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La luce di Monica Berg brilla ancora fra le stelle che hanno illuminato la Florence Cocktail Week 2021. Il gioco di parole non è certo casuale, anche in virtù della location scelta da Campari Academy per ospitare la sua super guest, ossia gli spazi suggestivi e ammalianti del “The Stellar”, in Piazza del Cestello a Firenze.
Nata e cresciuta in Norvegia, Monica Berg oggi è una pluripremiata mixologist e imprenditrice che vive a Londra, nonché la personalità più influente del mondo del bar secondo Drinks International. Negli ultimi anni è stata insignita di numerosi riconoscimenti per il suo incredibile e innovativo contributo nella mixology e nell’ospitalità più in generale. Nel 2020 Monica e il suo partner, Alex Kratena, hanno vinto non a caso il “Bar Innovators of the Year Award” di Class Magazine, e durante la pandemia la stessa Berg ha inoltre lanciato Tayēr RTD, una collezione di cocktail in bottiglia pronti per essere consumati. Un piccolo assaggio, questo, di quella che è stata la nostra bella chiacchierata con una leggenda del bar contemporaneo quale Monica Berg, proprio a margine dell’imperdibile serie di eventi organizzata da Campari Academy nel capoluogo toscano dal 20 al 26 settembre.
Monica, partiamo proprio da dove ci siamo conosciuti: com’è stata la tua esperienza a Firenze per la sesta edizione della Florence Cocktail Week?
“Ho adorato Firenze. È stata la mia prima volta in questa città, ma sicuramente non l’ultima! Sfortunatamente non ho potuto visitare tutti i bar che volevo, ma quelli dove sono stata erano davvero fantastici. Mi sono divertita un sacco a raccontarmi dinanzi a tanti colleghi e addetti ai lavori durante la masterclass pomeridiana organizzata da Campari Academy, per poi proporre qualche mio drink in un bellissimo night shift. Ho optato per delle proposte minimal, in grado di restare fedeli all’essenza e le note principali di Campari, quindi ho realizzato un Fragola Campari Soda, un Watermelon Negroni e un Chinotto Boulevardier”.
Cosa c’è dietro al successo internazionale di Monica Berg?
“Credo che questo lavoro fosse già scritto nella mia storia e nel mio destino. Dovete sapere infatti che il mio primo lavoro nel mondo dell’ospitalità è arrivato quando avevo appena 15 anni e vendevo gelati. Anche se sono progressivamente passata a realizzare cocktail e drink, ciò che amo di più ancora oggi è lavorare con le persone. Mi rende felice e orgogliosa il fatto di poter recitare un ruolo nelle serate della gente, così come mi piace molto vedere i miei ospiti contenti e spensierati!”.
Come definiresti il tuo stile di miscelazione?
“Direi che è abbastanza minimalista, con grande attenzione ai dettagli e ai particolari. Amo lavorare con ottimi prodotti, non necessariamente costosi, cercando sempre di trarne il meglio possibile. Quando lavoro con un ingrediente, infatti, provo a ‘sezionarlo’ e ‘spezzarlo’ per poi ricostruirlo e – si spera – mostrare a tutti i miei ospiti un punto di vista nuovo, interessante e delizioso che lo racconti in modo diverso dal solito”.
Uno stile marcato e vincente, che contraddistingue ovviamente anche il tuo (anzi, i tuoi) bar di Londra: “Tayēr + Elementary”, al 5° posto nei 50 Best.
“Il mio bar, o bars, Tayēr + Elementary a Londra comprende due bar in uno, separati solamente dal design e dallo spazio. Elementare è la parte anteriore, fronte strada, che è essenzialmente la nostra interpretazione di un bar di quartiere. Un ambiente informale e amichevole, con ottimi drink, birra, vino e snack, che si concentra molto sul servizio rapido e sull’interazione sociale. Tayēr è invece lo spazio sul retro, con un’offerta più mirata e avventurosa: lo definirei un bar che esplora il pieno potenziale del gusto. Che dire di più? Vi aspetto per provarli entrambi e farvi divertire, perché questo – come detto poc’anzi – resta sempre il mio principale obiettivo”.
Foto di Michele Tamasco
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