© Riproduzione riservata
Uno chef, un ex maratoneta, e otto giorni di percorso. Chris Oberhammer (stella Michelin a Dobbiaco con il suo Tilia Restaurant) e Gianni Poli (vincitore della Maratona di New York nel 1986) correranno “per riscoprire. Per raccontare storie di persone e luoghi”. È la Dobbiaco-Gardone Riviera: trecento chilometri per celebrare il territorio, le materie prime, l’eccellenza.
Dal primo aprile, quando chef Oberhammer allaccerà le scarpe da corsa per la prima volta, fino a sabato 9, quando al Grand Hotel Fasano di Gardone Riviera si celebrerà la conclusione del percorso. Ogni giorno, nel mezzo, vedrà lo chef fare tappa in una località sulla strada, per visitare piccole realtà contadine locali (alcune aderenti al consorzio Gallo Rosso) e acquistare i prodotti da utilizzare in showcooking e cene a quattro o sei mani, con colleghi che sposano le sue stesse idee: sostenibilità, regionalità, stagionalità, local food, rapporto Uomo-Terra.
Sono i cardini del progetto MonsLive, che Oberhammer, grande appassionato di corsa e attività sportiva in generale, ha creato per puntare i fari sul territorio montano e sottolineare la dicotomia tra sport e benessere, passando per la valorizzazione di prodotti locali, la visibilità alle piccole realtà del territorio e il racconto di storie di grande passione e di sacrificio. Al suo fianco, Gianni Poli, ex maratoneta italiano, vincitore della maratona di New York nel 1986, argento agli Europei del 1990 e bronzo in Coppa del Mondo e Coppa Europa di maratona, oggi organizzatore di importanti eventi sportivi a livello nazionale.
Oberhammer toccherà quindi con mano gli sforzi dei piccoli produttori, dalle Dolomiti della sua Dobbiaco fino alle rive del Lago di Garda, portando i suoi riflettori e quelli della cucina d’altissimo livello sulle storie personali di chi troppo spesso vive e lavora dietro le quinte. I piccoli produttori e le loro vicende, da trasferire in piatti creati al momento, frutto dell’ispirazione e dei valori trasmessi dal territorio che verrà percorso (o corso, per meglio dire).
Sarà un’occasione, per lo chef, per portare in giro per il nord Italia i suoi messaggi da divulgare tramite ricette e andatura sostenuta: mangiare a km vero, rispettare la stagionalità, scegliere «local, sano e genuino», praticare sport, preferire gli spostamenti sostenibili, mettersi in gioco, essere più consapevoli, rispettare l’ambiente e valorizzare il territorio in cui viviamo. È la corsa come veicolo di bellezza nella riscoperta di luoghi e tradizioni, territori e culture. Ai posti. Via.
© Riproduzione riservata
