In un anno difficile per i bilanci delle famiglie e per i consumi, scesi del 4,3 per cento a fine 2012 (fonte: Istat), il gruppo Conad registra dati positivi, in controtendenza rispetto al mercato. Il giro d’affari ha raggiunto i 10,9 miliardi di euro, in crescita di 747 milioni rispetto al 2011 (+7,3 per cento), realizzato con 2.828 soci imprenditori e 3.067 punti di vendita – presenti in 108 delle 110 province italiane – per 1.722.332 mq, una superficie superiore di 158.171 mq a quella dell’anno precedente. Grazie alle nuove aperture, la quota di mercato è cresciuta di 0,7 punti percentuali, attestandosi all’11,3 per cento (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo) e avvicinando sempre più il leader assoluto del mercato. Conad dà lavoro a 46.120 addetti tra punti di vendita, cooperative, consorzio e centri di distribuzione, senza considerare l’indotto.
La produttività dei punti di vendita è stata superiore alla media di mercato (5.400 euro/mq/anno) e si è attestata a 6.150 euro, pur con una dimensione media più piccola, 575 mq di superficie di vendita, rispetto ad altre catene della moderna distribuzione (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo). Conad ha rafforzato la propria leadership nei supermercati con il 17,9 per cento di quota e nel libero servizio con 14,6 per cento, in crescita costante negli ultimi anni (fonte: guida Nielsen Largo Consumo). E’ migliorata anche la solidità patrimoniale: nel 2012 il patrimonio netto consolidato ammonta a 1,8 miliardi di euro, in crescita di 150 milioni rispetto all’esercizio precedente, ed è alla base dei progetti di sviluppo per il futuro. Per l’anno in corso sono in programma nuove aperture per 91 mila mq con un investimento di 240 milioni di euro e la creazione di oltre 2.200 nuovi posti di lavoro. Sviluppo che Conad intende realizzare anche attraverso acquisizioni nel corso dell’anno.
“Nonostante un anno molto difficile, Conad chiude il bilancio con risultati positivi, resi possibili soprattutto dall’impegno dei nostri soci imprenditori. Preoccupa, però, il consistente calo dei consumi e il più che probabile aumento dell’Iva, che penalizzerà in modo pesante le famiglie italiane e le tariffe – costi di energia, trasporti, materie prime… – con una crescita incontrollata dei prezzi”, annota il direttore generale di Conad Francesco Pugliese commentando i dati di bilancio. “Riteniamo inaccettabile l’idea che si possa pensare di contenere la spesa pubblica semplicemente aumentando le tasse e innalzando di un altro punto percentuale l’Iva. Il rilancio dell’economia e dei consumi impone, prima di tutto, di rendere più razionale ed efficiente la spesa pubblica, che, con i suoi 800 miliardi di euro, vale il 50 per cento del Pil nazionale e sottrae risorse all’attività economica privata”.
I risultati ottenuti nel 2012 sono riconducibili al modello imprenditoriale di Conad, che si basa su un modello cooperativo forte e partecipato, con manager e soci motivati. La presenza del socio imprenditore nel punto di vendita consente una relazione solida con il cliente e con la comunità in seno alla quale opera e assicura vicinanza alle persone, consentendo di dare risposte immediate a bisogni emergenti, primo tra tutti la convenienza. Tanto che la nuova strategia comunicativa ruota attorno al concetto “Persone oltre le cose”, destinato a rafforzare la validità del sistema imprenditoriale che è alla base del successo di Conad. “Il bilancio è motivo di soddisfazione e testimonia la validità di quanto è stato fatto per lo sviluppo delle attività imprenditoriali dei nostri soci”, sottolinea il presidente di Conad Claudio Alibrandi. “Il riscontro tra i clienti è stato positivo, soprattutto se si tiene in considerazione il fatto che chi fa la spesa è disposto a fare confronti, a riorganizzare gli acquisti e a cercare il miglior rapporto tra qualità e prezzo. Per dare un’ulteriore risposta ai bisogni delle famiglie e alla crisi dei consumi, abbiamo lanciato a inizio anno l’iniziativa Bassi e Fissi – oltre 100 prodotti a marchio Conad di consumo quotidiano con sconti medi del 34 per cento e punte di oltre il 49 per cento –, che abbiamo prorogato fino al 30 novembre”.
Nel 2012 Conad ha lanciato 29 iniziative di convenienza, con un investimento di 660 milioni di euro, oltre a quelle promosse da ciascuna delle otto cooperative aderenti al consorzio. “E’ evidente, però, che non può essere questo il modello di sviluppo della moderna distribuzione”, puntualizza Pugliese. “Meglio sarebbe creare i presupposti per definire e quindi attuare politiche commerciali capaci di dare risposte efficaci e durature al mercato, anche se siamo consapevoli che la crisi potrebbe essere sistemica e che i fenomeni che interessano i comportamenti di consumo potrebbero rivelarsi strutturali”. Ai risultati positivi del 2012 ha contribuito la marca commerciale – leader nel 43 per cento delle categorie (oltre 100 delle principali categorie per importanza nella spesa e per competitività) e follower in un altro 30 per cento (75 delle principali categorie per importanza) –, su cui Conad ha fatto notevoli investimenti in ricerca, innovazione e qualità e che ha contribuito in modo determinante all’andamento positivo del bilancio. Tanto che la quota di mercato è salita al 25,5 per cento, con un differenziale di 7,2 punti percentuali rispetto alla media Italia, e le vendite hanno raggiunto i 2,2 miliardi di euro, in crescita del 17 per cento rispetto al 2011.
E’ stato rivisitato un terzo dei 2.711 prodotti Conad, Conad Percorso Qualità, Sapori&Dintorni Conad, Conad il biologico, Conad Kids, AC Alimentum Conad e Creazioni d’Italia – questi ultimi riservati ai soli mercati esteri – della marca commerciale, leader nel 42 per cento delle categorie in cui competono. La qualità è stata assicurata da 1.444 verifiche ispettive sui fornitori e da 438.018 analisi eseguite nel corso dell’anno (con un incremento di 5.265 rispetto all’anno precedente). La convenienza in Conad fa riferimento anche a servizi innovativi. Le 55 parafarmacie hanno in assortimento 650 farmaci e 4.500 parafarmaci con un risparmio medio del 20 per cento, che si è tradotto in un minor esborso di 6 milioni di euro per i clienti. I 17 distributori di carburanti in funzione hanno assicurato un risparmio di 40 milioni di euro dal 2005, anno in cui è entrato in funzione il primo distributore a Gallicano, in provincia di Lucca. Impianti che hanno una produttività media di 9,7 milioni di litri all’anno, di gran lunga superiore a quella del mercato (1,5 milioni di litri). Una legislazione complessa, fatta di norme e aspetti burocratici che variano da regione a regione, non consente di raggiungere quegli obiettivi che sono funzionali a riversare ancora maggiori risparmi ai cittadini.
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