Pinterest LinkedIn

© Riproduzione riservata

Firenze capitale del Brunello, almeno per una notte. Il Brunello di Montalcino è uno di quei pochi vini che hanno da sempre un posto speciale nell’immaginario e nelle preferenze degli wine lovers italiani e stranieri. Lo si è visto bene, benissimo anche nella serata organizzata dal giornalista Leonardo Romanelli in collaborazione con FISAR ieri sera a Villa Olmi, hotel 4 stelle superior immerso nel verde tra alberi secolari e giardini all’italiana, ma comunque a due passi dalla città.

“L’immaginario reale – il Brunello di Montalcino”, degustazione orizzontale dedicata al Brunello di Montalcino a cui è seguita una cena standing a base di gustosi finger food quali Carpaccio di manzo marinato alle erbe, Tartare di fassona con salsa olandese al lime, Polenta grigliata con sugo di cinghiale, Trancetto di patate Anna, Tortelli di patate agli sfilacci di faraona e cannella, Peposo di manzo dell’Impruneta e Bonet con crema inglese al rum, fa parte della lunga serie di eventi che – con cadenza all’incirca mensile – porta addetti ai lavori, produttori e appassionati da tutta Italia nei suggestivi e accoglienti saloni della villa settecentesca in via degli Olmi per raccontare e toccare con mano (anzi, meglio dire con labbra e palato) i migliori vini del nostro Paese.

Nel caso di questo giovedì 23 febbraio le aziende partecipanti sono state ben nove, con l’annata 2017 a farla da padrona quasi assoluta (seppur con qualche eccezione fra riserve e non) e i preparati sommelier FISAR a svolgere puntualmente il servizio. Ecco nel dettaglio tutte le cantine, insieme ai rispettivi vini portati in degustazione:

Brunello di Montalcino 2017 – Argiano
Una cantina storica, nata nel 1580, i cui vini sono stati celebrati anche dai versi di Giosuè Carducci. Nel 1992 la tenuta diventa proprietà di Noemi Marone Cinzano e con lei arriva Giacomo Tachis, dando vita a un sodalizio che porterà alla nascita di Solengo, il grande supertuscan di Montalcino. Nel 2013 la guida dell’azienda passa invece nelle mani di Bernardino Sani, che dal 2015 ne firma anche i vini.

Tenuta Friggiali Brunello di Montalcino 2017 – Centolani
Nasce quasi 50 anni fa con i quattro ettari della Tenuta Friggiali, nel versante sud-ovest di Montalcino. Il clima seppur caldo è sempre ventilato e fresco (il nome “Friggiali” deriva non a caso dal latino “frigidi”, qui nell’accezione di campi freschi e ariosi). Nel 1990 la proprietà si è estesa con i 20 ettari della tenuta di Pietranera. Grazie a differenti esposizioni e altitudini dei vigneti, le due tenute producono vini diversi l’uno dall’altro.

Prime Donne Brunello di Montalcino 2017 – Donatella Cinelli Colombini
Il Casato Prime Donne nel 1592 era già di proprietà degli antenati materni di Donatella e da allora è sempre passato di madre in figlia fino all’attuale proprietaria Violante. Si tratta di una tenuta di 40 ettari, di cui 17 di vigneto di Sangiovese. Le cantiniere sono tutte donne, enologa compresa, una caratteristica unica in Italia.

Brunello di Montalcino 2017 – Fattoria dei Barbi
Si estende per 306 ettari tra Montalcino e Scansano. È di proprietà di Stefano Cinelli Colombini, che prosegue una storia che vede i Colombini legati a queste terre da più di sei secoli. Stefano segue le indicazioni di suo nonno Giovanni, dirigendo l’azienda con attaccamento alla tradizione e gusto per la modernità.

Brunello di Montalcino 2017 – La Gerla
Nasce dalla passione del suo fondatore Sergio Rossi, ex pubblicitario di successo che nel 1976 acquista il podere dalla famiglia Biondi Santi. A dare continuità al suo lavoro e alla sua visione, ora che Sergio purtroppo non c’è più, è sua moglie Donatella Monforte. La proprietà ha raggiunto una superficie di 11,5 ettari e si è dotata di grandi cantine, oltre che dei macchinari tecnologicamente più avanzati.

Brunello di Montalcino 2017 – Tenuta Donna Olga
Nasce nel 2000, dall’impulso dell’imprenditrice di origine napoletane Olga Peluso Centolani. Comprende 11 ettari, di cui 4 impiegati per la produzione di Sangiovese Grosso e quindi di Brunello di Montalcino. I vigneti aziendali si affacciano sulla vallata del versante maremmano della collina ilcinese.

Brunello di 2016 – Pian delle Vigne
Situato a 6 km a sud-ovest da Montalcino, prende il nome dall’omonima località nella quale si trova una caratteristica stazione ferroviaria del XIX secolo. L’azienda è composta da 184 ettari, di cui 64 vitati. Pian delle Vigne è l’interpretazione firmata Marchesi Antinori di un vino prestigioso e internazionale come il Brunello.

Duelecci Ovest Brunello di Montalcino Riserva 2015 – Tenuta di Sesta
È una delle aziende storiche del comprensorio ilcinese. Ha un’estensione di circa 200 ettari di cui 30 sono coperti da vigneto ed è situata nella parte meridionale di Montalcino, vicino all’abbazia di Sant’Antimo. Dal 1995 alla sua guida c’è Giovanni Ciacci, oggi affiancato dai figli Andrea e Francesca.

Poggio al Vento Brunello di Montalcino Riserva 2013 – Col d’Orcia
Col d’Orcia significa collina che si affaccia sul fiume Orcia, che segna il confine sud-ovest del territorio di produzione del Brunello. Dal 1973 è di proprietà della famiglia Cinzano, con 140 ettari a disposizione e ben 108 dedicati al Brunello. Dal 2010 vigneti, oliveti, seminativi e persino il parco e i giardini sono condotti biologicamente e da pochi anni è in atto anche una graduale conversione all’agricoltura biodinamica.

© Riproduzione riservata

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Resta sempre aggiornato! Iscriviti alla Newsletter


Scrivi un commento

venti − 6 =

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina