due anni fa, a lanciare l’ecosistema Nespresso Momento. Oggi abbiamo voluto migliorarlo ancora, prendendo spunto dai risultati dell’indagine condotta per noi da NielsenIQ e includendo una nuova macchina, Nespresso Momento Coffee & Milk, con cui vogliamo offrire una pausa caffè ancora più di qualità e in grado di rispondere a un mondo più connesso, flessibile ma anche dove le interazioni vogliono tornare al centro – dichiara Stefano Goglio, Direttore Generale di Nespresso Italiana – Con Nespresso Momento abbiamo voluto mettere a disposizione la nostra conoscenza del mondo del caffè e rispondere alle nuove necessità di chi gli uffici li vive e vuole tornare a viverli, perché crediamo nel grande valore che una tazza di caffè condivisa possa rappresentare».
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