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Dal 5 novembre entrano in commercio oltre 11 milioni di bottiglie di vino novello italiano, di cui circa 1,3 milioni esportate. Una produzione che su cui le aziende enologiche puntano a fatturare non meno di 52 milioni di euro. Un vino di nicchia, e al contempo di tutti, grazie al prezzo medio di 4,7 euro la bottiglia e al suo gusto moderno. Il novello sta dunque diventando un rito di stagione e il 38% degli amanti del buon bere ne acquista almeno una bottiglia ogni anno.


I vini novelli potranno essere acquistati nelle enoteche e negozi specializzati ma anche attraverso i canali della grande distribuzione. Il fratello maggiore, il Beaulolais Nouveau francese, arriverà sui punti di vendita più in ritardo: il 20 novembre. Ma se in Francia il novello è prodotto in un’unica regione con un unico tipo di uva (Gamay), la produzione italiana è diffusa praticamente in tutte le regioni ed è caratterizzata sopratutto da novelli monovitigno con l’utilizzazione di una ampia gamma di vitigni autoctoni (Teroldego, Ciliegiolo, Nero d’Avola, ecc.), anche se i vitigni più utilizzati sono Merlot, Sangiovese, Cabernet, Montepulciano e Barbera. Freschezza e prezzo contenuto sono la formula vincente di questa tipologia enologica.
A registrare le opportunità del vino novello italiano è stato l’evento espositivo ‘Anteprima novello’, che per la prima volta si è svolto a Verona con 60 aziende espositrici tra le più note del d’Italia. ”Nel nostro panorama produttivo il novello – ha sottolineato Luigi Castelletti, presidente Di Verona Fiere – ha una sua dignità, spazio di mercato e possibili sviluppi nelle vendite all’estero. Basti pensare che i francesi con solo un monovitigno, il Beaujolais Nouveau, hanno esportato in Giappone 12 milioni di bottiglie, praticamente tutta la produzione italiana di un anno. L’Italia però ha una offerta variegata legata al patrimonio di oltre 60 vitigni vocati, da Nord a Sud. Una sfida aperta sui mercati su cui dobbiamo andare tutti insieme” (fonte ANSA)

Il “vino da bere giovane” è nato negli anni ’50 in Francia nella regione Beaujolais. Le sue caratteristiche, come spiega la Coldiretti, sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è profondamente diverso da quello tradizionale: le uve del novello, infatti, non vengono pigiate e successivamente fermentate come nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto amabile e fruttato.

SONDAGGIO WINENEWS/VINITALY SUGLI ENONAUTI

I giovani lo amano da sempre, per la sua effervescenza, i suoi profumi fruttati, il cotè disimpegnato: ma adesso il Novello sta diventando un piacevole rito di stagione anche per gli eno-appassionati. Per il 38% di essi acquistare e degustare una bottiglia di Novello è diventata una consuetudine dell’autunno, mentre per il 42% il Novello rappresenta “una curiosità enologica da assaggiare una volta all’anno”. Il 26% lo definisce “un vino che mi piace molto”, il 21% “un vino che non mi interessa” e l’11% “un vino di scarsa qualità”. Il 38% degli enonauti ne acquista una bottiglia; il 19% fino a 5 bottiglie; il 9% da 5 a 10 bottiglie; il 5% oltre 10 bottiglie, a fronte di un 29% che non ne acquista nessuna. Sugli abbinamenti con il Novello gli enonauti confermano l’abbinamento con castagne e caldarroste (il 41%), ma c’è anche chi accosta il Novello alla pizza (22%), ai salumi (20%) e ai primi piatti (17%). Il canale privilegiato di acquisto è rappresentato dalla grande distribuzione (l’84%); il 12% preferisce acquistarlo in enoteca; solo il 4% si reca direttamente dal produttore. Nel giudizio sulla qualità del Novello, per il 44% degli enonauti il Novello non riesce ad esprimere qualità e territorio, per il 25% non ancora, per il 21% non abbastanza; il 10% giudica, invece, la qualità del Novello in senso totalmente positivo. Troppo affollata, inoltre, secondo gli eno-appassionati, l’offerta di etichette di Novello sugli scaffali del Belpaese: lo afferma il 73% delle risposte. +INFO: www.winenews.it

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