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Due bevande premium per aiutare i rifugiati. Direttamente da Chernobyl arriva un esempio di solidarietà e sostegno concreto a favore del popolo ucraino. La Chernobyl Spirit Company, impresa sociale che produce l’ormai celebre vodka “Atomic” utilizzando il grano di Chernobyl privo di tracce di radiazioni, ha lanciato sul mercato un nuovo distillato di pera e un nuovo distillato di prugna. Entrambi ovviamente sotto il solito inconfondibile marchio, memore dell’incidente del 1986.
Così come il grano della vodka, anche la frutta di questi liquori proviene dalle terre ieri vittime del disastro ambientale e oggi occupate militarmente dai russi. Un simbolo assoluto di resilienza e abnegazione, che si unisce all’obiettivo dichiarato di devolvere il 75% dei proventi della vendita di questi distillati alle comunità intorno a Chernobyl colpite dalla guerra e, ancor di più, ai già oltre 15.000 euro donati ad associazioni che aiutano i rifugiati.
La produzione firmata Atomik non si fermerà neanche dopo l’invasione russa, o almeno questa è l’intenzione del ricercatore Kyrylo Lorychenskyi e di tutto il resto del team: “L’intera regione in cui raccogliamo i nostri frutti per la produzione è attualmente occupata dalle forze russe, ma noi continueremo con la nostra missione”, le sue parole.
Anziché interrompere il proprio progetto, Chernobyl Spirit Company rilancia e cala dunque il poker, andando ad aggiungere due nuovi interessanti spiriti a un catalogo che comprendeva già vodka e distillato di mela. Con uno scopo a dir poco nobile, fra natura e umanità.
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